«Amore, io allora vado» urlò Jenny al suo datore di lavoro, nonché anche suo fidanzato, dall'altra parte del locale.
La ragazza camminò verso Tom e gli lasciò un candido bacio a stampo sulle labbra. «Ora vado seriamente che sono in ritardo e Miranda mi ucciderà»
«Tranquilla tesoro, salutami tua sorella»
Jenny uscì dal locale dove lavorava come cassiera e si diresse frettolosamente verso la sua Mercedes. Già si immaginava la faccia arrabbiata della sorella gemella mentre le urlava. Una delle cose che Miranda non sopportava era proprio quando qualcuno arrivava in ritardo.
Dopo aver percorso alcuni isolati, parcheggiò l'auto nel garage. Inserì le chiavi nella serratura ma prima che potesse trovare l'interruttore per accedere la luce, qualcuno le toccò la mano sfiorandogliela.
«Non fiatare o farai una brutta fine come la tua bellissima sorellina» una fredda e roca voce si fece strada alle sue spalle.
«Dove è Miranda?» sussurrò non riuscendo a parlare. Era immobilizzata sia dalla paura, sia perché sua sorella era certamente morta.
«Piccola, qui le regole le detto io. Ora sdraiati sul letto se non vuoi che ti taglio con questo bel gioiellino» le annunciò lui ridendo, illustrandole il suo amato coltello da cucina.
«Aiutatemi» gridò la donna con tutta l'energia che aveva in corpo.
Justin si scagliò contro di lei dandole due schiaffi tanto forti da farla cadere, sbattere la testa e farle perdere i sensi.
Odiava quando qualcuno non rispettava i patti, lui era il dominatore e da tale richiedeva obbedienza assoluta.
***
Quando Jenny si svegliò si trovò imbavagliata e legata alle braccia e ai piedi con delle corde, a letto.
Ammirò la straordinaria bellezza della ragazza, mentre le sfiorò la liscia pelle delle gambe. Il suo corpo snello era musica per le sue pupille dilatate dall'eccitazione, ed il suo seno prosperoso era arte. Si posizionò a cavalcioni su di lei. «Shh ti piacerà, fidati di me» Jason si tolse la cintura e si sbottonò il pantalone, pronto per il lavoro che attendeva da un giorno. Era così pieno di desiderio sessuale che non avrebbe resistito altri secondi prima di penetrarla.
«Amore, sei qua?» domandò qualcuno bussando alla porta.
Jason spalancò gli occhi, mentre si toccò la sua intimità ormai pulsante ed incontenibile. Maledì mentalmente chi stesse bussando.
Dopo aver usato le chiavi, Tom aprì la porta e vide Jenny legata. La sua fidanzata mugolò qualcosa di incomprensibile, che divenne più chiaro una volta tolto lo straccio che le impediva di urlare. «Lu...Lui..Sta dietro di te» balbettò.
Tom si girò di scatto e prese McCann alla sprovvista, tirandogli un pugno nello stomaco. Utilizzò della corda che stava per terra per legarlo ad una sedia mentre ogni tanto gli dava qualche schiaffo per stordirlo.
Davvero pensano che io sia così stupido? Beh, si sbagliano di grosso.
Pensò l'assassino scoppiando poco dopo in una fragorosa risata, intanto che si liberava di nascosto dall' insulso nodo con cui gli avevano legato le mani.
«Che cazzo hai da ridere? Non hai nessuna via di scampo e sei legato» Tom rise, sicuro di quello che stesse pronunciando.
«Ne sei sicuro?» Jason si alzò alla sprovvista ed afferrò il ragazzo per la maglietta, spingendolo su un tavolo di vetro, il quale si ruppe in mille pezzi entrando a contatto con la sua testa. Sorrise trionfante vedendo del sangue. Era morto. Diresse lo sguardo su Jenny e prima che questa potesse parlare, la lama del suo coltello toccò la delicata zona del collo della donna.
Erano bastati pochi secondi per ucciderla, pochi secondi per mettere fine alla vita di un'altra vittima, pochi secondi attraverso i quali aveva sentito la sete di vendetta impossessarsi di lui.
Aiutandosi con dell' alcool puro che aveva portato con sé, il giovane pulì ogni traccia residua di sangue. Quando la casa era ormai pulita, mise i corpi delle vittime in appositi sacchi neri per depositarli successivamente in un luogo che solo lui conosceva.
Si toccò nervosamente i capelli e poi portò la mano destra sulla sua intimità per mettere fine all' incontrollabile eccitazione sessuale che sentiva.
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wake up ➳ jason mccann as justin bieber
Fanfic«Ero vittima della mia mente malata, vittima di me stesso» © Tutti i diritti riservati. cover by @jensaz.