Holidays

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Una settimana da passare al mare, nello stesso residence di tutti gli anni . Ogni anno cambiano gli amici e la compagnia con cui trascorrere qualche giorno di svago e di sole. Ogni anno mi dicevo che la vita è imprevedibile, che da un momento all'altro le cose possono cambiare, tutto può cambiare. Cosa stavo aspettando? Non so. L'amore credo, quello vero, che ti fa battere il cuore, tremare le gambe e che ti toglie il sonno. In quel momento trafficavo con un amico di letto. Non posso dire che non ci divertissimo, anzi ci divertivamo parecchio. Ma non era quello che riempiva i mie sogni di diciottenne appena iscritta all'università. .. Con il sesso avevo cominciato presto, non prestissimo, ma mi ero accorta che una volta iniziata l'avventura ci avevo preso ...gusto. La prima volta era stata con un mio amico. Lui aveva venticinque anni, io non ancora diciassette.
Era pazzo di me, peccato stesse per sposarsi. Ci ero caduta come una stupida, ma alla fine non mi era dispiaciuto. Non avevo neanche sperato che ci ripensasse, sul matrimonio. Ma come da programma si sposo' e tanti saluti.
Claudio, il mio amico di letto, ci sapeva fare davvero. Era un amante fantastico... Aveva fantasia e grandi "capacità ".
Il divertimento era sempre assicurato e il cuore non era mai impegnato. Oddio ci è scappata la rima...
Non era venuto in vacanza insieme a me semplicemente perché sarebbe stato impensabile che ci facessero dormire nello stesso letto, ma neanche nello stesso bungalow. Le sorelle di mia madre non transigevano su queste materie. Loro pagavano la vacanza , lor dettavano le regole. In ogni caso il soggiorno era divertente.
La compagnia di amici e conoscenti spensierata e scherzosa.
Una mia giovanissima amica ed io lo avevamo notato un giorno steso all'ombra poco prima di pranzo. Dormiva.
- Cavolo, paga per dormire- Silvietta lo avevo subito preso in giro- che stupido!-
- Deve aver fatto tardi! O magari non gli frega niente del sole e del mare ed è venuto qui solo per riposare -
- Non è male però. .. -
- Silvietta! Sei ancora una bambina! -
- Ho quasi quindici anni!-
- Troppo pochi!- mi mettevo pure a farle la predica? Da che pulpito....
Poi era sparito. Non lo avevamo visto andare via.

Stasera il villaggio ospita una festa per aiutare gli ospiti a conoscersi.... Peccato che dal paese vicino si siano infiltrati dei soggetti improponibili, a metà tra attempati playboy da strapazzo e uomini soli e disperati ormai all'ultima spiaggia.
Io ed un paio di amiche ci siamo messe in tiro. Dà gusto farsi guardare ogni tanto, lasciarsi andare a qualche follia più o meno innocente. In fondo,a parte gli amici con i quali ero venuta qui, non avrei più rivisto nessuno. Non mi era mai accaduto.
Si balla, si beve, si scherza tra di noi e due tizi da brivido cominciano a stare attaccati alle nostre gonne... Cristo! Come si fa a scucirseli di dosso? Una , due... dieci, basta!
Vedo due ragazzi che chiacchierano, sono proprio li, dritto davanti a me. E non ci penso un attimo.
- Ciao, per favore fate finta di conoscerci, andiamo a prenderci da bere e chiacchierate con noi. Abbiamo due soggetti da circo che ci tampinano da prima e non riusciamo a levarceli di torno- . Ho detto tutto d'un fiato. Non mi rendo conto subito che uno dei due è proprio il tipo che Silvietta prendeva in giro...
Sorrisi non di circostanza ci vengono restituiti da Fabio e ... STEFANO.
Ok. Stefano. Due occhi scuri che mi fissano . Bel sorriso. Fare disinvolto, adesso è anche sveglio.
- Lietissimi di proteggervi dai lupi cattivi! Ma se noi fossimo peggio? - chiede ridendo.
- Vorrà dire che era destino! - risponde la mia amica Daniela.
Oddio se già tira in ballo il destino... a fine serata che succede?
Balliamo, prendiamo da bere, la serata si prolunga nella notte e alla fine ci congediamo.
- Noi andiamo- dico sorridendo- grazie di tutto, ci si vede in giro-
- Venite con noi domani pomeriggio. Andiamo in una città qui vicino a prendere dei vini che riporteremo a casa con noi. Faremo una passeggiata, prenderemo un gelato, una cosa rilassante -. Ci chiede Fabio.
Io e Daniela ci guardiamo. Perché no?
- Ok,- fa lei- domani pomeriggio va bene. Siamo dei vostri.-

In fondo un'uscita innocente. Passeggiamo per le strade della cittadina turistica a pochi chilometri dal villaggio, fanno spese Stefano e Fabio e scherzano e giocano.

E i suoi occhi mi fissano di continuo nello specchietto retrovisore, mi sorridono, mi scrutano. Sento uno strano rimescolio nello stomaco ripensando a come ha lasciato che gli scegliessi dei vestiti in un grazioso negozio del centro della città. Mi ha confidato di essere venuto al mare per fuggire il ricordo della sua storia appena finita, dopo quattro anni . Mi invita ad andarlo a trovare a Roma, la sua città. Lo sporco lavoro di ammaliatore gli riesce proprio bene. Mi confonde, mi circuisce.

Usciranno di nuovo la sera stessa e mi invita ad andare con lui. No. non voglio, non posso.

- E' una cosa innocente ! - sottolinea lui. Un altra? meglio di no.

Domani è il penultimo giorno di vacanza e lui e Fabio organizzano una colazione fuori dal villaggio. Siamo più di dieci . Invadiamo un bar nel piccolo paese. Ci divertiamo e mentre ormai flirta apertamente con me, una fitta di malinconia mi percorre tutta.

- Tu mi farai del male - dico.

- Io ? non lo farei mai! - ribatte - un giorno verrai da me e non andrai più via! -

- E' una minaccia? - chiedo ridendo.

- E' un promessa - risponde serio.

E il giorno dei saluti viene dopo una notte confusa e delirante. Mi è entrato nella testa ed ha turbato ogni mio pensiero. Scorgo i suoi occhi che mi scrutano ovunque e continuamente. Ci facciamo delle foto, abbracciati, scherzando su tutto, ma i nostri sguardi sono seri, malinconici quasi. Il mio dispiacere si specchia nel suo. E quando infine parte con Fabio in macchina per tornare a casa capisco che si è portato via una parte di me.

Sarò costretta ad andare da lui a riprendermela.

Vieni Via Con Me (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora