Lunedì

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"Psst"
Hermione si voltò scocciata: "Che c'è?" chiese a bassa voce. Era la quarta volta che la chiamava per aiutarlo. Come al solito, il giorno prima (cioè domenica) aveva preso il libro di Storia della Magia dichiarando di doversi concentrare dato che per il giorno dopo era stato fissato un test, ma ovviamente tutti i suoi buoni propositi erano stati dimenticati piuttosto in fretta una volta che Dean e Seamus si erano seduti un po' più in là per parlare di Quidditch. Quando si trattava di studiare, per lui era praticamente impossibile concentrarsi.
"Cosa hai risposto alla domanda tre?" fece Ron.
La ragazza alzò gli occhi esasperata e si girò, alzando il dito per dire 'un attimo'. Prese un foglietto dall'astuccio (sapeva che ad ogni compito Ron e talvolta Harry le avrebbero chiesto suggerimenti, ormai aveva imparato a venire ben equipaggiata) e scribacchiò la risposta. Si accertò che il Professor Binns non stesse guardando e lo passò al banco dietro di lei.

Quando finalmente uscirono dall'aula si avviarono tutti a pranzo nella Sala Grande Ron la sorprese da dietro stringendo le braccia intorno al suo busto e sollevandola da terra di qualche centimetro all'indietro. "Grazie, grazie, grazie" disse fra i suoi ricci "se non fosse per te probabilmente mia madre mi farebbe a fettine."
Lei trattenne il respiro, decisamente sorpresa da quel suo gesto e con il battito cardiaco accellerato. Era così vicino che se avesse spostato un po' la testa avrebbe trovato le sue labbra...
Ma Ron la lasciò e quando i suoi piedi toccarono il pavimento alzò gli occhi e vide che Harry li stava osservando con un sorrisetto stampato in faccia. "Allora, come è andata?" fece lui avvicinandosi, guardando la Grifondoro. L'amica lo fissò allo stesso modo, sapeva cosa voleva implicare con quella domanda.
"Il solito" rispose Ron, ignaro di quello scambio di sguardi "se non fosse per Hermione sarei già stato bocciato da un po'."
Il moro annuì.
"Devo andare, la prossima ora è quella di Aritmanzia" disse la giovane.
"Vuoi che ti accompagniamo?" chiesero i ragazzi.
Lei scosse la testa: "Ci vediamo a pranzo" fece, e salutandoli si girò e camminò lungo il corridoio. Non erano in molti a frequentare quel corso e Rune Antiche, perlomeno fra quelli della sua Casa. Di solito chi li seguivano erano quasi la maggior parte dei Corvonero, una manciata di Tassorosso e un gruppetto di Serpeverde. Di solito si sedeva al primissimo banco, preferibilmente da sola, in modo da potersi concentrare, o al massimo con qualcuno che non chiacchierasse troppo...
Girò l'angolo e sentendo un gruppo di risate davanti a lei alzò gli occhi. Ovviamente non poteva che trattarsi dei Serpeverde, che aspettando che suonasse la campanella di inizio lezione si erano radunati davanti alla finestra del lato opposto, e alcuni di loro si erano anche seduti sul davanzale. Oltre a loro c'erano solo due dei tre Tassorosso che si erano sistemati sulla panca vicino alla porta e che quando la videro la salutarono sorridendo educatamente, e lei ricambiò; i Corvonero non si vedevano da nessuna parte, probabilmente erano già dentro. Decise anche lei di entrare, e mentre passava davanti ai Serpeverde questi si zittirono e le rivolsero il loro solito ghignetto di superiorità. Sollevata del fatto che per fortuna non avevano fatto alcun commento crudele su di lei aprì la porta dell'aula, ma mentre la richiudeva captò una parola, o meglio un nome, provenire sussurrato dal gruppetto. 'Draco'.
Come aveva previsto, tutti i Corvonero erano già seduti ai primi e ai secondi banchi, chiacchierando fra loro. L'insegnante non era ancora arrivata, di solito compariva nell'esatto momento in cui suonava la campanella di inizio lezione, così lei si sistemò al terzo della fila vicino alle finestre. Dopo aver tirato fuori tutto il necessario la porta si aprì e entrò il resto degli studenti. Una ragazza di Tassorosso si sedette accanto a lei e gli altri due della sua Casa si sistemarono alla fila sulla loro sinistra. I Serpeverde si radunarono agli ultimi banchi senza smettere neanche per un secondo di parlare, anche se ora a mezza voce. Suonò la campanella, la professoressa entrò da una porticina di lato alla lavagna e la lezione, finalmente, cominciò.

