8.

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Zayn strinse forte un braccio intorno alle mie spalle, avvicinandomi al suo corpo caldo. Era buio fuori, la strada era scarsamente illuminata solo dai lampioni tremolanti mentre ci allontanavamo dalla sua auto. Era strano, ma per quanto Zayn potesse farmi paura, mi sentivo sicuro in sua compagnia. Forse anche perché sapevo che nessuno avrebbe osato attaccar briga con lui.

"Fai questo con tutti i ragazzi?"

Zayn abbassò lo sguardo, osservandomi.

"Che intendi?" Mi chiese.

Rivolsi lo sguardo verso terra mentre continuavamo a camminare.

"Fargli mettere paura di stare con te." Dissi a bassa voce.

Lui rise alle mie parole, le sue dita premevano sulla mia spalla.

"Quindi io ti spavento." Confermò a sé stesso.

Fece una pausa prima di riprendere a parlare.

"Tu sei l'unico, la maggior parte dei ragazzi sono più che disposti." Sorrise.

Il vento soffiava; rabbrividii leggermente quando la fresca brezza toccò la parte scoperta del mio collo. Zayn mi strinse ancora più vicino al suo corpo quando mi vide stringermi nella giacca.

"Tua madre mi ha detto che non tornerà a casa stanotte, puoi rimanere da me."

"Cosa? No." Lo interruppi bruscamente.

Il suo braccio si spostò dalla mia spalla prima che la sua mano stringesse forte il mio avambraccio.

"Voglio che tu rimanga a casa mia." Disse Zayn con voce roca.

"Starò bene a casa mia."

Vidi la sua mascella tendersi alla mia obiezione, ma decise di lasciar perdere.

***

Avevo come l'impressione che Zayn conoscesse il buttafuori all'entrata del club. Si strinsero la mano prima che il grosso uomo si spostasse lateralmente permettendoci di entrare, con grande disappunto delle persone che erano ancora ferme in fila fuori ad aspettare.

Le mie dita s'incrociarono a quelle di Zayn mentre lui mi trascinava attraverso la folla sudata e oltre una cabina sul retro. Qui c'era un gruppo già seduto al tavolo, con i bicchieri ancora vuoti sparsi ovunque, che cercava di parlare sopra la musica assordante. Zayn fu accolto calorosamente prima che mi tirasse davanti a sé: le sue mani afferrarono saldamente il mio bacino mentre mi presentava a tutti. Sorrisi gentilmente e annuii prima di sedermi ad un posto accanto ad una bellissima ragazza, la quale mi rivolse un sorriso.

"Quindi Liam, che ne pensi di Zayn?" Mi chiese Hayley.

Si spostò i capelli neri dietro l'orecchio mentre parlava. Lanciai uno sguardo verso Zayn, il quale era intento a parlare con un ragazzo non molto distante da me.

"Um, ha qualche problema a trattenere la rabbia." Ammisi.

Hayley sorrise quando dissi un'ovvietà. Lei scivolò più vicina a me, afferrando il mio avambraccio e chinandosi leggermente.

"Tu gli piaci."

Hayley annuì incoraggiante quando si allontanò di nuovo. Le sorrisi di rimando, sobbalzando quando una mano si poggiò sulla mia spalla. Guardai in alto vedendo Zayn: si tolse la giacca e la poggiò sulla spalliera della sedia, rivelando una maglietta bianca.

"Vado a prenderci qualcosa da bere."

"Grazie."

Lo osservai mentre si allontanava, mentre un'altra persona entrò invece nella mia visuale.

"Io sono Jake." Disse, sedendosi accanto a me.

"Liam."

Qualche minuto dopo Hayley strinse il mio braccio, sorridendo.

"Noi andiamo a ballare." Ci informò.

Osservai il resto del gruppo alzarsi, perdendoli subito dopo di vista mentre si disperdevano tra la folla. C'eravamo solo io e Jake. I miei occhi cercarono Zayn, ma lui era ancora al bar.

"Quindi tu sei il ragazzo di Zayn?"

Girai la testa verso Jake, trovandomi in difficoltà di fronte al suo sorriso. Cercò discretamente di scivolare più vicino a me, movimento che mi mise subito sull'attenti. Il suo ginocchio sfiorava il mio.

"No." Scossi la testa.

Non volevo appartenere a nessuno. Cercai urgentemente Zayn nella folla di fronte a noi. Un sospiro uscì dalle mie labbra quando una mano afferrò la mia coscia. Guardai in basso, vedendo le dita di Jake premere sulla mia gamba prima di scivolare più su.

"Allora questo rende tutto più facile." Sorrise.

Allontanai le sue dita dal mio corpo cercando di scivolare via da lui, ma fu più veloce e mi afferrò un polso. Mi fece alzare dal tavolo e mi trascinò lungo un corridoio poco illuminato.

Dark » ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora