3.

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Il giorno seguente.

"Stai scherzando." Disse Andy incredulo.

"Lo vorrei tanto."

Abbassai lo sguardo sulle mie mani mentre un sospiro profondo cadeva dalle mie labbra. Quando alzai la testa i due ragazzi presenti mi stavano guardando. Louis cominciò a girare lentamente sulla sedia, e dall'espressione che aveva in volto supposi che era perso nei suoi pensieri.

"Bene, cos'hai in mente di fare?" Mi chiese Andy.

Lui era seduto accanto a me sul letto, ed entrambe le nostre schiene erano poggiate alla spalliera.

"Non posso fare molto, sa dove abito."

La porta della mia camera si aprì lasciando passare Niall, il quale si abbassò per sciogliere i lacci prima di togliersi le scarpe.

"Scusate, sono in ritardo, che mi sono perso?"

Lasciò andare la sua borsa sul pavimento prima di saltare sul letto incrociando le gambe. Mi guardò in attesa, ma fu Louis a parlare.

"Liam sta venendo stalckerato da un estremamente affascinante, ma allo stesso tempo spaventoso ragazzo, il quale l'ha seguito a casa, l'ha visto in boxer e si è fatto trovare nella cucina il giorno seguente, per non parlare del fatto che è diventato quasi il migliore amico di sua madre." Spiegò Louis.

Gli occhi di Niall si spalancarono, mentre il suo sguardo vagò da un viso all'altro.

"Oh, e deve uscire con lui questa sera." Concluse Louis.

"C-cosa?"

Scosse la testa cercando di assimilare tutto ciò che gli era stato detto. Ci fu silenzio per qualche secondo.

"Zayn ti ha seguito fino a casa? Sapevo che saremmo dovuti rimanere con te ieri notte!" Niall alzò le braccia all'aria.

"Non puoi semplicemente dirgli di no?" Chiese Andy.

"Ma sa dove abito ora, e mia madre pensa che lui sia la cosa migliore che mi sia mai capitata. Avreste dovuto sentirla ieri, era così felice. E inoltre, conosciamo tutti la sua reputazione, non voglio che qualcuno a cui voglio bene si faccia male."

Louis piantò i piedi a terra alle mie parole, smettendo di girare nervosamente sulla sedia.

"Bene, e che mi dici riguardo al fatto che tu potresti farti del male?" Disse con calma.

Mi portai le mani sugli occhi, desiderando di non aver mai incontrato Zayn. La situazione non sarebbe potuta essere peggiore di così. La mia mente vagava, pensando che in tutto ciò non avessi nemmeno la minima idea sul dove mi avrebbe portato al nostro "appuntamento". In realtà utilizzavo il termine "appuntamento" molto genericamente dal momento che non avevo alcuna intenzione di passare una serata con lui, sapendo fin troppo bene che sarebbe solo stata un'altra opportunità per lui di mettere le mani sul mio corpo. Mi chinai sulla spalla di Andy quando lui mi strinse tra le sue braccia.

"Andrà tutto bene." Cercò di rassicurarmi.

Ma qualcosa nel tono che utilizzò mi fece pensare che non riusciva nemmeno a convincere sè stesso con quelle parole.

***

Girovagai un po' su internet dal mio portatile, disteso a pancia in giù con le caviglie incrociate in aria. Un'ondata di ansia si fece spazio nel mio corpo non appena guardai l'orologio sul comodino accanto al letto: tra non molto la tortura di vedere Zayn sarebbe iniziata. Mi passai facilmente le dita tra i capelli, ancora umidi dalla doccia.

"Liam?" Mia madre mi chiamò da dietro la porta.

"Entra."

Lei aprì la porta e il sorriso che aveva appena entrò scomparve quando mi vide ancora sdraiato sul letto.

"Perché non sei ancora vestito? Zayn arriverà tra poco."

Roteai gli occhi al cielo: se solo avesse saputo com'era lui in realtà...
Si avvicinò al mio guardaroba, ma velocemente la bloccai. Rotolai a tentoni giù dal letto, fermandomi di fronte a lei.

"Mamma, ce la faccio da solo." Sbuffai.

"Non metterci troppo."

Una volta che ebbe richiuso la porta della mia stanza alle sue spalle mi rigettai nuovamente sul letto, imprecando a bassa voce. Girai bruscamente la testa quando sentii il mio cellulare vibrare dietro di me. Lo afferrai e aprii il messaggio.

Da: Zayn

Ti porterò fuori a cena. Indossa qualcosa di sexy. Z

Non risposi, lanciando invece il cellulare sul piumone mentre aprivo l'armadio. Ne tirai fuori una maglietta, ritenendola carina piuttosto che sexy. Le mie mani raggiunsero i lembi della felpa che indossavo, ma mi fermai prima di sfilarla. Guardando fuori dalla finestra, chiusi le tende davanti ad essa. Mi spogliai poi velocemente, gettando i vestiti a terra prima di saltellare per la stanza infilando i miei jeans stretti.

Osservai il mio riflesso nello specchio. Misi un po' di gel sui capelli. Presi un respiro profondo che si trasformò in un sospiro.

"Merda."

Sobbalzai quando sentii il mio cellulare vibrare di nuovo. Mandai giù il groppo in gola mentre chiudevo le dita intorno ad esso, afferrandolo. Per mia fortuna era però un messaggio da parte di Louis.

Da: Louis

Stai attento, io e i ragazzi ti stiamo pensando. Xx

Un piccolo sorriso si aprì sul mio volto alla consapevolezza che loro erano lì per me. Posai il cellulare sul comodino, poi diedi un'occhiata all'orologio: Zayn sarebbe arrivato in 10 minuti, e improvvisamente mi sentii come se avessi il cuore in gola. Odiavo tutto ciò. Era come aspettare di dover fare un esame o stare seduto nell'ufficio di un medico sapendo di dover fare un'iniezione.

Drizzai le orecchie non appena sentii una macchina fermarsi all'esterno. Mi affrettai a raggiungere la finestra, guardando fuori da dietro le tende: Zayn scese dalla grande automobile prima di chiudersi la portiera alle spalle. Afferrai la giacca dal mio guardaroba, senza preoccuparmi nemmeno di raccogliere la gruccia che cadde sul pavimento. Infilai le scarpe e aprii la porta della mia camera: prima tutto ciò sarebbe finito, meglio sarebbe stato.

"Liam! Zayn è qui."

"Va bene!" Sbottai.

Non volevo sembrare scorbutico, ma tutta questa situazione mi stava prendendo fin troppo. Con riluttanza, scesi le scale trovando mia madre in piedi nel salone che mi aspettava.

"Sei adorabile." Sorrise.

"Grazie mamma."

Entrambe le nostre teste si voltarono nella direzione da cui proveniva il rumore. Mi diede un bacio sulla guancia prima di spingermi delicatamente verso la porta d'ingresso. Mi voltai giusto in tempo per vederla sparire, lasciandomi da solo nell'ingresso. Presi un respiro profondo, cercando di prepararmi. Non fu granché d'aiuto, comunque; non credo che ogni tipo di preparazione avrebbe potuto aiutarmi in quel momento. La mia mano tremante afferrò la maniglia; aprii la porta trovandomi di fronte una figura alta, ed un sorriso si allargò sul suo volto.

"Ciao, bellissimo."

Dark » ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora