Cap 6
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Un debole spiraglio di luce entrò nella mia camera illuminando i miei occhi stanchi e sporchi di nero per il pianto, era stata una delle peggiori notti della mia vita, volevo scappare in quel momento, fuggire da Dj, dal male che i miei genitori avevano, dall'essere piccola, andarmene. Mi alzai di scatto presi la prima cosa dal mio armadio, un paio di jeans consumati, una maglietta larga, scarpe calzini e una valigia, mi sistemati un pò la faccia e raccolsi i miei capelli in una cipolla, infilai nella valigia qualche vestito, una spazzola e lo stretto necessario,la chiusi e scesi in silenzio sulla porta del retro, erano le 7.30 del mattino, non sapevo il perchè volevo andarmene, forse per il troppo peso, per il dolore di un rifiuto, sapevo che volevo solo andarmene, e non vedere nessuno. Chiusa la porta iniziai a camminare verso il centro. Tra mezzi pubblici decisi di andare immezzo al bosco, non so perchè ma in mezzo alla natura mi sentivo come libera. Erano le 13.40, accesi un fuoco con li libro che mi ero portata, un libro su come sopravviere in mezzo alla natura logicamente, montai la tenda da campeggio e sistemati il mio sacco a pelo. Ero sola, e per lo più,non avevo la mia chitarra, e nemmeno il mio migliore amico..quello che non aveva avuto il coraggio di dirmi cosa provava fino a non accettare che quello che provavo io era la stessa cosa che provava lui. Decisi di andare a cercare un pò di legna per il fuoco, qualche rametto spezzato era l'ideale, e un pò di fango per dargli vita.
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"cosa ci fai tu qui" dissi correndo con i rami in mano verso il ragazzo che osservavo sconvolto la mia postazione "sei stata molto brava, complimenti" rispose sorridendo "Lionel, cosa sei venuto a fare" domandai con sguardo scocciato "io? bhe io abito nel bosco ho una casa da queste parti" rispose ancora con il suo sorriso smagliante "non ce la faccio più a stare in casa" dissi sedendomi a gambe incrociate per terra con le mani sulla testa "perchè?" disse lui curioso sendendosi vicino a me "ho tipo litigato con Dj, e non ce la faccio a stare a casa senza stare con i miei genitori" risposi sospirando "ah capisco..bhe non voglio chiederti perchè avete litigato, mi perdoni?" disse guardandomi di nuovo con quei suoi occhi verdi smeraldo "per cosa?" dissi confusa "per l'altra sera.."rispose abbassando il volto "sai Lionel, non so niente di te, solo il tuo nome e la tua età,non so chi sei, cosa sei, non so il tuo strano comportamento, ma ormai sono abituata a una persona che vuole fuggire dalla realtà compresa me stessa" dissi guardandolo "sono un vampiro" disse alzandosi e andando via "cosa?" dissi inziando ad andargli dietro "ora capisci perchè Dj ha iniziato a ringhiarmi, di notte divento nervoso e anche all'odore del sangue? ti chiedo solo perdono per non avertelo detto ma ogni volta che cercavo di farlo succedeva qualcosa che me lo impediva, compreso il mio stesso essere" disse fermandosi di botto e accasciandosi a terra "perdonami" aggiunse lasciando un lungo silenzio, andai vicino a lui accovacciandomi faccia a faccia "vuoi rimanere a farmi compagnia" dissi aspettando una sua risposta "perdonami ti prego" disse abbracciandomi "rimani?" dissi cingendogli le mani al bacino "si" rispose "Lionel..ti perdono ma non nascondermi nulla" risposi io guardandolo "non ti nasconderò nulla scusami" disse lui alzandosi e aiutandomi a tirarmi su. Trascorremmo il pomeriggio a parlare di noi, per consocerci meglio, per vedere la persona che avevamo davanti, ora si, sapevo molte più cose di Lionel, sul ragazzo vampiro che stava per intrigarmi.
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La musica calma gli spiriti
ParanormalUna ragazza come le tante,con i stessi problemi degli adolescenti normali ma con una vita molto complicata. Si ritroverà tra la realtà e la sovrannuralità più completa.Il suo cuore è diviso a metà, una parte appartiene al misterioso e intrigante vam...