Mauricio entrò nei sotterranei dall'ingresso che si trovava dall'altra parte della montagna, durante il tragitto raccolse qualche rosa rossa che portò con sé insieme alle altre cose che aveva preso. Una volta entrato in una delle stanze che c'erano nei sotterranei si mise all'opera per renderla romantica. Posizionò la bottiglia di Cognac su un tavolino di fronte al letto insieme a due flûte, radunò le rose in un mazzo, posizionò in tutta la stanza molte candele e si sistemò per essere in ordine.
Francisca salì in camera sua e si mise la camicia da notte come se volesse andare a dormire, rimase lì fino a che non rimasero poche domestiche in casa e poi scese nello studio facendo finta di voler leggere. Quando ebbe la certezza di essere rimasta sola chiuse lo studio e raggiunse Mauricio. Quella sera aveva voluto esagerare, aveva tirato fuori dall'armadio una camicia da notte che non aveva mai messo ma che amava alla follia: era più corta del solito, le arrivava appena sotto al ginocchio, era di seta color panna e aveva un inserto di pizzo che creava uno scollo moderato ma invitante; con i capelli sciolti e un piccolo scialle era pronta per godersi la sua serata. Mauricio la sentì arrivare quindi prese le rose e le nascose dietro alla sua schiena per dargliele non appena fosse entrata ma non ci riuscì, era troppa la bellezza di lei. Non si era mai immaginato in vita sua di poter essere così fortunato - "Mi vuoi osservare ancora un po' o pensi di venirmi a salutare?" - gli chiese lei sorridendo - "È che.. Voi.. Signora..." - vedendolo in difficoltà si avvicinò a lui e gli diede un bacio come quelli che si erano scambiati durante il giorno - "Queste sono per voi" - affermò porgendole le rose quando riuscì a tornare in sé - "Sono stupende! Grazie" - disse dandogli un bacio sulla guancia. Si sedettero sul letto e lui le versò da bere, l'atmosfera era piacevole per entrambi e la luce soffusa non faceva che migliorarla; a notte inoltrata erano ancora lì a parlare, a ridere e scambiarsi baci di tanto in tanto. La bottiglia era vuota ed entrambi erano molto più liberi di esprimersi rispetto al solito, Mauricio le raccontava una barzelletta dopo l'altra e lei ormai non riusciva più a contenere le lacrime dal ridere.
"Basta ti prego non riesco più a respirare" - disse sdraiandosi sul letto ancora ridendo ma cercando di riprendere il fiato - "E va bene, però sapete cosa fa una sardina con l'accappatoio? Si acciuga" - non poterono evitare di scoppiare a ridere nuovamente - "Mauricio basta, abbi pietà di me!" - gli disse ancora ridendo - "Ne avrò" - le rispose guardandola. Era tutta la sera che lui stava evitando di guardarla più in giù del viso, sapeva che al contrario non avrebbe resistito ma ora per sua sfortuna, o no, stava fissando quel meraviglioso scollo. Lentamente si avvicinò al viso di Francisca e le diede un bacio, lei gliene diede un altro tenendogli la testa ferma con le mani e lui non poté evitare di appoggiarsi leggermente su di lei; si baciarono a lungo, lei gli accarezzò la barba e lui appoggiò le mani sui fianchi di lei. Ormai che aveva rischiato valeva la pena compiere anche il passo finale, oltretutto non vedeva rifiuti da parte di lei, così continuando a baciarla con passione fece scendere una delle sue mani fino a sentire il contatto con la pelle della coscia di Francisca. Non la mosse da lì per aspettare un eventuale rifiuto da parte di lei che non arrivò quindi dopo poco scese ancora per accarezzarla ma fu in quel momento quando lei appoggiò una mano sulla sua per bloccarlo - "Non me la sento Mauricio..." - sussurrò sentendo come la mano di lui si allontanava dalla sua - "Scusatemi, non avrei dovuto" - si separò da lei e, preoccupato di essersi spinto troppo oltre, si alzò dal letto per andarsene - "No, non te ne andare!" - lo fermò lei afferrando la sua mano - "Resta a dormire con me.." - gli chiese sottovoce, lui si voltò e per alcuni secondi rimasero in silenzio a guardarsi negli occhi - "Signora non voglio mettervi a disagio, è meglio che me ne vada"
"Non succederà niente, per favore rimani, voglio dormire con te..." - vedendo i suoi occhi supplicanti non poté far altro che cedere alla sua richiesta e si misero sotto le coperte entrambi. Sul letto c'erano varie coperte ma forse non abbastanza per Francisca visto che dopo mezz'ora ancora tremava dal freddo - "Signora, non voglio fare niente che vi possa infastidire ma state tremando, permettetemi di abbracciarvi.." - lei si girò verso di lui con un sorriso - "Grazie ho davvero freddo" - si accovacciò sul suo petto e lui la avvolse delicatamente con le sue braccia. Vedendola pian piano scaldarsi ed addormentarsi non poté evitare di accarezzarle i capelli - "È così strano avervi tra le mie braccia signora, sembrate così fragile e piccola in questo momento, sembrate un vaso di cristallo che potrebbe rompersi da un momento all'altro.." - le confessò sottovoce senza smettere di contemplarla.
****************************
Se la loro era stata una notte un po' particolare, per Raimundo era stata una delle notti peggiori della sua vita. La gelosia gli giocava brutti scherzi, cercava di addormentarsi ma non ci riusciva, l'unica cosa che vedeva erano Mauricio e Francisca scambiandosi baci passionali... Sperava arrivasse presto mattino o sarebbe impazzito.
[Mi rivolgo alle persone che non amano questa coppia: spero siate arrivate almeno alla fine di questo capitolo e non vi siate bloccate a metà, in ogni caso vi chiedo ancora un po' di pazienza. :) ]
STAI LEGGENDO
I'm losing control.
RomantikFrancisca Montenegro, la più potente proprietaria terriera del paese. Mauricio Godoy, il suo fedele capomastro. Hanno trascorso insieme molti anni, una grave malattia però, mette a repentaglio la vita di lui. Come reagirà Francisca? Forse si accorg...