Chapter One - Broken Home

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Suoni indistinti, ovattati, confusi, grida spezzate dal pianto incessante di sua madre.
Ogni volta era la stessa storia.
Il perché i suoi genitori litigassero in continuazione, non lo sapeva, o forse si limitava semplicemente ad ignorarlo, come ignorava loro due.

Andava avanti così da circa un anno.
I suoi genitori non le avevano mai parlato direttamente sul fatto accaduto tra i due, che come l'ultima goccia del vaso, aveva fatto traboccare fuori ogni cosa.
Per quel che ne sapeva, sua madre, era andata a letto con il migliore amico di suo padre, Charlie.
Sin da bambina Charlie era stato come un secondo padre, perciò, nonostante non le importasse più di tanto, ammise di esserci rimasta abbastanza male, non credeva avrebbe mai potuto tradire suo padre in quel modo, quello che da sempre era stato il suo migliore amico.
Per quel che riguardava sua madre, non aveva mai saputo che aspettarsi da lei.
Una madre assente, frivola, con tutti i pensieri possibili in testa, eccetto la propria figlia.
Era come vivere in casa con una sconosciuta, e lo stesso valeva per suo padre.
Neanche ricordava quando fosse stata l'ultima volta nella quale avevano parlato.

Con un sospiro pesante quanto i pesi che portava sulle proprie spalle, si alzò svogliatamente dal proprio letto.
Se doveva stare lì e sorbirsi le incessanti grida di quelli che si ostinava a chiamare genitori, allora tanto meglio uscire, magari andare da Pyper, migliore amica dalle elementari, nonché sua unica amica.

Una volta che ebbe indossato il vecchio paio di converse rovinate, scese le scale di casa abbastanza speditamente, per poi uscire di casa, chiudendosi la porta alle spalle.
Anche da fuori poteva ben percepire le voci dei suoi genitori, che nemmeno si erano accorti di lei, non che ne avesse fatto un problema.

Scalciò via l'ennesimo sassolino, andando diretta verso la casa della migliore amica, che neanche aveva avvisato, ma non c'era bisogno, non c'era mai stato bisogno che una delle due avvisasse l'altra, e viceversa.

Arrivata dinnanzi alla grande porta di legno scuro, bussò qualche volta, in attesa che Pyper venisse ad aprire, o nel peggiore (o migliore) dei casi, Ethan, suo fratello maggiore, nonché la sua cotta storica.
Le piaceva praticamente da sempre, ma lui era sempre stato troppo preso dagli studi, dalla pallacanestro, e sì, anche dalle decine di ragazze che gli venivano appresso, tra cui lei, che puntualmente non era mai stata notata.

Assorta tra i propri pensieri, come sempre, venne improvvisamente travolta dall'alta e slanciata figura della sua migliore amica, che si era precipitata ad aprire, in seguito su di lei, non molto più bassa, ma comunque più minuta.

«Stavo per chiamarti Sweetheart!
Devo dirti un paio di cose, entra su!»
Solita euforia, voce squillante, e quel soprannome che la sua stessa migliore amica le aveva affibbiato all'età di sei anni.

Mary Jane era sempre stata una bambina molto dolce, gentile, disponibile con chiunque, forse era proprio per questo motivo che la piccola bambina dai lunghi capelli neri, Pyper, aveva deciso di chiamarla così, e questa sua 'usanza' durava ancora da anni.

La trascinò dentro, rischiando anche di farla cadere rovinosamente sulle scale, mentre continuava a parlare di quanto fosse emozionata per la festa di quella sera.

Le feste non erano mai state un granché per lei, fino all'età di 16 anni, poi le aveva scoperte, e continuava a non sopportarle, motivo per cui si ubriacava fino a poterle subito dimenticare dal giorno dopo, forse anche per liberare la propria testa dai continui pensieri che l'affollavano.
Un po' strana come scelta, le ripeteva sempre Pyper, ma se per lei aveva un senso, allora era meglio non ribattere.

«Di chi è la festa?» domandò svogliatamente, giocando con un sottile filo di lana, il quale fuoriusciva dal cuscino sul letto, nella camera di Pyper, interamente blu.

Alzò lo sguardo sulla propria migliore amica, che ancora non aveva dato alcuna risposta, e quando vide la familiare luce farsi spazio nei suoi grandi occhi color cioccolato, capì di chi si trattasse.
Un solo nome poteva essere la risposta: Luke Hemmings.

Masterpiece || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora