Capitolo 2

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-Ciao Nicole!-

-Ciao Cristina, tutto bene?- sorrido

-Sì, grazie mille, Sarah è di sopra che ti aspetta.-

-Grazie- mi sorride e salgo le scale. Entro nella sua stanza e trovo tutti i vestiti sul letto e alcuni sul pavimento. Li raccolgo e li appoggio sulla sedia della scrivania. La mia amica si accorge della mia presenza e mi abbraccia.

-Allora mentre eri a casa ho tirato fuori qualche vestito- spiega- E...-

-Qualche?- la interrompo. Lei mi manda un'occhiata truce e continua.

-E credo di aver trovato ciò che fa per te.- Prende un abito nero corto e un paio di scarpe col tacco nere.

-Sarah è bellissimo, ma dici che sia adatto?- domando insicura facendo una smorfia

-Certo, sarà perfetto- sorride

-Okay. Grazie. E tu? Cosa metterai?-

-Io...ehm... veramente ho appuntamento con Alexander.Scusami.- ammette abbassando il capo.

-Tranquilla. Esci pure con lui. Però dobbiamo trovare qualcosa per te.- sorrido. Lei mi abbraccia e poi si avvicina all'armadio. Sceglie un jeans corto e una maglia bianca di seta che le arriva fino al gomito, considerate le temperature. Sta benissimo.Controllo l'ora e vedo che sono già le 18 quindi ci vestiamo velocemente, poi passiamo al trucco: matita, eyeliner, mascara e rossetto rosso. Lei infine mi arriccia le punte bionde e io le liscio i capelli. Sarah guarda il display del suo cellulare e strabuzza gli occhi. Sono le 19. Ci credo. Continuavamo a parlare e non ci siamo rese conto dell'ora. Cristina porta prima me davanti all'autofficina, dove aspetto... ehm... in realtà non so nemmeno il suo nome. Mi schiaffeggio mentalmente la fronte per non avergli chiesto come si chiama: sono cretina eh. Che figura di merda. Comunque aspetto il ragazzo della macchina; mentre Cristina porta Sarah nel ristorante dove si deve incontrare con Alexander, che si trova distante perciò impiegherà una mezz'oretta buona per arrivarci.Guardo l'ora e mancano cinque minuti alle 19.30. Mi sistemo un po' e con la coda dell'occhio noto qualcuno avvicinarsi. Il ragazzo della macchina si avvicina e lo saluto. Ora che non indossa la tuta da lavoro, che comunque lo rende dannatamente sexy, lo vedo in tutta la sua bellezza. Indossa una camicia bianca che mette in risalto i suoi perfetti addominali e un paio di jeans neri attillati. Mi accorgo di fissarlo da troppo tempo, così scuoto la testa e mi riprendo.

-Ciao.....- lascia la frase in sospeso e mi sorride compiaciuto guardandomi dall'alto al basso

-Nicole!-

-Ciao Nicole, io sono Ashton. Sei davvero bellissima.-sorrido cercando di nascondere il mio profondo imbarazzo.

-Grazie.- arrossisco un po' ma non si nota e cerco di cambiare discorso -Dunque io pensavo potremmo andare a mangiare qualcosa e poi non so vedi tu.-

-Io conosco un posto dove potremmo andare dopo.-

-D'accordo, però possiamo mangiare qualcosa prima che sto morendo di fame?-

-Certo. Hanno aperto una nuova pizzeria. Non è lontana,vieni.- sorride e io non posso smettere di guardarlo.

Mentre camminiamo ci conosciamo un po'. Mi chiede perché Sarah non fosse venuta e gli ho detto che aveva un'impegno. Mi chiede della mia famiglia e così faccio anch'io e continuiamo a parlare anche in pizzeria. Mentre mangio cerco di essere più normale possibile, ma credo non mi riesca molto bene perché Ashton mi fissale labbra e ride. Mi accorgo di essere sporca, ma quando cerco di pulirmi, mi ferma e lo fa lui. Questo gesto mi fa sorridere. Mentre lui stava mangiando ancora la pizza, gli dico che vado in bagno, in realtà vado verso la cassa e pago per entrambi. Se avessi aspettato non mi avrebbe lasciata pagare, pur sapendo che l'ho invitato io.Torno al tavolo e trovo Ashton che appena mi vede si alza e va verso la cassa. Mi mordo le labbra per trattenere una risata quando la cassiera gli dice che il conto è già stato pagato e non si deve preoccupare. Dopo un po' si arrende e mi raggiunge vicino alla porta.

