Capitolo 16

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«Sono d'accordo. Insomma è davvero sconvolgente. Mi dispiace molto che tu abbia dovuto affrontare tutto questo. Non avrei mai pensato che tu avessi sofferto così tanto. E poi..» sospira e sorride facendomi interrompere la frase. Come possa essere allegro in una situazione del genere proprio non lo comprendo «che c'è?»

«Non intendevo quello» ride rumorosamente, ma il suo sguardo è ancora spento.

«Oh... e cosa volevi dire allora?»

«Beh ecco di sotto c'è stato un momento in cui io non mi reggevo in piedi e così tu, si insomma, lo sai» abbassa la testa. Capisco cosa intende e ammetto di essere imbarazzata.

«Puoi piangere e soprattutto puoi dirlo. Io non sono certo qui per giudicarti. E oltretutto, io ho sempre pensato che un uomo non è vero se non piange. Voglio dire, al giorno d'oggi, se un ragazzo piange è visto come un debole e sfigato e viene preso in giro da quelli se ci credono superiori. Io, però, credo che nessuno sia perfetto e che ognuno di noi abbia bisogno di piangere per sfogarsi, e non solo le ragazze come dicono tutti. Insomma, quello che voglio dire è che non mi importa se piangi davanti a me, anzi per me sei umano. Non so se mi capisci. E inoltre, se qualcuno dovesse vederti e dirti qualcosa, ci penserei io perché dopotutto, come tu hai puntualizzato, io sono la cattiva e forte Nicole che ha paura di rovinarsi la reputazione» ridacchio e lui mi segue.

«Facendo così però la reputazione te la rovinerai sul serio. Tutti ti deriderebbero perché il ragazzo che piangeva come uno sfigato»

«Già, forse hai ragione» faccio una pausa- sai una cosa Luke? Non mi importa un bel nulla di ciò che pensa la gente di me. Dopotutto mi prendono in giro comunque quindi perché dovrebbe importarmi di questo. Voglio dire, non permetto che offendano te, ma sinceramente a me se dicono qualcosa non importa davvero nulla. Mi mancano solamente due anni e poi chi li rivede più quegli idioti»

Lui mi guarda con un strano sorriso sul volto.

«Tanto per ricordartelo, io e te siamo solo amici e non farò assolutamente niente con te» ridacchia scuotendo la testa. Sorrido anche io e lui mi abbraccia. Non mi oppongo, anche se non so come potremo essere amici. Il mio cellulare inizia a squillare. Mi stacco alzandomi e rispondendo.

«Pronto?»

«Hey amore, sono Jason»

«Ciao Jason, che succede?»

«Beh ecco mi chiedevo se ti andasse di mangiare con me stasera?» subito mi volto verso Luke che mi sta guardando.

«Mangiare con te? A casa tua?» Luke mi fa cenno di rinunciare, ma io so già cosa voglio «non credo sia un'ottima idea. Sono a casa di un amico e domani c'è scuola e poi»

«Un amico? È Lucas?» mi interrompe bruscamente.

«No, e comunque non sono affari tuoi?»

«Sì invece che lo sono. Sei la mia ragazza. Dimmi chi è? Lo conosco? È quello che era venuto da te quel giorno, vero? Lo sapevo che voleva provarci con te. È uno stronzo e sono sicuro che voglia solamente approfittarsi di te. Dammi l'indirizzo che ci penso io a sistemarlo»

«Jason» alzo la voce per attirare la sua attenzione «io sto benissimo e sinceramente anche se sono la tua ragazza non sono tenuta a dirti sempre dove sono, con chi sono e cosa faccio. Buona notte» riaggancio prima che lui abbia modo di rispondere e spegno il cellulare per evitare ogni tipo di chiamata o messaggio da parte di Jason. Luke se ne sta lì a fissarmi sorridendo.

«Che c'è?» domando e lui scuote solo la testa.

Passiamo una bellissima serata tutti e quattro assieme mangiando pizza e giocando ai videogiochi. A fine serata Ash mi riporta a casa e non appena tocco il letto mi addormento.

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