Capitolo 3

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Finalmente è finita anche l'ultima ora e posso tornarmene a casa. Un giorno di scuola e non ce la faccio già più.

Sto girando per i corridoi ormai deserti alla ricerca della segreteria visto che questa mattina ho dimenticato di farmi dare le chiavi dell'armadietto.

Questa scuola è veramente immensa, insomma devono esserci molti ragazzi con una voglia di studiare pari a zero in questa città e credo che abbiate capito che io faccio parte di questi molti.

All'improvviso sento qualcuno strimpellare una chitarra. Mi avvicino a quella che credo sia l'aula di musica e vedo che la porta è leggermente aperta per cui posso tranquillamente sbirciare.

Hemmings? Hemmings che sa suonare la chitarra? e questo chi se lo aspettava? Insomma con un quoziente intellettivo come il suo credevo che il massimo che sapesse fare fosse farsi qualche troietta.

Stavo giusto per entrare a dargli fastidio quando da una porta secondaria entra un ragazzo alquanto strano (beh Angel, parli tu) ... E alquanto figo oserei dire: alto, bel fisico, piercing al sopracciglio e capelli verdi?? Mi sento chiamata in causa.
-Hey Luke!- inizia il nuovo arrivato.
-Hey Mike! Che ci fai qui? Pensavo fossi al Poison a sistemare le cose per stasera- risponde il biondo.
-No ci stanno già pensando Ash e Cal non preoccuparti. Sono passati solo per dirti che la gara è stata spostata alle 9:30 per cui alle 8 ti conviene muovere il culo dal divano e venire al capannone-
-Che c'è quel coglione di Styles deve andare a fare la nanna presto?- risponde scocciato Luke.
-No semplicemente a quell'ora ci sono meno sbirri in giro. E comunque cercate di non scaldare troppo gli animi stasera, è solo una gara del Poison, il ROD non è neanche iniziato, non vale la pena fare casini-
-Cercherò di fare il possibile, ma non ti assicuro nulla. Comunque ora devo andare. Ci vediamo là per le 8:15- saluta Hemmings.

Mi sposto rapidamente dalla porta per non essere beccata. Devo seguirlo fino a casa sua per scoprire dove abita.

Fortunatamente è a piedi anche lui, così inizio a seguirlo senza farmi notare. Sta andando verso il mio quartiere.

No ti prego pure vicini di casa no... Passa casa mia ma dopo tre isolati si ferma ed entra in una casa molto simile alla mia.

Caro Hemmings, sappi che ti sbatterò dentro prima di quanto immagini...
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È da un paio d'ore che mi sto rompendo i coglioni guardando programmi stupidi in TV e si sono fatte le 7.30: conviene che vado a prepararmi.

Mi faccio una doccia fredda veloce lavando anche i miei capelli verde acqua (stupendi modestamente) e poi vado a vestirmi con le note di Complicated di Avril Lavigne in sottofondo, una delle mie canzoni preferite. Mi metto un skinny jeans nero, una maglietta bianca della Abbey Down con la scritta "What The Hell" verde fluo e le mie converse alte nere di pelle.

Mi trucco pochissimo come al solito, vale a dire: correttore, matita nera e mascara.

Sono pronta, quindi vado a recuperare la mia Triumph Daytona 675 R (si sono abbastanza fissata con i motori e ho pure già fatto alcune gare in moto).

Mi apposto fuori dalla casa del biondo aspettando che esca, quando lo fa prende la sua Range Rover nera a sfreccia via.

Lo seguo: sta andando verso il Bronx e quando ci arriviamo svolta a destra dirigendosi verso una zona totalmente isolata dove c'è un grande capannone che sembra abbandonato con un'insegna rovinata viola e nera con scritto "Poison".

Mi sono, come al solito, persa nei miei pensieri quindi l'ho perso. Brava Angel, un applauso! Comunque credo che sia entrato per cui lo faccio anche io.