-Perché hai pagato il conto?- chiede divertito

-Perché ti ho invitato io e sapevo non mi avresti mai lasciata pagare.-

-In effetti....- sorride. Mi prende la mano e poi in moto, ovviamente, mi porta verso una delle discoteche più conosciute di Chicago, al Drop. Sono le 21.30 e la fila è lunghissima. Io sbuffo, ma lui sorride. Si avvicina al buttafuori, gli sussurra qualcosa all'orecchio e quest'ultimo lo lascia passare. Sono stupita, ma entro nella discoteca senza dire una parola. Chi sarà questo misterioso ragazzo?

Ci dirigiamo verso il bancone e ordiniamo due birre. Il barista acconsente e ci porge le bevande. Ci sediamo ad un tavolo abbastanza lontano dalle casse da poter parlare senza urlare,chiacchieriamo per un po' gustandoci le birre. Appena finiamo si alza, viene davanti a me e mi porge la mano, io la accetto volentieri e ci buttiamo sulla pista, dove gente ubriaca si bacia e balla a ritmo di musica. L'alcol inizia a penetrarmi nelle vene e una scarica di adrenalina mi percorre tutto il corpo. Alzo lo sguardo e quando incontro gli occhi verdi di Ashton, noto che mi sta fissando con un sorriso stampato in faccia. Cazzo che gnocco. Sorrido per questo pensiero e lui si avvicina a me guardando le mie labbra, non riesco a resistere alla tentazione di mordermele e lui se ne accorge.

-Vorrei morderle io quelle labbra, ma ora andiamo, è tardi!- mi sussurra all'orecchio.

Non vorrei andarmene, ma guardo l'ora sul display del mio cellulare e mi accorgo che è quasi l'una di notte e che ho sei chiamate perse da Sarah e due dalla mamma. Esco dal locale seguita dal mio accompagnatore e chiamo la mia amica, che risponde al primo squillo.

-Hey S...-

-Nicole, dove cavolo sei?-mi interrompe- Ha chiamato tua madre e ti ho coperta dicendo che rimanevi da me stasera, ma non so dove sei e.. ero preoccupata per te.. e se..- le si spezza la voce.

-Sarah calmati, stai tranquilla, siamo solo andati in discoteca e ho guardato solo ora il cellulare. Grazie per avermi coperta. Ora parto per venire da te.- noto solo ora che Ashton si è avvicinato al mio cellulare per ascoltare la conversazione. Lo spintono via divertita, ma lui si riavvicina sorridendo.

-Okay, ti serve un passaggio?- con la testa lui mi fa segno di no e io annuisco

-No Sarah, tranquilla. Ci vediamo dopo. Ciao.-

-Okay, ciao.- riaggancia

-Vieni- mi dice il mio amico con tono dolce prendendomi la mano. Io lo seguo e si ferma davanti a una moto... e che moto...una Honda nera. Vedo che si avvicina, prende due caschi e me ne porge uno. Io sono esterrefatta e non riesco a muovermi. Lui ridacchia perla mia reazione.

-È... è tua?- chiedo cercando di non sembrare ridicola, ma devo aver fallito perché lui ride e annuisce. Mi prende la mano e mi avvicina alla sua moto, mi aiuta con il casco e io salgo, dopo di lui. Mette in moto e gli indico la direzione giusta per arrivare a casa della mia amica. Quando arriviamo, scendo e lui mi segue.

-Mi sono davvero divertita stasera, grazie di tutto-

-Grazie a te invece che mi hai invitato, ricambierò il favore, ma ora vado.-

-Aspetta- lo fermo- dammi almeno il tuo numero di cellulare così da poterci mettere d'accordo.

-Ah sì. Hai ragione.- Ci scambiamo i numeri, mi da un bacio sulla guancia che ricambio, lo saluto e quando sto per bussare,qualcuno apre la porta. Sarah. Sorrido ed entro.


Rimaniamo sveglie una mezz'oretta dove ci raccontiamo i minimi particolari delle nostre serate. Mi racconta che Alexander è stato gentilissimo con lei ed è davvero un bravo ragazzo. Io faccio altrettanto e ride quando le racconto di quando ho pagato il conto. Verso l'una e tre quarti andiamo a dormire, mi presta un pigiama e ci addormentiamo. 


Nota autrice

Hello. It's me.

Mi dispiace davvero di non aver potuto aggiornare domenica, ma mi hanno ritirato tutto e non so quando potrò aggiornare. Spero presto e più spesso visto che ci sono pure le vacanze. 

Buon Natale a tutti!



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