Era rimasta chiusa nel suo studio per tutto il giorno, aveva mangiato lì dentro e aveva evitato ogni visita. Aveva smosso il mondo intero e aveva chiesto molti favori affinché i suoi avvocati e il direttore della banca bloccassero immediatamente tutte le transizioni. Non poteva permettere che suo cugino si impossessasse di tutto il suo patrimonio e si approfittasse di lei!
Felice si diresse nella camera degli ospiti dove si trovava Mauricio - "Eccomi capomastro, come ti senti?" - gli chiese sorridendogli e prendendo una sedia - "Se continuerete a prendervi cura di me in questo modo, sicuramente guarirò in fretta" - sorrise prendendole la mano e lei abbassò lo sguardo arrossendo. Provava mille emozioni al secondo e per non commettere qualche follia, cambiò rapidamente il tema di conversazione - "Devo darti una notizia che ti farà sicuramente piacere!" - la guardò incuriosito e la incitò a continuare - "Ho passato tutto il pomeriggio a telefonare e... Sono riuscita a fermare il trasferimento di denaro""Quindi non perderete nulla?" - le chiese preso da un momento di euforia - "No, sono riuscita a salvare tutto!" - gli sorrise condividendo quella felicità con lui - "Sapevo che ti avrebbe reso felice" - Mauricio come risposta le accarezzò la mano che lei teneva nella sua. Improvvisamente Fe entrò nella stanza con un vassoio con la cena preparata, loro si separarono immediatamente, come d'impulso, e lei rimproverò la cameriera - "Quante volte ti devo ripetere che prima di entrare in una stanza bisogna bussare?"
"Scusatemi signora, ero venuta a portargli la cena..."
"Lascia il vassoio qui e poi ritirati, me ne occuperò io" - lei obbedì e se ne andò velocemente. Francisca guardò Mauricio negli occhi per la prima volta da quando Fe li aveva interrotti e gli sorrise prendendo il tovagliolo e posizionandoglielo sul petto. Dopo avergli fatto magiare quasi un intero piatto di minestra in brodo lei insistette vedendo che non voleva finirlo - "Avanti, mangia!"
"Signora vi prego, non ho più fame"
"Devi mangiare se vuoi riprenderti"
"Sì ma se mi riempite di cibo non mi alzerò più dal letto!"
"E va bene..." - lo guardò con uno sguardo furbo e raccolse tutto sul vassoio - "Per oggi ti lascio riposare, ti serve altro?"
"No" - Francisca si chinò dandogli un bacio sulla fronte e prese il vassoio avviandosi verso la porta - "Aspettate! Potete sistemarmi il cuscino?"
"Certo" - si avvicinò e gli rimboccò le coperte, lui ne approfittò per sentire ancora il suo profumo, un profumo delicato, raffinato, elegante, non come quello di tutte le altre donne che aveva conosciuto in vita sua.
La notte non era passata in modo tranquillo, tutti i miglioramenti di Mauricio erano svaniti ed ora stava peggio di prima; era in uno stato quasi di incoscienza. Inutile dire che Francisca era stata al suo fianco quasi tutta la notte, preoccupata com'era. Sicura del fatto che nessuno potesse sentirla, nemmeno lui, si lasciò andare.
"Mauricio, mio fedele compagno di vita..." - iniziò a dire accarezzandogli, come di consueto, la mano - "Come potrei vivere senza di te? Ci vediamo ogni giorno da quando io mi sono sposata... Mi hai salvato molte volte la vita, alcune proprio da quel mostro di mio marito... Sei l'unica persona che è sempre rimasta al mio fianco, l'unica che non mi abbia tradita o fatto del male... Ora che vedo la possibilità di perderti, mi pento per tutte le volte che ti ho trattato male" - con le lacrime che le offuscavano la vista, continuò - "Per tutti gli insulti che senza motivo ti ho rivolto... Ma credimi che ho sempre apprezzato le tue attenzioni, tutte le parole nei miei confronti, tutti gli sforzi che impieghi per difendermi nelle conversazioni altrui... Solo ora però, mi rendo conto di aver condannato la mia vita ad amare un uomo che invece di lottare per me, si tira indietro... E solo grazie a questa malattia mi sono davvero resa conto di quanto io tenga a te! Non mi lasciare Mauricio, io ho bisogno di te"- con la mano libera gli sfiorò il volto, il contorno delle labbra, fino a tentare una pazzia che aveva in mente da molto; si avvicinò lentamente e gli diede un bacio sulle labbra. Quel bacio provocò in lei una scarica elettrica, una conferma di ciò che desiderava: lui. Mauricio aveva la febbre molto alta e un sonno tormentato ma aveva sentito ogni parola e anche quel bacio, lei, inconsapevole di ciò, rimase con lui fino a che, vinta dal sonno, si addormentò sulla sedia e quando arrivò Fe la fece andare in camera sua.
Alle sette di mattina era già in piedi per telefonare al governatore, al comandante della Guardia Civile e a tutto il mondo se ce ne fosse stato bisogno, doveva salvare la vita di Mauricio, non poteva morire! Qualche ora più tardi era riuscita a far togliere la quarantena, in questo modo Gonzalo poté entrare in paese e portare l'antidoto e una dose era pronta per il suo capomastro. Appena la ebbe tra le mani corse in camera per dargliela - "Fe ho l'antidoto! Presto aiutami, dobbiamo darglielo" - gli sollevarono il busto e Francisca lo fece bere. Una volta che fu di nuovo sdraiato nel letto, ebbe la forza solo di guardarla negli occhi per poi riaddormentarsi e loro due rimasero lì, inginocchiate ai lati del letto, a pregare.
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I'm losing control.
RomanceFrancisca Montenegro, la più potente proprietaria terriera del paese. Mauricio Godoy, il suo fedele capomastro. Hanno trascorso insieme molti anni, una grave malattia però, mette a repentaglio la vita di lui. Come reagirà Francisca? Forse si accorg...