Prima di andarmene devo cercare. Cercare le mie amiche, sapere che stanno bene. Perché è così, deve essere così. Chiedo a Black Canary di loro e mi rivolge uno sguardo triste, ma io lo so, adesso Ivy spunterà fuori da quell'angolo laggiù, sì, proprio quello e inizierà a ridere come una matta. E io con lei.
E invece non succede niente.
Corro tra un corridoio e l'altro, entro nei dormitori lanciando qualsiasi cosa mi capiti a tiro, sollevo le coperte e i cuscini, come se qualcuno si potesse nascondere lì.
Poi spalanco la porta di un dormitorio e vedo Huntress.
È così silenziosa, un mistero vivente.
"Poison Ivy. E Starfire. Ti prego dimmi dove sono."
Ho una voce debole e contorta, rotta dal pianto.
"Non l'abbiamo mai trovata, la ragazza degli alberi. Probabilmente è stata disintegrata da una lanterna."
Spalanco gli occhi. Ha parlato con indifferenza, come se la morte di Pamela non contasse un accidente.
E allora lancio un grido.
Un grido di battaglia, prima di lanciarmi su di lei.
***
Lo sapevo.
Non possiamo fidarci di quella ragazzina.
Ho sentito un urlo, potente, che ha graffiato i muri e scosso le fondamenta. Entro in un dormitorio a caso, ma non c'è nessuno. In lontananza sento qualcuno che lotta, che scalcia e si dimena, corro nella stanza successiva e la vedo.
Vedo la clown, che si volta lentamente.
E dalle sue labbra cadono gocce di sangue.
***
L'ho morsa al collo. Non è un punto vitale, non volevo ucciderla, solo terrorizzarla.
Batwoman è in piedi sulla soglia, mi guarda dritto negli occhi, una mano sulla pistola.
"Allontanati da lei."
"Uccidimi."
So che non lo farà.
È come Batman, ti abbandona, ti lascia soffrire, solo perché non vuole sentirsi in colpa per aver premuto il grilletto.
Black Canary irrompe nella stanza, con Barbara e Nightwing, raccolgono Huntress da terra e la portano in infermeria. Eccheggiano i suoi lamenti tra i corridoi.
Io esco dalla stanza ed entro in un'altra, mi butto su un letto e piango.
Ma qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla.
"Oh, Harleen..."
Starfire.
• foto: Huntress.