"Quand'è il prossimo allenamento?" fece Ron più tardi, la bocca piena di puré di patate e roast beef. Dopo Aritmanzia Hermione aveva raggiunto i suoi amici nella Sala Grande, dove avevano già cominciato a servirsi il piatto. Nonostante fosse ora di pranzo però non aveva molta fame, e dall'inizio della sua ultima ora di lezione c'era qualcosa che l'aveva disturbata, anche se non sapeva cosa. Quando era entrata aveva notato che al tavolo dei Serpeverde mancava una certa testa albina, e che i componenti del gruppetto che frequentava sembrava un po' perso. Soprattutto i due gorilla senza cervello, Tiger e Goyle, e Pansy, la gattamorta che aveva una cotta per lui da almeno due anni, si guardavano intorno spaesati e chiedevano notizie a Blaise e Theo, che erano sempre stati più stretti in termini di amicizia con lui di quanto non lo fossero mai stati con gli altri tre.
"Sicuramente non oggi, ho ancora da finire il tema di Storia della Magia e abbiamo quell'altro di Trasfigurazione per mercoledì. Forse giovedì, stessa ora" disse Harry.
L'amico annuì e continuò a strafogarsi, ed Hermione scosse la testa e abbassò lo sguardo, cominciando a servirsi.
"Ehi!" disse in quel momento una voce alle sue spalle; era Ginny, e mentre l'amica si sedeva potè notare come le guance di Harry si tinsero gradualmente di rosa, mentre Ron alzò gli occhi al cielo quando la sorella lo rimproverò per la milionesima volta sulle sue maniere a tavola. "Come mai non ti siedi più vicina a Dean?" chiese il rosso. Ginny sospirò: "Diciamo che adesso non vogliamo stare vicini" rispose tagliente. Era ovvio che avevano litigato, anche perchè tutti e tre, voltando di lato la testa, videro che Dean sembrava voler ignorarli. Anche Seamus sembrava un po' confuso per lo strano comportamento del suo amico, poichè incrociò lo sguardo del trio e sollevò un sopracciglio. 'Hanno litigato?' mimò con le labbra. Hermione annuì con un cenno della testa.
"Potete smetterla di guardare da quella parte?" fece Ginny, e gli altri distolsero immediatamente lo sguardo sentendo la vena di minaccia nella sua domanda. Rimasero in un silenzio imbarazzto per il resto del pranzo, e quando suonò la campanella la ragazza si buttò la borsa sulle spalle e se ne andò senza dire una parola. I tre amici si guardarono fra loro, e vedendo che gli altri due la guardavano insistentemente Hermione sbuffò. "E va bene" disse lei "ci parlo io con lei."
Harry e Ron annuirono, Ron soprattutto sembrò sollevato di non dover andare a sorbirsi le confessioni amorose della sorellina in fase ormonale, anche perchè in quel tipo di questioni era ben poco esperto e non del tutto affidabile. Visto che le lezioni erano cominciate decise di andare a parlarle quando queste sarebbero terminate, ma quando salì in Sala Comune e poi nel suo dormitorio non riuscì a trovarla. Chiese alle sue compagne di stanza, a chi stava già seduto sul divano della Sala Comune, andò in biblioteca, tornò nella Sala Grande, ma di lei non c'era traccia.
