«Come stava Callisto?» domandò Jason stringendo la mano al suo migliore amico.
«L'ho trovata in un pub. Era un po' destabilizzata ma penso che si riprenderà ora che è tornata a casa» Josè ricambiò il saluto dell' amico, entrando in casa sua.
Il biondo fece una smorfia, rincuorato del fatto che Callisto potesse andare avanti con la sua vita anche senza di lui. La sera prima era andato a riprendere la macchina che aveva usato senza trovarla, in compenso si era affacciato alla finestra e la vide. Era bellissima e felice di giocare con i suoi bambini.
«Jason penso veramente che dovresti smetterla con le cazzate che fai. Dovresti prendere in considerazione l'idea di fare le valigie e di andare via da questa città. Qui sei pieno di problemi e non manca molto tempo prima che ti vengano ad arrestare» José si riscaldò le mani con la tazza di tè che teneva in mano prima di riprendere il discorso. «Lo sai che ho sempre rispettato chi tu sia e ho sempre tenuto tutti all' oscuro del tuo segreto. Non voglio finire nei casini per questo, capisci?»
«Si, ho capito. Sai che non lo faccio apposta e sai che ho cercato di curarmi, ma la negatività che è in me riesce a prevalere sulla mia parte razionale. Odiavo ogni donna che potesse assomigliare a quella puttana della mia ex moglie, ma Callisto ha quel qualcosa di particolare che nonostante io nutra una voglia pazzesca di torturarla e ucciderla piano piano, non ci riesco» sbuffò torturandosi le braccia con le unghie.
«Appunto perché ti conosco so che il vero Jason è quello seduto davanti a me. Mi manca il ragazzo tranquillo e premuroso che eri una volta. Tu non sei cattivo. Hai qualche problema e non si tratta di bipolarità, ma qualcosa di serio. Voglio che tu prenda il mio consiglio in considerazione e fidati, ti farà bene cambiare aria ed andare via da qua» sussurrò inumidendosi le labbra.
«Mi fido di te, amico» Jason si alzò dalla sedia e poggiò una mano sulla spalla di José «Dai, aiutami a preparare le valigie»
***
«Callisto voglio che tu mi dica la verità» Caleb camminava avanti ed indietro per la stanza da oramai cinque minuti «Callisto non sto scherzando...Potrei arrestarti se mi stai mentendo»
«Non capisco cosa tu voglia da me»
«Ti conosco troppo bene per capire che menti spudoratamente da quando sei tornata. Perché Jason ti ha lasciata libera? Perché eri ubriaca? Cosa cazzo ti è successo in queste due settimane?» Caleb la prese per la mascella, mentre la donna girò la testa «Non farmi arrabbiare. Guardami»
«Lasciami stare» gli urlò togliendosi dalla presa del marito. «Solo perché sei un poliziotto non ti devi azzardare a rivolgerti così a me, sono tua moglie»
«Tu non sei moglie. Non ti riconosco più» sussurrò l'agente mentre prese il fascicolo su Jason e lo aprì. «La vedi questa donna? È stata sgozzata da quello psicopatico»
«Smettila di farmi vedere queste maledette foto» Callisto prese il fascicolo dalle sue mani e lo gettò a terra. «Ti ho detto che non so nulla»
Il suono di un SMS catturò l' attenzione della donna. Estrasse il cellulare dalla sua tasca e ne lesse il contenuto: "La vita mi ha sempre deluso, anche se tu sei riuscita a renderla più leggera di quello che sembra. È arrivato il giorno in cui ho tirato le somme e ho capito che non sono sono degno di vivere sapendo che faccio soffrire gli altri. Nessuno deve piangere la mia morte e ti prego, non farlo neanche tu. Addio."
Caleb si avvicinò incuriosito. «Chi era?»
«Nessuno. Ora devo andare»
«Dammi il cellulare, non te lo ripeterò ancora»
Callisto lasciò cadere il cellulare a terra e prese le chiavi della macchina, per poi uscire. Entrò in auto e sfrecciò sulle le strade di Málaga. «Jason non si toglierebbe mai la vita...Lui non potrebbe ferirmi così»
***
«Jason perché non mi hai dato retta?» mormorò José vedendo l'amico gettarsi nel fiume del bosco dove precedentemente abitava.
Al sentire delle sirene della polizia, corse e si nascose dietro agli alberi.
***
«Callisto dove vai?» le urlò Caleb prendendola per la giacca mentre correva.
«Io devo fermarlo. Lasciami» andò sull' argine del fiume impietoso, notando i vestiti di Jason. «Jason» urlò senza che nessuno le rispondesse.
«Smettila di urlare, Dylan e Kaya hanno avvistato il suo corpo più in là. Jason McCann è morto»
«Chiudi quella cazzo di bocca. Jason non è morto» si inginocchiò al suolo, piangendo ed imprecando allo stesso tempo. «Jason mi amava. Lui non mi avrebbe mai lasciata» sussurrò in modo che nessuno la sentisse.
STAI LEGGENDO
wake up ➳ jason mccann as justin bieber
Fanfic«Ero vittima della mia mente malata, vittima di me stesso» © Tutti i diritti riservati. cover by @jensaz.