Cap 2

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Cap 2

Mangiammo e cantammo qualche canzone tra qualche risata e andammo a dormire, quella sera erano particolarmente strane.

***

Mi svegliai intorno alle 3.00 di notte, non so il perchè, mi sentivo strana, presi la chitarra e me ne andai sulla riva del lago lontana dal campo a strimpellare qualche nota. Era buio e la luna illuminava il lago riflettendo la mia immagine foca, sentii dei rametti rompersi, pensai un animale pericoloso, oppure le mie amiche venute a cercarmi, invece no, nessuno dei due "cosa ci fai qui a quest'ora a suonare la chitarra?" era Lionel, ora sapeva anche dove era il mio campo? "oh..ciao,bhe non riesco a dormire e volevo suonare un pò" dissi chinando il volto "ma è tardi" disse raccogliendomi una ciocca di capelli scivolata dal volto e sedendosi accanto a me, arrossii leggermente "lo so..è che..non lo so le mie amiche non mi hanno rivolto molto la parola sono strane mi sento esclusa" dissi girandomi dall'altro lato "forse sono un pò confuse sul come tu sia caduta,cosa che cerco di capire anche io, e non vogliono farti domande" disse mettendo la sua schiena contro la mia "oppure Giulia gli ha detto che tu mi hai fasciato la caviglia" dissi io "ti ho fasciato la caviglia non stuprato in pubblico" disse ridendo "ah ah molto divertente" dissi io facendo una piccola risatina "posso farti una domanda?" disse lui curioso "certo.." dissi io "da quanto tempo suoni la chitarra?" disse sedendosi normalmente, mi girai anch'io verticalmente con la chitarra ancora legata alla schiena "bhe sono circa 8 anni" dissi suonando un accordo "lo sai che suonare la chitarra calma gli animali" disse sdraiandosi all'indietro "davvero?" dissi curiosa "mi suoni una canzone ti prego" disse supplicandomi "ehm non saprei non sono molto brava.." dissi toccando l'acqua con le scarpe "dai ti preeeego" iniziò a dirmi con voce da bambino "ok..ma non sono molto brava quindi non stupirti se viene fuori una musica orribile" dissi iniziando a sistemarmi bene con la chitarra tra le mani, non sapevo bene cosa suonare così inizia a suonare una canzone di uno dei miei cantanti preferiti, Ed Sheeran, una di quelle canzoni un pò lente e tranquille data l'ora della notte. "Sei davvero brava.." disse lui risedendosi e chinando il volto "cosa c'è?" dissi io curiosa "non è niente" rispose lui in modo brusco con gli occhi che diventavano pian piano sempre più lucidi "cosa.." dissi io mettendogli una mano sulla spalla ma lui la tolse bruscamente "non ho bisogno di compassione, lasciami in pace" disse alzandosi e scappando via "ma..ma io volevo solo.." non riuscii a completare la frase, non avrebbe avuto senso, ormai correva via con il viso rigato da quelle lacrime che non avrei mai voluto vedere.

***

Il sole sorse svegliando tutte, io ero già sveglia,quella notte dormii poco, non capivo come quel ragazzo dolce e premuroso a una semplice canzone abbia reagito così, in fondo era solo give me love di Ed Sheeran, forse era per il significato..ma non l'avevo neanche cantata, solo suonata, bhe in realtà l'avevo cantata nella testa ma è illogico che lui l'abbia sentita. "e così Lionel è un ragazzo" disse Carolina sorridendomi "ehm..almeno che non sia una donna credo che sia un ragazzo" dissi ridendo "no seriamente, dovi li trovi tu questi tizi?" disse ridendo "ehm slogati una caviglia e li troverai!" dissi ridendo "naaah troppo pericoloso"disse lei andando verso il bosco.

***

Tornai a casa,non c'era ancora nessuno, strano, di solito all'ora di pranzo i miei genitori ci sono, presi un pacchetto di crackers e andai di sopra a mangiarlo. Rimasi sola in casa per 5 ore ormai erano le 18 ero molto preoccupata,cosa era successo ai miei? Chiamai mio fratello Federico dalla curiosità "Fede sono Giulia cosa è successo a mamma e papà?" dissi un pò nervosa "Giulia..hanno fatto un incidente non riuscivo a chiamarti e la macchina è bloccata, eravamo di ritorno a casa, io sto bene, non so come ma mi sono salvato ma loro no..entrambi sono in coma celebrale.." rimasi scioccata,il mondo, tutto mi cadde addosso "Devo venire la io devo venire!" dissi gridando "Giulia calmati va tutto bene" disse lui con affanno "ora vengo la" dissi attaccando il telefono e mettendomi le scarpe, mi truccai di corsa e presi l'autobus, in 15 minuti fui li "ti avevo detto di non venire" disse Federico venendomi in contro "io devo vederli, io devo rivedere mamma e papà!" iniziai a correre, correvo e correvo sempre più veloce dovevo trovarli "dove sono, dove sono!" dissi gridando per i freddi coridoii di quel bianco ospedale, Federico mi correva dietro nel tentativo di prendermi, mi fermai di scatto davanti a una porta con la finestra "no.." dissi inziando a piangere, vidi mio fratello arrivare a abbracciarmi, le condizioni dei miei genitori erano gravi..non li riconoscevo più in volto, con tutti quei fili attaccati alla loro pelle, tutti bendati e le bende che trasudavano sangue, non riuscivo a smettere di piangere, non riuscivo a non guardarli e a chiedermi come sia successo. Sentii la mano di mio fratello prendere la mia e portarmi via da quella scena, oppossi un pò di resistenza ma mi arresi e lo seguii. Salimmo in autobus e arrivammo a casa "come è successo?" chiesi interruppendo quel silenzio "camminavamo e una macchina davanti a noi ha perso il controllo, papà ha cercato di 'svignarsela' da quel continuo slalom della macchina ma essa ci colpì in pieno.. io non ebbi lesioni e mi chiedo il perchè non so come sia successo la scena è ancora così confusa" disse lui scostandosi i capelli dalla fronte "vedi che passa.." dissi io abbracciandolo, era in questi momenti che sentivo mio fratello come un amico, una persona che non solo ti abbraccia ma che sa anche darti dei consigli "mentre mamma e papà sono in ospedale noi come facciamo?" dissi girando la testa verso l'alto per vedere la sua reazione " io ho 19 anni, quindi sei sotto la responsabilità di un maggiorenne non preoccuparti" disse sorridendo "ah ok, sono felice" dissi io sorridendo "perchè?" disse lui confuso "perchè adoro quando mio fratello stampa uno dei quei bei suoi sorrisi sulla sua faccia" dissi ridendo "ah ah ok" disse lui scherzando. Si erano fatte le 22 ed eravamo entrambi stanchi e vogliosi di dimenticare tutto quello che era successo oggi, entrai nel mio letto con i vestiti che avevo addosso e mi addormentai in 5 minuti

La musica calma gli spiritiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora