Abraham's Daughter.

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"Andiamo."
Non posso più aspettare. Ora ho due motivi per mettermi in cammino: Ivy e Lucy.
E le troverò, le troverò entrambe.
"Starfire, la mia stella."
Questo abbraccio pare durare minuti, mentre le lacrime mi bagnano il corsetto.
"Verrai con me, vero?" Le chiedo.
Lei mi sorride.
"Puoi giurarci."

***

"Harl."
Non risponde.
"Harleen."
"Che vuoi?"
"Te ne devi andare."
"Sto preparando i bagagli."
Esce con in mano una sacca rossa e blu.
"Addio Barbara."

***

Starfire mi aspetta fuori dal covo.
"Pronta?" Sorride. O almeno ci prova.
"Siamo solo noi, Starfire."
Il pensiero di aver perso Ivy e mia figlia mi uccide. Erano una delle poche cose per cui andavo avanti. E devo continuare a farlo. Per loro.
"Devo parlare con Jack, aspetta qui."
Rientro nella tana, ma non è da nessuna parte. Cammino per i bui vicoli di Gotham, di quello che rimane di una città assassinata, martoriata e lacerata dal male. Salgo sui grattacieli su cui eravamo soliti incontrarci.
E guardo avanti.
La distesa di macerie che Sinestro ha lasciato.
Abbiamo perso la guerra e adesso dobbiamo rimettere insieme i pezzi, ricostruire tutto da zero.
Poi verrà la vendetta.
La mia vendetta.

***

Harley sta tornando. So che non lo troverà, perché lui non è fatto per restare, per amare, per vivere. Potrebbe essere ovunque, potrebbe essere qui e spiarci in questo momento.
"Ho una bella sorpresa per te." Dico.
Mentre cercava quel bastardo di un pagliaccio l'ho chiamata.
Scende dal cielo, ci viene incontro maestosa, sbattendo le enormi ali di piume dorate.
"Starfire! Sono contenta di rivederti!"
Mi abbraccia forte, poi si volta.
"E tu devi essere Harley Quinn..."
Harley annuisce sorridendo, poi la mia amica pennuta le stringe la mano.
"Chiamami Hawkgirl."






*Nella foto: Hawkgirl.*

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