17. The match

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Erano passati alcuni giorni da quando Alice era in classe con noi.
Conosciuta  da tutti, ormai si era impadronita dell'ambiente scolastico come se fosse la regina di cuori. Ma era una novellina. Una novellina fra i novellini.
Camminava per i corridoi con aria affranta, per far sì che i ragazzi la consolassero, o ancor peggio, lanciava frecciatine senza darsi alcuna tregua.
Ogni tanto io ci conversavo, partiva tutto bene, ma si arrivava sempre all'argomento ragazzi, e questa cosa stancava.
Trattava malissimo Althea. Althea era una di quelle che era in grado di tenerle testa e di farle notare il suo "atteggiamento troieggiante ."Varie volte avevano discusso, ma non come quel giorno.
Ricordo ben poco, e quello che vi andrò a raccontare sarà un misto di informazioni, tra ciò che ho visto, e quello che hanno visto Elisa, Althea ed Alice. Tanto che non mi ricordo Più se sia riportato alla perfezione. Credo che il tutto sia stato amplificato.

Alice camminava per i corridoi come un leone in cerca di gazzelle con cui sfamarsi. Osservava cautamente capelli, sederi e capi d'abbigliamento, in attesa di fiondarsi sulle prede, per poi avvicinarsi, studiarle ancora meglio e prenderle per " i punti deboli. "
La sua preda diurna era Alessandro. A detta di Althea, lei non era affatto come me. Si avvicinò a lui senza mezzi termini.
" Ciao, penso che dovremmo... Conoscerci " gli sfiorò una ciocca di capelli mori e gliela sfilò dal viso, come se il ragazzo fosse di sua proprietà o meglio, stesse per diventarlo.
Althea la osservava da lontano.
Non riusciva a trattenersi.
" basta, io vado !"
" A FARE COSA ? ALTHEA NON VOGLIO ESSERE COMPLICE DI UNA PLURIOMICIDA!" Elisa tentava invano di far ragionare Althea, che era al culmine della pazienza. Non poteva sopportare piú lei, né tantomeno ciò che diceva.
" Ma ciao, cara la mia FAVOLOSA Alice . Dici a me che non valgo niente e poi ti atteggi da peripatetica, e lo dico solo perché voglio essere fine anche nelle discussioni, ( certo Althea, certo ) in pubblico, e tutti noi, dobbiamo subirci te che ci ridi in faccia ed io non posso darti umiliazione pubblica ?" Alzò la voce. Elisa era nei paraggi. Voleva andarsene . La gente cominciò a guardare. Io ero stordita. Quel pomeriggio mi sarei vista con Andrea. Guardai Alessandro. Alessandro guardò me. Provai pena per lui.
Aveva il volto di chi non c'entrava niente. Non diceva una parola. Cercava di balbettare qualcosa per far sì che loro smettessero. Invano.
" Oh bella, ma che ti prende ? Cosa sei, l'avvocato difensore delle verginelle? Uno gnometto di 16 anni che vuole insegnare a me cos'é la vita !"
" perché tu quanti anni hai ?" Azzardò Elisa. Pessima scelta. Nessuno però la calcolò. Erano tutti concentrati sul terzetto.
Il volto di Althea si infiammò, fece per avvicinarsi ad Alice, ma colpí Alessandro.
Il povero ragazzo prese una botta talmente forte che cominciò a sanguinargli il naso.
Elisa corse ad aiutarlo.
" Stai bene ? Oddio Althea, oddio. La preside. Aspetta, che ti accompagno dall'infermiera... "
Era il delirio. Il baccano. Sentivo voci. Alice aveva il volto disgustato. Althea, quello colpevole. Vedevo Elisa ed Alessandro parlare. Non feci nulla con loro. Corsi da Althea.
" Che cosa diamine ti é saltato in testa !!!"
" ma io non...."
" tu non, niente. Ora diranno tutto alla preside. Non solo hai urtato ... Ecco... Lui, quel tizio, ma hai anche offeso pesantemente davanti a tutti. E ti toccherà non so cosa. So solo che includerà anche Alice. Non pensavo fossi violenta. "
" te lo giuro, non volevo quasi rompergli il naso, non so come io abbia fatto."
QUESTA SCUOLA É UNA GABBIA DI MATTI.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 10, 2016 ⏰

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