The Riverbed.

144 12 2
                                    

Questa notte sa di fumo.
Le mie dita toccano i granelli di polvere sospesi nell'aria.
Era una biblioteca.
I libri giacciono sul pavimento, alcuni ancora in ordine alfabetico su uno scaffale storto, e ce ne sono altri, in una pila disordinata accanto a me. Harley e Starfire dormono, si tengono la mano, come se potessero proteggersi l'un l'altra nel sonno, tra le stridenti strade e le lacrime che popolano i loro sogni. Prendo un libro, lo sfoglio velocemente, respiro l'odore antico delle pagine, dell'inchiostro impresso su quei minuscoli filamenti intrecciati a formare un unico foglio, parole che hanno sconvolto, forse commosso, o annoiato, chi le ha lette prima di me.
E penso che sia strano.
È strano quanto una pagina ti possa cambiare.
Ma non ho più tempo di pensare, perché sulla soglia di fronte a me c'è qualcuno.
E i suoi occhi brillano nel buio.

***
Sbatto le palpebre.
Tutto nella stanza è informe.
Mi sembra di osservare una foto mossa, vedo corpi in movimento, eppure tutto è immobile.
E poi capisco.
Mi alzo di scatto, scaccio il demone del sonno, posso sentirlo sbattere le ali e sparire nella notte.
Prendo il martello e colpisco un mercenario che tentava di attaccare Hawkgirl alle spalle. Il sangue cola dalla ferita.
Dalla sua gola.

***
Colpisco con un raggio di luce il più grosso di loro. Quanti sono?
Una decina, almeno.
Dopo minuti e minuti di lotta, tutto si calma.
Tutto è silenzio.
Poi lo sento.
Vetri in frantumi.
Hawkgirl che precipita, come un angelo caduto dal cielo.
Ma le ali dorate non si muovono.
E le piume sono impregnate di sangue.

Smile.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora