Chapter Two - Memories

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Luke Hemmings era probabilmente il prototipo del ragazzo perfetto, a detta di qualunque ragazza lo avesse conosciuto, o a detta di chi ne aveva conosciuto semplicemente il nome.

Alto, esageratamente alto, fisico invidiabile, capelli color del grano, occhi azzurri e tremendamente ipnotici, un sorriso che avrebbe potuto far invidia a chiunque, e poi quel piercing al labbro inferiore, dava un tocco di spavalderia a quell'aria da bravo ragazzo che tanto lo caratterizzava.

Non parlava più con lui ormai da tempo, ma non avrebbe mai potuto scordare la sua infinita dolcezza, la sua gentilezza, l'immensa disponibilità, l'intelligenza, ed il suo spiccato talento per tutto ciò che avesse a che fare con la musica.
Era come se ormai non facesse più parte della sua vita, forse era proprio così, ma avrebbe mentito ammettendo di non avergli dato qualche sguardo di tanto in tanto, come ad assicurarsi fosse ancora lo stesso Luke di un tempo.

Sin dai tempi del liceo non aveva più avuto modo di parlare con lui.
Aveva deciso di intraprendere una strada diversa, ed in poco tempo erano diventati come due completi estranei.
Lui aveva scelto di fare le selezioni per entrare nella squadra di football, dimenticandosi così della sua migliore amica, che per un periodo ancora ci sperava in un suo ritorno, rendendosi conto troppo tardi di non aver più un posto fisso nella sua vita.

Mary Jane non riusciva ancora a dare una valida spiegazione.
Erano sempre stati migliori amici, sin dall'età di sette anni.
Se solo provava a concentrarsi, poteva ancora udire i rumorosi suoni delle loro risate nel cortile di casa sua.
Poteva percepire il dolce e penetrante profumo dei biscotti appena sfornati dalla signora Hemmings.
Riusciva addirittura a rammentare quei piccoli gesti d'affetto che lui le riservava spesso, gesti intimi e dolci, come se dati tra fratelli.

Ricordava ogni singolo dettaglio, ogni piccola cosa era rimasta impressa nella sua mente, e mai avrebbe scordato tutto quello.

Ci pensava ancora a lui, ogni volta che lo vedeva passare per i corridoi con il suo gruppo di amici.
Lui però non ci faceva caso, forse guardava, ma non vedeva.
Non vedeva quella ragazza, che se solo avesse avuto l'occasione di parlargli una volta ancora, gli avrebbe fatto capire quanto le mancasse.

Sospirò pesantemente per quella che fu forse la milionesima volta, mentre rivolgeva il proprio sguardo a Pyper, la quale, imperterrita, continuava a parlare di Luke.

«Non mi va di venire questa sera.» asserì Mary Jane con tono annoiato, ignorando l'occhiata che lei le rivolse.

«Stai scherzando? Oh andiamo, sai quanto è importante per me, è la prima festa a cui veniamo invitate di cui mi importi davvero...» disse la mora, gesticolando più del dovuto, abbassando il tono verso la fine.
«Ti prego Sweetheart!» disse dopo un attimo di silenzio, nel quale Mary Jane aveva nuovamente sbuffato, alzando gli occhi al cielo.
Per quanto odiasse l'idea di andare ad una sua festa, sapeva bene quanto la migliore amica ci tenesse, perciò, dopo un attimo di esitazione, sospirò silenziosamente.

«Va bene. Ma sei in debito c-» non riuscì a terminare la frase che Pyper la strinse in un abbraccio soffocante, mormorando più volte quanto le volesse bene.
Alzò gli occhi al cielo, nonostante un lieve sorriso andò ad incurvarle le labbra rosee e piene, mentre ricambiava il suo abbraccio.

Delle volte era davvero insopportabile, spesso testarda, capricciosa, permalosa, ma, nonostante tutto, le voleva bene come a una sorella.
Non c'era nulla che non avrebbe fatto pur di farla stare bene.

Masterpiece || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora