6. plan B

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Miranda sbuffò quando il capo del reparto giornalistico in cui lavorava da anni, le assegnò il compito di andare a realizzare un set fotografico presso una festa. «Come può chiedermi questo? Non so se se ne sia accorto signore, con tutto il rispetto, ma sono appena stata interrogata dalla polizia. La mia migliore amica è stata uccisa e prima di morire mi ha detto qualcosa...Ho paura, capisce? Chiunque sia verrà a cercarmi» continuò a picchiettare il pavimento di legno con i suoi vertiginosi tacchi da ormai venti minuti, senza stancarsi.

«Hanno chiesto espressivamente la tua presenza, mi dispiace» Adrián sorrise quasi compiaciuto. Sicuramente stava già immaginando la ingente somma di denaro che avrebbe riscosso. «Tranquilla, ti pagherò profumatamente. Buona serata»

«Se non mi resta altra scelta. O morire perchè mi uccidono o morire lavorando, per lei è uguale» alzò gli occhi al cielo uscendo dall'ufficio del suo capo. Prese l'ascensore ed una volta arrivata alla macchina, si diresse verso casa sua.

Indossò l'apposito vestito che le sarebbe servito per la festa e, dopo aver riposto l' attrezzatura nel bagagliaio della sua macchina, la donna cercò di decifrare la calligrafia di Adrián sul bigliettino con la via in cui si sarebbe dovuta dirigere.

Quando arrivò, parcheggiò la sua Smart rossa nel parcheggio. La giovane venne accolta da un cameriere, il quale la condusse nella sala dedicata al party.

«Grazie» ringraziò educatamente Miranda mentre prese la sua macchina fotografica ed incominciò a scattare diverse fotografie.

«Non ti hanno mai detto che non si fotografano gli sconosciuti senza che loro lo sappiano?» una voce maschile arrivò sonoramente alle orecchie della donna.

«Sono stata chiamata appositamente per questo, signor...» Miranda si girò di scatto, incuriosita.

«McCann, ma può chiamarmi Jason» l'uomo misterioso le sorrise, mostrando i suoi bellissimi denti bianchi.

Miranda pensò allo sguardo seducente che l'uomo possedeva. Era effettivamente un bel ragazzo, anche se aveva delle piccole rughe quando increspava la fronte.

«Vorrei offrirle qualcosa da bere, se attende dei secondi» Jason si allontanò dalla folla e, senza farsi vedere da nessuno, versò nel bicchiere della fotografa una goccia di sonnifero.

«Grazie mille. Questo shot sicuramente mi aiuterà a non addormentarmi visto che dovrò stare alzata tutta la notte per lavoro» Miranda sorseggiò la bevanda fino a finirla.

«Sicuramente» rise lui con gusto, sapendo cosa sarebbe successo successivamente.

***

VENTI MINUTI DOPO.

«Non mi sento molto bene»

«Se vuole posso portarla a casa»

Miranda inconsciamente accennò con la testa un 'si' allo sconosciuto.

Non avrebbe mai acconsentito se fosse stata lucida. Era una donna con dei sani principi e non si sarebbe fatta abbindolare dal primo ragazzo affascinante che le faceva la corte. Sua madre fin da piccola le aveva insegnato a diffidare da chi ti offre qualcosa senza nulla in cambio. Era troppo stanca, affaticata e l'unica cosa che voleva era dormire, e così fece, cadendo nelle braccia del suo aguzzino.

***

Si svegliò frastornata e con un dolore allucinante alla testa. Si accorse di essere trasportata in una macchina poco dopo.

Quando l'auto si fermò, fece finta di stare ancora dormendo. Non fiatò, non si mosse di una virgola. Avrebbe approfittato di un momento di debolezza del suo sequestratore e sarebbe fuggita.

«Bambolina svegliati» le sussurrò dolcemente Jason all'orecchio mentre la prese in braccio, stringendola sempre più forte come se avesse paura di farla cadere.

Miranda lo colpì improvvisamente nelle parti basse, facendolo rivoltare a terra dal dolore.

«Tanto non mi scapperai, puttana»

Neanche per un secondo si girò nel vedere dove fosse. Era solo intenta a correre il più velocemente possibile nella fitta boscaglia, nonostante avesse un mal di piedi allucinante a causa dei tacchi alti.

«Non potrai scappare. Mai» ghignò McCann.

Capendo di non avere nessuna vita di fuga si nascose dietro ad un albero. Prima che potesse scorgersi a vedere dove lui fosse, qualcuno le posò tutte e due le mani sul collo. «Trovata» disse tranquillamente facendo pressione su di esso. «Prendi il tuo telefono e cancella dalla segreteria telefonica il messaggio che ti ha inviato la sua amica ieri sera»

«Sei bello ma non abbastanza intelligente da capire che non sono stupida» parlò con difficoltà in mancanza di aria. «Il mio cellulare è nelle mani della polizia»

«Merda» gridò. «Allora non ti dispiacerà se faccio un salto e mi fotto sua sorella, vero?» aumentò la pressione della stretta sul collo di Miranda, asfissiandola.

I suoi piani si stavano complicando ed aveva il presagio che prima o poi avrebbe sbagliato qualche mossa.

wake up ➳ jason mccann as justin bieber Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora