I giorni trascorrevano inesorabilmente veloci, ed io non avevo ancora avuto modo di parlare con Alessandro.
Le certezze che avevo erano poche. Ne avevo solo una: quella mattina ci sarebbe stata l'assemblea d'istituto.
Sapevamo poco e niente su come si svolgesse, ma di per certo i miei timpani quella mattina non erano stati graziati. Sofia continuava a gridare e saltellare per la classe nell'attesa di vedere Davide, il famoso ragazzo fidanzato.
Stessa cosa si sarebbe potuta dire di Teresa e me. Io, che cercavo di custodire i miei sentimenti in una cassaforte, ma inutile dire che avevo fallito nel mio intento.
Ormai tutti lo sapevano, il che, non era certamente comodo.Il cortile della scuola era immenso e vi era un'aria alquanto pungente.
Respirai ed inspirai cercando di non tremare. Occupai la prima sedia che trovai libera, sfiorai le mie mani quasi gelide. Mi sedetti vicino ad Elisa; Irene e Sofia erano davanti.
Mi guardai attorno.
Niente.
"Greta, stai saltando il compito di greco! L'importante è quello, mica Alessandro, vero?"
Mentre i rappresentanti parlavano, io scrutavo i volti che mi stavano accanto.
Merda. Mi resi conto di avere le sue compagne di classe a due cm di distanza. C'è chi aveva l'aria assonnata, chi si guardava invece di seguire. Chi fissava il cellulare e chi si accendeva una sigaretta.
Fin troppi adolescenti in uno stesso cortile. Le teste lì, le anime altrove.
Io c'ero. Ero lì, anche fin troppo.
Ero impegnata nel girarmi, nell'ascoltare Elisa ed i rappresentanti.
Le prime due ore furono eterne. Ma é quando riuscii a scorgere il volto da me tanto bramato che le cose si fecero interessanti.
Il resto dell'assemblea fu un continuo fissarsi. Ed il suo sorriso, cosa non era. Così com'ero, mi stavo estraniando dal resto.Elisa ed io decidemmo di andare al bagno.
Mentre camminavamo, notammo due figure.
"Ma quelli...sono Sofia e Davide!?"
"Cosa sta succed..."
"Avviciniamoci!"
"Elì, sei pazza? Non siamo in un film di James Bond e origliare non fa per me."
"Sei una rompipalle!"
Cercammo di avvicinarci a passo felpato."...così, ti piace la scuola?"-Davide era appoggiato al muro, aveva la sua solita espressione pacata e sorridente.
"Abbastanza, ci sono materie interessanti..."
"Sofia, trova elementi di conversazione più ampi!"-Era tutto ciò che riuscivo a dire, mentre Elisa cercava di bloccarmi, nel caso in cui la mia voce li sovrastasse.
"Soltanto le materie sono interessanti?""No, anche le persone, persone gentili e carine come te! Che sanno fare il proprio lavoro al meglio...Sai che questa camicia ti sta benissimo?"
"Oh, cazzo!"-Elisa aveva urlato quella finissima espressione.
Inutile dire che Sofia e Davide ci avevano viste. Non dimenticherò mai l'espressione impressa sul volto di Sofia quel giorno."Gretaaaa! Devo dirti una cosa."-Irene cercava di distrarmi dalla mia bellissima visuale, ora che ero finalmente seduta.
"Abbiamo colto in fragrante Sofia e Davide!"
"Non mi interessa, devo aggiornarti."
"Vai."
"L'altro giorno siamo usciti insieme. Ha fatto cose carinissime. All'inizio non mi ha salutata, ma mi ha promesso che verrà alla festa del classico, ed io andrò a quella della sua scuola. Ci pensi? Magari potrebbe davvero, finalmente, accadere qualcosa tra noi due. Il problema è che non voglio rimanere in questo limbo per sempre. Vorrei che lui fosse più aperto con me, che non mi nascondesse certe cose, che fosse semplice come nei film. E alcuni suoi atteggiamenti mi danno fastidio, non ci sono prove inconfutabili che mi facciano capire che provi qualcosa per me, ma sarò felice di poterlo constatare successivamente."
"Dove hai trovato tutto quel fiato per parlare?"
"Non lo so."-Ridemmo.
Ero felice per lei, ero felice per me.
Avevo paura che quella felicità sfumasse.
E se il famoso limbo fosse davvero ciò che ci piace in una relazione? Ci piace il mistero, ma vorremmo, con tutte le nostre forze, andare avanti. E se andassimo avanti e la situazione non ci andasse bene?
Queste domande ci bloccano costantemente.Adele - Skyfall ( cogliete l'ironia )
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Always the right thing
RomanceA volte ci si innamora e si fallisce lentamente. un viaggio attraverso i colori delle emozioni, nel più grandioso e ingestibile dei mari: la scuola. Una storia semplice, ma scritta col cuore.