Dentro è pieno di gente e un'aroma poco piacevole di sudore, alcool e erba mi arriva alle narici. In fondo alla sala scorgo una testa verde: è il tipo strano di stamattina! Passa una porta dove un tizio ben messo fa da buttafuori.

Mi avvicino ma, come previsto, il gigante mi blocca
-dove credi di andare ragazzina?- mi chiede con fare minaccioso.
-prima di tutto ragazzina a me non mi chiami e secondo non mi pare che ci volglia un genio per capire che voglio entrare- ribatto acida.
-Mi dispiace ma le ragazzine non sono ammesse- dice con un ghigno. Ok, mi ha rotto il cazzo.

Gli sferro una ginocchiata nelle palle e lui si piega in due dal dolore. Lo prendo dal colletto della maglia e lo fissò negli occhi.
-ma qui non c'è nessuna ragazzina, giusto?- chiedo retorica stringendo il colletto nel pugno. Lui annuisce sofferente e io passo.

Dopo la porta si apre un corridoio che finisce con una porta antincendio. La apro e mi trovo davanti una pista da corsa per le moto dove sono raccolte qualcosa come il doppio delle persone che stanno dentro.

Finalmente vedo il biondo che è sulla linea di partenza accanto ad una moto mentre parla con il tipo dai capelli verdi e un altro ragazzo. Mi avvicino e li sento parlare a proposito della gara che si sta per svolgere.
-Stasera dobbiamo vincere, Styles deve mangiare la polvere!- dice stringendo i pugni.
-Si ma mi raccomando raga niente risse per stasera ok? Non sono in vena e sapete che è meglio evitare guai prima del ROD- dice testa verde. Ma si può sapere che cazzo è sto ROD? E chi è Styles?
-Che due coglioni Michael l'hai detto pure stamattina. Hai rotto il cazzo!- impreca Hemmings.
-Ecco vediamo di non iniziare!- dice un'altro ragazzo: alto e moro con dei tratti vagamente orientali, rivolgendosi a Luke e a quello che dovrebbe essere Michael.
-È la gara che sta per iniziare, Cal, vedi di muoverti!- dice un tipo spuntato dal nulla: alto (ma sono tutti alti qui?!?), capelli biondo scuro piuttosto lunghi e tenuti indietro da una bandana rossa.

Mi viene un'idea quando vedo che da qua si può direttamente arrivare al parcheggio.

Corro verso la mia moto, metto il casco e monto in sella. Sfrecciò fino alla linea di partenza e frenando esattamente di fianco ad Hemmings. Mi levo il casco mentre lui e i suoi amici mi guardano straniti.

-Hemmings! Ma che combinazione!- esclamo ghignando.
-Che cazzo ci fai tu qui?! Non ti hanno detto che le ragazzine non sono ammesse?- ribatte.
-Si, infatti credo proprio che tu te ne debba andare tesoro!- lo provoco facendo scoppiare a ridere gli altri tre.
-Cazzo ridete voi tre!- urla guardandoli male, prima di tornare a fissare me.
-E tu, vedi di cucirti la bocca!-tuona-ho detto che le donne non partecipano!-
-Oh beh vedo che ti sei ricreduto sul fatto che io sia una ragazzina! Facciamo progressi! Ma sappi che non ho nessuna intenzione di muovermi da qui!-gli rispondo-Anzi, facciamo una cosa. Per stasera partecipo e se arrivo prima di te sono nel giro altrimenti non mi farò più vedere. Ci stai?- gli chiedo. Lui scoppia a ridere.
-Credi seriamente di potermi battere, bambolina? Sono anni che gareggio, sai, non è consigliabile sfidarmi...- dice ridacchiando.
-Ma perché, se ti piacciono tanto, non ci vai a giocare con le bamboline, invece di stare qui a sperare che io cambi idea. Perché sappi che non lo farò!- dico stizzita.
-Bene, allora preparati a sparire....-
-Angel, mi chiamo Angel-

Undercover//Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora