Mirtilla Malcontenta

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"Allora" esordì Harry non appena Hermione si sedette davanti a lui il mattino seguente in Sala Grande "è andata meglio stavolta con Malfoy?"
Ron non si era ancora svegliato, e visto che sapeva che l'amica era una persona mattiniera e non riuscendo a contenere la sua curiositá si era imposto di alzarsi presto per riuscire a parlarle liberamente.
Hermione sbuffò."Diciamo di sì" cominciò lei "abbiamo messo in chiaro alcune regole che dobbiamo rispettare durante le nostre lezioni. Solo..." si interruppe "non so se verrà la prossima volta. C'è stata una piccola discussione quando abbiamo finito, e conoscendolo non sarei sorpresa se non si presentasse."
L'amico corrugò la fronte: "Cos'è che gli hai detto, esattamente?"
"Gli ho detto chiaro e tondo quello che penso dei Purosangue come lui" rispose lei.
Il ragazzo inarcò le sopracciglia divertito: "Quanto avrei voluto essere presente. Quando sei arrabbiata con Malfoy sei capace di tirar fuori la furia che c'è in te."
"Non essere ridicolo" ridacchiò Hermione, dandogli un buffetto sul braccio "non c'è nessuna 'furia nascosta' in me."
Lui si limitò a sorridere e scuotere la testa, per nulla convinto.
"Ehi" fece una voce familiare. Entrambi alzarono lo sguardo e videro la figura alta e allampanata di Ron stropicciarsi gli occhi ancora assonnato. "Come mai non mi avete avvertito che stavate qui?"
"Non volevo disturbarti" rispose Harry "volevo chiedere a Hermione come è andata con il furetto."
"Beh, non mi sarei mica offeso se mi avessi chiesto se anch'io volevo chiederglielo" scattò Ron, la voce ancora impastata ma con un'evidente nota piccata.
"In realtà non c'è molto da sapere" intervenne Hermione, che voleva evitare un'altro litigio "abbiamo fatto una lista di regole da rispettare, sai, per riuscire a combinare qualcosa senza insultarci o Schiantarci a vicenda."
"E lui ha accettato?" domandò il rosso incredulo sedendosi accanto alla ragazza. Lei scrollò le spalle: "È stato un po' difficile all'inizio, ma è bastato dirgli che se non avesse accettato il mio aiuto la McGonagall gli avrebbe fatto lei stessa le lezioni di recupero, così ha subito cambiato idea."
Ron fischiò impressionato: "L'avrei cambiata anch'io al posto suo. Tre ore di McGonagall in più ogni settimana..." rabbrividì al pensiero, guadagnandosi la risata partecipe di Harry e l'occhiata d'avvertimento di Hermione.

Nel complesso le prime quattro lezioni passarono relativamente in fretta per la giovane strega, e mentre si avviava verso la Sala Grande per il pranzo attraverso la calca di studenti vide Ginny uscire dall'aula di Incantesimi e accellerò il passo per  raggiungerla.
"Hey!" la salutò, ma le prese il braccio per fermarla non appena si accorse che l'amica aveva le guance rosse e gli occhi gonfi. "Cosa è successo?" le chiese preoccupata.
La rossa tirò su con il naso: "Non è niente" rispose lei in modo tutt'altro che convincente.
"Non è vero, se non fosse niente non avresti pianto" disse  Hermione dolcemente, mettendole un braccio intorno alle spalle. Si appartarono nell'aula più vicina per poter parlare in privato. Hermione lasciò andare l'amica e chiuse la porta, mentre Ginny andò a sistemarsi sopra uno dei primi banchi.
"A me puoi dirlo. Sai che ti puoi fidare" disse piano Hermione avvicinandosi.
Ginny annuì e abbassò gli occhi. In un attimo una lacrima scivolò sulla sua guancia e dopo aver preso un respiro profondo per calmarsi, con voce roca, parlò: "Io e Dean...abbiamo litigato..."
Non fu in grado di continuare, ma non ci fu bisogno di aggiungere altro. L'amica le prese la mano e l'accarezzò per calmarla. "Ascolta" disse "ho visto come vi guardate fra di voi, e so che risolverete anche stavolta. Si tratta solo di una stupida incomprensione, ne sono sicura... vedrai, andrà tutto bene..."
Ginny si asciugò le lacrime che erano in qualche modo riuscite a sfuggire dai suoi occhi con il dorso della mano e annuì: "Spero proprio che tu abbia ragione."
"Certo che ho ragione" disse Hermione. Le due amiche si abbracciarono forte e insieme uscirono dalla stanza e camminarono nel corridoio ormai deserto per andare a mangiare.

Durante il pranzo Ginny e Dean non si parlarono neanche una volta, sebbene li vide scambiarsi qualche occhiatina di nascosto dall'altro. Perlopiù la rossa si limitò a mangiucchiare un pezzo di pane e a spostare con la forchetta il cibo che aveva messo nel piatto, mentre Dean chiacchierò molto con Seamus e un altro ragazzo, Tobias.
L'unico che si era accorto che era successo qualcosa tra i due era stato Harry, il quale aveva spesso gettato uno sguardo preoccupato sulla sorella del suo migliore amico (probabilmente più di quanto quest'ultimo avrebbe permesso), mentre Ron, arrivato più tardi per via di un insegnante che l'aveva trattenuto, si avventò sul cibo e cominciò a mettere nel piatto qualsiasi cosa gli passasse tra le mani in quantità più che generosa. Anche lui fu di poche parole, dato che per molto tempo non fece altro che riempirsi la bocca di puré di patate e cosciotti di pollo, nonostante i continui rimbrotti da parte di Hermione, ai quali si aggiunse anche Harry.
"Sai che di solito non ho niente da dire su come mangi, ma mi stai facendo seriamente venir su quello che ho appena mangiato."
" Ti sentirai male se continui così" aggiunse poi la giovane, indicando con la testa la ragazza a fianco a lei. Fu allora che il ragazzo si accorse che Ginny non era vicino a Dean come al solito, ma se ne stava seduta leggermente ricurva, anche lei con un'espressione lievemente disgustata per le maniere del fratello. Nonostante non fosse un campione in fatto di capire la mentalità femminile capì che non era dell'umore giusto e rallentò un po'.
Quando la sorella riprese a mangiare, o meglio a fissare il piatto, diede un colpetto con il piede alla scarpa di Hermione per catturare la sua attenzione.
'Dean?' chiese muovendo le labbra.
'Hanno litigato' rispose lei. Non appena vide come il volto del ragazzo diventava sempre più rosso dall'ira si affrettò a dargli un calcio sotto al tavolo e, con uno sguardo perentorio, gli mimò: 'Non ti mettere in mezzo. Sono affari loro e li risolveranno loro.'
Annuì di nuovo, poco convinto, ma mentre guardava torvo verso Dean Hermione potè quasi sentirlo proseguire nella sua testa: 'Se la fa soffrire lo manderò dritto in infermeria.'

Quel pomeriggio, finite le lezioni, Hermione si andò in cerca di Ginny. Provò nella Sala Comune, nei dormitori, in Sala Grande e chiese in giro ai ragazzi di Grifondoro del suo stesso anno, ma niente da fare, non si trovava da nessuna parte. Decise quindi di andare a fare un salto nei bagni, anche se pensava fosse improbabile che si fosse rifugiata lì.
Mise solo la testa dentro il bagno delle femmine, diventato dimora di Mirtilla Malcontenta e per questo evitato dalle ragazze e chiamò Ginny. Non sentendo risposta decise di provare da un'altra parte e stava per tirar via la testa quando una voce la fermò: "Non so chi tu stia cercando, ma non c'è nessuno qui, a parte me."
Il fantasma della ragazza morta più di cinquant'anni prima fece capolino da uno dei bagni, un'espressione mogia sul suo volto. Per qualche motivo le fece pena, ma si riscosse e le disse gentilmente: "Mi dispiace disturbarti, Mirtilla, sapresti dirmi se hai visto una ragazza con i capelli rossi da qualche parte?"
"Intendi la Weasley? No, non è passata da queste parti. Ho saputo che lei e quell'altro ragazzo hanno rotto."
Avrebbe voluto salutare Mirtilla e andare a cercare l'amica, quindi rispose:"Sì, è esattamente per questo che volevo trovarla. Sai, ci è rimasta molto male, quando me l'ha detto stava piangendo. Ora se non ti dispiace..."
"Oh, ma allora è contagioso" continuò il fantasma, come se non l'avesse sentita "proprio stamattina un ragazzo su al bagno dei maschi è entrato tutto sconvolto e ha pianto una buona mezz'ora. Di solito i Serpeverde sono scontrosi e arroganti, e all'inizio lo era anche lui, ma non mi sono lasciata impressionare. Sai, lui è famoso per essere un bullo, e a volte è difficile per quelli come lui mostrare le proprie insicurezze."
Per qualche motivo quelle parole attirarono l'attenzione di Hermione. "Posso chiederti chi era? Il ragazzo."
"Beh, non mi ha detto il suo nome, e io non gliel'ho chiesto, gli ho solo fatto compagnia. È alto, attraente e ha dei capelli molto chiari. Avessi sentito come singhiozzava! Diceva che non gliene va mai bene una, che riceve pressioni da tutte le parti e che a volte si sente soffocare dalle aspettative di tutti."
La giovane strega strabuzzò gli occhi, incredula. Capelli chiari, Serpeverde e che si atteggia da bullo: era Malfoy quello di cui stava parlando! Questo confermava molte cose; a quanto pare si sentiva oppresso da delle responsabilità nei confronti di qualcuno. Sbiancò al solo pensiero: che fosse un Mangiamorte? Il pensiero l'aveva sfiorata un paio di volte, ma non ci mai aveva creduto. Ora invece...
Scosse la testa, a questo ci avrebbe pensato più tardi. Ora gli importava solo di trovare Ginny e consolarla. "Grazie per l'informazione, Mirtilla. Vado a cercare la mia amica, ma prometto che verrò più spesso a trovarti."
"D'accordo" la salutò il fantasma agitando la mano. " Magari potrebbe scoprire qualcosa in più su Malfoy, e io non dovrei faticare più da sola" pensò scendendo le scale.
Le attraversò la mente l'idea di arruolarla ufficialmente, ma pensò che sarebbe stato più prudente tenerla all'oscuro, data la sua bocca larga. Decise di guardare un'ultimissima volta in Sala Grande, e mentre attraversava il corridoio vide due figure nascoste dietro una colonna intente a sbaciucchiarsi. C'era qualcosa di vagamente familiare in quei due, e facendo attenzione a non fare rumore e disturbarli si avvicinò un po' di più. Non c'erano dubbi, quei due erano Ginny e Dean. "Beh, direi che hanno fatto pace"  si disse sorridendo, anche se un po' seccata con l'amica per averla fatta girare in lungo e in largo per la scuola. Girò sui tacchi e piano piano se ne andò diretta alla Sala Comune di Grifondoro, lasciandoli soli.

Non Può Essere Malfoy!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora