Got a secret, can you keep it?
È come un uomo che cammina nella mia mente, biascica parole incomprensibili, poi cade. Si alza e ricade. Ancora una volta.
Le parole sbattono la testa sulle pareti del mio cervello, rimbombano, risuonano da una parte all'altra.
E io continuo a sussurrarle.
È una canzone.
A lei piaceva tanto.
Harley, dove sei?
Sei una statua ricoperta di edera.
Ti prego, apri gli occhi.
Aprili.***
Joker le parla.
Dalle sue labbra traboccano pensieri confusi, canzoni e ricordi, segreti.
Starfire è seduta su un muretto, vicino alle peonie bianche. Accarezza i petali, con aria sognante.
Lui le prende la mano, percorre le sue dita.
"Amore mio."
Spalanco gli occhi, le mie guance rigate di lacrime. Non lo avevo mai sentito pronunciare quelle parole.
Ma lei è morta.
"È tardi." Mi sfugge. Lo dico di impulso.
"Non ... Ancora."
Sembra che parlare sia diventato così difficile, tutto a un tratto.
Joker attraversa la serra, svolta nei corridoi, si inoltra nel mio labirinto. Sento il cioccare delle anfore e dei vasi, l'odore di polveri e foglie triturate.
Sta provando a salvarle la vita, con un antidoto che non esiste.***
I suoi occhi brillano. Le mani si muovono esperte, le pupille guizzano da un'anfora all'altra, afferra radici e alghe, mescola polveri e liquidi colorati. L'intruglio ribolle, Ivy tira su col naso. Mi mordo il labbro; è astuto, così intelligente.
Troverà un modo, la salverà.
Sento sussurri, una canzone, ma riesco a coglierne soltanto qualche frammento.
Secret. Pocket. Grave. Dead.
Corre verso Harley. Spalma un unguento sulla sua pelle di pietra, torturando le foglie e i riccioli dei rampicanti, che gli scivolano tra le dita. Mi avvicino e ora lo sento distintamente; è la sigla di una vecchia serie TV che spopolava tra la gente comune. La guardavamo nelle notti d'estate, insonni e torride.Got a secret, can you keep it?
Swear this one you'll save,
Better lock it in your pocket,
Taking this one to the grave.La pietra si scioglie, l'olio se ne nutre, come se strappasse la carne della sua preda a morsi. Prima i capelli, iniziano ad ondeggiare nell'aria, poi i vestiti. Harley piega le dita, sbatte le palpebre, chiude la bocca mettendo fine a quel tremendo, eterno urlo. Le sue mani cercano lui, e si appoggiano al suo petto. La abbraccia lasciandole baci sulla fronte, leggeri, che prendono il volo, come lucciole nel buio.
Quanto amore, nasce dalla follia.***
"Come sei arrivato qui?" La sento sorridere, il suo volto contrarsi tra le lacrime e le pieghe della camicia.
"Ti cercavo. E sapevo dove trovarti."
Una risatina isterica uccide l'affannoso silenzio intorno a noi. Si stacca da me, e all'improvviso sento un vuoto profondo e violento, eppure rimango immobile, mentre abbraccia Starfire e Poison Ivy.
Parla lei per prima.
"Abbiamo aspettato giorni. E giorni. Poi è arrivato e, credimi, è stata la prima volta che sono stata felice di vederlo. Sapevo che avrebbe trovato una soluzione."
Harley mi guarda radiosa.
"E adesso?"
"Niente. Andiamo a prenderla."
