Capitolo 9 - Amanti

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"Lei e Mauricio insieme!? Come può avermi dimenticato così presto? Lei che diceva di amarmi sopra ogni cosa!" - la testa di Raimundo esplodeva di rabbia e gli giocava anche brutti scherzi, ogni secondo gli proponeva immagini di loro due che camminavano vicini, che scherzavano... - "No!" - urlò d'un tratto, si guardò intorno, non c'era nessuno, era solo nei campi.
Dopo alcune ore di camminate avanti e indietro riuscì a tornare in sé e disfarsi dell'idea della loro possibile relazione - "Raimundo, da quando credi ai pettegolezzi? Si saranno inventati tutto per screditarla, si inventano sempre tante cose.. E poi Francisca non si abbasserebbe mai fino ad avere una relazione con un suo sottoposto!"

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Il giorno continuava ad essere grigio e l'umore degli abitanti del paese era uguale, Francisca controllava la corrispondenza controvoglia e aspettava che qualcuno la togliesse da questo lavoro, per sua fortuna, o almeno così credeva lei, Mauricio bussò alla porta - "È permesso signora?"

"Certo entra! Avevo proprio voglia di distrarmi" - lui chiuse le porte scorrevoli e sforzandosi di fare un sorriso convincente le diede un bacio sulle labbra - "Che ti succede Mauricio, non sei felice di vedermi?"

"Assolutamente no signora, non pensate questo! È solo che vi devo parlare di una cosa molto importante che non vi farà piacere"

"Di cosa si tratta?" - gli chiese facendolo accomodare sul piccolo divano accanto a lei - "Vedete... Mi è giunta voce che in paese non si faccia altro che parlare di una nostra possibile relazione..."

"Cosa!? Come fanno a saperlo loro?" - chiese agitata, alzandosi e girando per la stanza - "A quanto pare uno dei braccianti ha riferito a sua moglie di averci visti camminare vicini e lei ha sparso la voce dicendolo a Dolores"

"Non è possibile... Questa è la fine! Non potrò più andare in paese, tutti mi guarderanno male... Sai cosa potrebbe fare Raimundo se lo sapesse?!"

"Non preoccupatevi signora!" - la prese per le mani e la strinse a sé - "io non vi lascerò mai e Raimundo non farà niente, so difendermi! Presto la gente si stancherà di parlare, noi dovremo solo stare più attenti" - l'abbracciò forte e lei ricambiò.

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"Padre..." - disse Emilia sorpresa e preoccupata nel vederlo - "cosa avete fatto? Perché siete ridotto così?"

"Non è successo niente figlia, mi sono solo graffiato un po' le mani inciampando in un sasso" - mentì e lei se ne accorse, così gli rispose - "Dovevate avere la testa da un'altra parte per non averlo visto!" - Raimundo alzò lo sguardo e la guardò negli occhi, Emilia li vide rossi e lucidi e non ebbe bisogno di altro per capire - "speravo non vi fosse giunta notizia..."

"Invece no... Ora scusami ma vorrei andare in camera mia a sistemarmi"

"Certo padre" - gli diede un tenero bacio sulla guancia e lo lasciò andare.

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Aveva ragione, con il passare dei giorni tutto era tornato quasi normale, lei poteva andare a messa senza nessun problema, potevano baciarsi nello studio ed era riuscita a riacquistare la sua tranquillità.
Così, in uno dei tanti momenti di pausa che si concedevano, si erano persi a ridere per un contrattempo avvenuto in fabbrica - "Solo a te poteva venire in mente un'idea del genere per risolvere la situazione"

"Riconosco che non è stata delle migliori ma almeno ha funzionato" - così ridendo non si accorsero del leggero movimento della porta che si era aperta per lasciare una fessura attraverso la quale Bernarda potesse osservare la scena e vide Mauricio e Francisca che si stavano baciando. Vedendo confermati i suoi sospetti decise di mettere in atto il suo piano, quindi bussò - "Cugina posso entrare?"

"Sì" - rispose Francisca separandosi da Mauricio e ricomponendosi - "entra pure"

"Non volevo interrompere la vostra riunione ma mi farebbe piacere fare una passeggiata con te"

"Sì certo, Mauricio noi ci aggiorniamo più tardi"

"Con permesso" - uscì dallo studio ed incrociò lo sguardo di Bernarda che non lo rassicurò per nulla, per questo motivo decise di non rispettare il volere di Francisca ma di seguirle nella passeggiata a loro insaputa.
Uscite dalla tenuta, Bernarda non ci fece giri intorno e le disse direttamente - "Allora avevo ragione a sospettare!" - Francisca la guardò spaesata - "Di cosa stai parlando?"

"Sapevo che tra te e Mauricio c'era qualcosa di più di un normale rapporto lavorativo! Voi siete amanti! Non ti vergogni Francisca? Sei peggio di una meretrice qualunque..."

"Non ti permetto di insultarmi in questo modo Bernarda!" - urlò lei in risposta alle accuse ricevute - "Credi di potermi intimorire Francisca? Forse non sai con chi hai a che fare..."

"Cosa stai insinuando?"

"Ho ucciso mio figlio"

"Cosa?!" - urlò inorridita - "Sì, si lamentava soltanto ed era una perdita di denaro"

"Non puoi parlare così di lui, era tuo figlio, tuo figlio!!"

"Non urlare contro di me! Ora sai cosa sono capace di fare se non farai quello che ti dico io, dovrai includermi nel tuo testamento e indicarmi come erede universale, perché non vuoi che tutti sappiano che il tuo capomastro è anche il tuo amante vero?"

"Non avrai il coraggio di dirlo!"

"Vuoi mettermi alla prova?" - Francisca tacque ed in quel momento Mauricio capì che era il momento di agire - "Andatevene donna Bernarda! Altrimenti vi denuncerò per la morte di vostro marito"

"Mauricio!" - esclamò sorpresa Francisca - "No" - disse estraendo una pistola dalla sua borsetta e puntandola verso Francisca - "Prima dovrai impedirmi di ucciderla"

"Fermatevi! Cosa ci guadagnate dal toglierle la vita? Non avreste un solo centesimo del suo patrimonio"

"Almeno avrei la gioia di vederti disperare mentre vedi morire la tua amichetta" - caricò la pistola, premette il grilletto ed un forte rumore fece volare via tutti gli uccelli che erano nelle vicinanze.

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