Sbuffando per tutti i giri che si era fatta salì le scale per raggiungere Harry e Ron, i quali la stavano aspettando per cominciare a fare i compiti insieme quando, arrivata al settimo piano vide Draco Malfoy uscire dalla Stanza delle Necessità. Cercò di tornare lentamente indietro, sperando di non essere vista, ma data la sua buona sorte il ragazzo la vide e restò per un attimo spiazzato, il corpo perfettamente immobile. Non c'era modo di evitarlo, lui era stato colto in flagrante a fare qualcosa che lei non doveva vedere... "Perchè non sei venuto a lezione?" chiese lei. Il silenzio che si era creato la metteva a disagio, e voleva cavarsi d'impiccio il più in fretta possibile da quella strana situazione.
"Non credo siano affari tuoi, Granger" ribattè lui con voce roca, l'intera sua figura ancora rigida. Doveva avere il mal di gola, perchè non appena finì di parlare si strofinò la gola e corruciò lo sguardo in una smorfia di dolore e disagio.
"Stai male" sussurò infatti Hermione "dovresti riposarti". Al che il Serpeverde alzò gli occhi e incrociò lo sguardo con quello della ragazza: "Posso benissimo badare a me stesso."
Lei alzò gli occhi al cielo. "Visto che non ti senti bene direi di sospendere la lezione per oggi."
Malfoy annuì ed Hermione salì le scale che rimanevano e fatto un cenno del capo in segno di saluto stava per salire l'altra rampa quando la sua voce rasposa la bloccò: "Hai poi avuto tempo di ammettere con te stessa che mi trovi attraente?"
La giovane si girò lentamente e lo vide avvicinarsi a lei, il ritmo dei suoi passi ben cadenzato, le mani nelle tasche e un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia. "Ti piacerebbe" sibilò minacciosamente Hermione. Lui alzò un sopracciglio, pronto a ribbattere, ma lei lo precedette: "Se vogliamo che questa cosa funzioni dobbiamo aggiungere alla nostra lista di non provare a stuzzicarmi in nessun modo, specialmente con queste tue insinuazioni. Io non sono PER NIENTE attratta da te, per me resterai sempre il solito viziato che tenta di nascondere le sue debolezze prendendo in giro chi reputi abbia il sangue più sporco del suo!" finì urlando. Rimasero in silenzio, la smorfia compiaciuta di Malfoy si era trasformata in un'espressione seria, a cui ne seguì una indifferente, ma Hermione sapeva di aver centrato il suo punto debole. Lui era solo un bulletto, un ricco discendente di una famiglia di Purosangue che si portava appresso due gorilla per intimidire e incutere rispetto, un bimbetto cui avevano inculcato concetti basati sui pregiudizi sui Nati Babbani e sui Babbani in generale.
"Draco" esclamarono insieme due voci maschili. Entrambi si voltarono e videro Tiger e Goyle salire le scale diretti verso di loro. Senza aggiungere parola la strega si girò e salì le scale rimanenti, senza guardare indietro. Quando entrò attraverso il dipinto vide che al suo interno erano rimasti solo Harry e Ron. "Nel caso te lo stessi chiedendo Ginny è rientrata una mezz'ora fa" disse Ron "a quanto pare è andata al Bagno dei Prefetti non appena sono finite le lezioni ed è rimasta lì fino a poco fa."
Hermione sospirò e si buttò a sedere su una sedia accanto a loro. "Non posso credere che sia solo lunedì" disse prendendo i libri dalla borsa che aveva lasciato a Harry, e insieme cominciarono a fare i compiti.



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A / N: finalmente uscita dal blocco dello scrittore! Questo capitolo non è il massimo e chiedo scusa per l'incredibile ritardo... Buone Feste!

Non Può Essere Malfoy!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora