I'm losing control.

Capitolo 1 - Tu sei il mio sostegno

A Puente Viejo girava una strana malattia che aveva già fatto ammalare molte persone, la maggior parte delle quali era morta dopo pochi giorni. Per evitare altri contagi, Francisca, la proprietaria terriera più potente di tutta la regione, aveva ordinato di non far uscire nessuno dei suoi domestici e operai per alcuni giorni. Mauricio, però, aveva lo stesso deciso di uscire per poterle riferire qualsiasi avvenimento. Lui era il suo capomastro, il suo fedele compagno di viaggio da una vita, colui che l'aveva sempre protetta e aveva collaborato in tutte le vendette che aveva messo in atto e poteva permettersi di variare qualche ordine. Ovviamente non restava impunito.

Alla Villa erano arrivati, da qualche settimana, Fulgencio (cugino di Francisca) e Bernarda (sua moglie) che avevano portato con loro più tristezza che compagnia. Inoltre Mauricio continuava a sospettare del cugino di Francisca, non lo convinceva per nulla ed aveva persino condotto delle indagini per scoprire cosa stesse tramando. Dopo la morte di Tristan, figlio di Francisca e Raimundo (il suo grande amore), lei era caduta in uno stato di catatonia dal quale era riuscita a riprendersi grazie a Fulgencio ma, durante questo periodo Jesusa, un'infermiera, l'aveva maltrattata e sia Raimundo che Mauricio avevano sempre sospettato del coinvolgimento del dottor Montenegro.
Francisca passava molto spesso del tempo con il suo capomastro, sia perché era un suo impiegato, sia perché lo apprezzava veramente anche se ogni tanto la faceva arrabbiare. In ogni caso era l'unica persona della quale potesse fidarsi ciecamente e che non l'avesse mai delusa.

"Signora, vi disturbo?" - chiese Mauricio fermandosi sulla porta dell'ufficio.

"No Mauricio, entra" - si tolse gli occhiali e gli dedicò piena attenzione - "Che cosa succede?"

"Volevo riferirvi la situazione in paese"

"Non è che sia di mio grande interesse ma dimmi"

"Si ammalano sempre più persone ma sembra si tratti di avvelenamento"

"Avvelenamento?" - chiese stupita Francisca

"Sì donna Francisca, qualcuno deve aver messo del veleno nei pozzi del paese e quindi per il momento i paesani prendono l'acqua da El Jaral." - detto questo si afferrò allo schienale della sedia sentendosi svenire, lei lo notò.

"Cosa ti succede Mauricio? Non ti senti bene?"

"Non è niente signora, solo un po' di stanchezza"

"Non ti credo, sei bianco come un cencio, fammi sentire se hai la febbre" - si alzò dalla scrivania e lo raggiunse mettendogli una mano sulla fronte.

"Ma stai scottando!" - affermò preoccupa ma lui le tolse la mano velocemente e nel farlo perse il sostegno e, debole com'era, cadde a terra trascinandola con lui.

"Mauricio! Mauricio, rispondi! Fe! Aiuto! Che qualcuno mi aiuti!"

Sentendo queste urla, Fe si diresse velocemente nello studio - "Che cos'è successo donna Francisca?"

"È svenuto, temo che sia stato contagiato anche lui dalla malattia... Presto vai a cercare qualcuno per alzarlo, io chiederò a Mariana di preparare una delle stanze degli ospiti per lui." - Fe la guardò perplessa ma Francisca la sollecitò ad andare a chiedere aiuto e sparì dalla sua vista. Lei tornò a guardarlo preoccupata e gli accarezzò la fronte - "Te l'avevo detto che non dovevi fare di testa tua ed andare in paese! Se fossi rimasto qui ora staresti bene!" - arrivarono due braccianti accompagnati da Fe e lei si alzò di colpo facendo finta che non fosse successo niente. Doveva mantenere un certo atteggiamento davanti ai suoi lavoratori, anche se con Mauricio si era lasciata andare...

Era passata un'ora nella quale non aveva fatto altro che camminare avanti e indietro per pensare a come poter aiutare il suo fedele capomastro ma con quella maledetta quarantena aveva le mani legate... Decise allora di andare a vedere come stava e se Mariana aveva fatto bene ciò che le aveva chiesto.

"Fe" - disse entrando nella stanza - "Come sta?"

"Molto male signora, brucia"

"Forza vai a prendere dei panni puliti per aiutarmi a lavarlo" - Fe la guardò sconvolta, non dava credito a ciò che aveva appena sentito, Francisca Montenegro che lava qualcuno!?

"Siete sicura signora?"

"Sì! E smetti di fissarmi! Lui si è sempre occupato di me quando ero in difficoltà e aiutarlo, ora, è il minimo che possa fare per ringraziarlo." - senza ribattere Fe uscì dalla stanza lasciandoli soli, Francisca ripensò per un secondo a ciò che aveva appena detto e si coprì gli occhi con una mano, non si era appena detta di doversi comportare in modo più adatto alla sua posizione? La tosse del suo capomastro, però, le fece tornare la preoccupazione e quindi andò da lui e si sedette su una sedia che era di fianco  al letto. Lo guardò sorridendogli e gli accarezzò la mano - "Mio fedele Mauricio" - lui cercò di alzarsi per salutarla come doveva ma lei glielo impedì - "Non ti muovere! Devi solo pensare a risposarti adesso, mi addolora tanto vederti soffrire e non riesco a pensare ad altro, non so come aiutarti..."

"Vi ringrazio signora..."

"Mi dà tanta ansia temere che la quercia che mi ha sempre dato riparo si spezzi davanti a me. Sei sempre stato il mio fedele compagno di viaggio, l'unica persona che non mi ha mai deluso!"

"Donna Francisca..."

"Non dire niente! Lo negherò se tu dovessi ripetere queste parole in pubblico" - gli appoggiò una mano sulla fronte per tranquillizzarlo - "Ti proibisco di morire hai capito?"

"Ci metterò tutto il mio impegno per obbedirvi" - con le poche forze che aveva le prese la mano e depositò su di essa un tenero bacio che fece diventare lucidi gli occhi di Francisca.

Non era abituata a lasciarsi andare e far vedere quanto in realtà era debole, eppure oggi non aveva fatto altro: prima aveva risposto cortesemente a Mauricio, poi si era avvicinata per sentire se aveva la febbre, gli aveva fatto preparare una stanza per gli ospiti, si era confidata con lui, si era commossa e adesso, aveva appena finito di lavarlo!
"Cosa mi sta succedendo?" - si chiese, sentiva che stava perdendo il controllo delle sue azioni. Sentiva che non era più completamente la stessa.