Capitolo 17

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Jai's p.o.v

Se qualcuno vuole avere idee di cazzate da fare, dovrebbe venire da me. Impreco dando un ennesimo pugno alla porta del mio stesso appartamento. Scendo velocemente le scale per fermarla. Da quel coglione di Matt non voglio che ci va. Ho il fiatone e la vedo camminare velocemente lungo la via. 

'Samantha!' la chiamo per fermarla ma il risultato che ottenni fu il contrario. Corro ancora anche se non probabilmente i miei polmoni stanno collassando. 'Sam! Fermati, ti prego' urlo ancora. Per la mia sorpresa si ferma. Si gira verso di me guardandomi con piena delusione. Perchè faccio il coglione? 

'Senti mi disp-' cerco di dire.

'Mi sono fermata soltanto perchè la gente sta iniziando a fissarmi' ammette guardandosi in giro. Non mi presta una minima attenzione così, col fiato corto e il respiro pesante, prendo tra le mani il suo viso. 'Guardami' le dico seriamente. Okay, è meglio che non dico stronzate. 'Non andare da lui per scappare da me. Ho fatto una cazzata ma davvero mi sta sul cazzo' esclamo con tutta la mia sincerità. 

'Perchè?' mi chiede

'Perchè il solo pensiero che possa toccarti in qualche modo mi infastidisce' dico quasi sussurrando.

'Jai, siamo solo amici. Se non ti fidi di lui almeno fidati di me' mi dice. So che ora ci stiamo andando in contro e che ora non dovrò pensare solo a me. Perchè oramai si gioca in due. La bacio, mordicchiandole il labbro inferiore e so che le piace nonostante faccia finta che non sia così. 

Sam's p.o.v

'Sul serio?' chiedo incrociando le gambe sopra il divano e prendendo la tazza, col thè caldo dentro, tra le mani. Jai è al mio lato opposto e mi guarda. Dritto nei miei occhi e quasi vorrei scappare da come mi guarda, da come mi fa sentire desiderata da qualcuno. Da lui. Non spiccica una parola e mi viene da sorridere. 

'Okay uomo dalle mille parole' dico prendendolo in giro. 

 'Vieni qui' mi dice facendomi segno con le braccia. Mi avvicino posando prima la tazza sul tavolino e lo fisso senza dire una parola proprio come stava facendo pochi minuti fa. Mi piace scherzare con Jai. È bella l'atmosfera giocosa che si crea quando uno di noi due prende in giro l'altro. 

Cerco di fare la mia faccia passiva ma scoppio a ridere appena mi sussurra all'orecchio 'Non ho bisogno di andare all'università se il mondo è già consapevole della mia intelligenza'.

'Oh sì, certo' esclamo tra una risata e l'altra. 'Devo studiare super genio' gli dico dandogli una bacio a stampo.

 Ancora non ho visto tutte le stanze del suo appartamento o almeno non una camera in particolare che tiene sempre chiusa. Mi dirigo verso la camera da letto e prendo la borsa che avevo poggiato sul pavimento ai piedi del letto. Prendo i libri e inizio a leggere cercando di ricordarmi tutto ciò che vi è scritto. 

Sono ormai passare due ore e i miei occhi come le mie gambe che sono state incrociate per così tanto tempo, non ce la fanno più. Apro la porta della camera che avevo chiuso precedentemente visto che circa un'ora fa sentivo la musica dell'altra stanza. Mi alzo stiracchiandomi e facendo quei versi tipo 'ugh' e 'mgh' e un paio di 'uh'. La stanza da cui proveniva la musica era quella in cui non sono mai entrata e, visto che la porta è semi aperta, decido di vedere cosa Jai sta facendo. 

La apro lentamente e lo vedo. È chino su una scrivania su cui è puntata una lampada e si affaccia ad una finestra. Neanche si accorge di me. Le pareti di quella stanza sono ricoperte di disegni, colorati o lasciati in matita. Ce ne sono di bellissimi. Riconosco la canzone di Elvis che sta echeggiando nella stanza. 

'Let's rock; everybody, let's rock. Everybody in the whole cell block . Was dancin' to the Jailhouse Rock ' Jai canta a voce alta. Mi avvicino a lui pronta a inventarmi qualche altra presa in giro.

 'Hey Elvis' lo richiamo. Si volta quasi sorpreso. Posa la matita che teneva stretta tra le mani  e mi stringe i fianchi. Mi stringe e mi siedo comodamente sopra le sue gambe. Guardo lui poi la scrivania e mi accorgo di quanta confusione c'è. 

'Cosa stavi disegnando?' chiedo mentre metto le braccia dietro il suo collo. 'Niente di interessante' mi risponde vagamente. 'Sei bellissima' mi dice e quasi arrossisco. Pggia le sue labbra contro le miei, delicatamente inizia a baciarmi come se avesse paura di ferirmi e per un momento rimango senza fiato. 'Vorrei continuare tutta la notte ma sarai sicuramente stanca' dice e quasi ci rimango male ma so che ha ragione. 

È bello dormire insieme ad una persona. Non mi piace che la gente pensi sempre che dormire insieme significa per forza essere nudi e stanchi dopo aver fatto sesso. Dormire insieme, sotto le coperte, con la mia mano poggiata sul suo petto e le sue braccia intorno al mio bacino. Questo silenzio rilassante. Nessuna parola solo il rumore dei nostri respiri. Questo sì che è davvero bello. 

'Tu e Jai avete affittato una camera di un motel?' Sop mi chiede appena entro nella nostra stanza dell'università. Rido per la sia domanda. 'Allora?' chiede ancora. Mi fermo dalla mia ricerca di una maglietta non troppa stropicciata. 'Beh..' inizio pensando accuratamente a quello che le dirò. 'Credo che stiamo insieme' dico e devio la vera risposta alla sua domanda. 'Tu lo credi?' domanda sarcastica. 'Non lo vedo così tranquillo da quando si è sfondato tremila canne il primo anno' mi dice ridendo. 'È  meglio che andiamo' esclamo sorridendole e uscendo dalla stanza. 

Ormai, fra pochi giorni, inizia la settimana delle confraternite e so che non si farà un gran ché. Mi preparo mentalmente all'idea di tranquillità dei prossimi giorni. Tranquillità per quanto riguarda lo studio ma, da come lo racconta Sop, ci sarà molta confusione per dei ''riti iniziali'' delle confraternite.

'Pensavo di dare una festa' dice mentre batte le dita sul cellulare. 

'Sì? Dove?' cerco di interessarmi alla sua idea anche se l'ultima volta non ero molto cosciente. 'Da Austin' esclama entusiasta. 

 'Ma guarda chi si avvicina' dice Sop guardando il ragazzo dai capelli corvino che stava correndo verso di noi. Con il fiatone si ferma proprio di fronte a noi due. 'Scusate' cerca di dire piegandosi leggermente in avanti. 

'Volevo chiederti velocemente se ti andava di accompagnarmi alla cerimonia della mia confraternita' mi chiede. Matt ha i capelli scompigliati e capisco dalla sua fretta che è in ritardo per la sua prima lezione del giorno. Non faccio in tempo a rispondere che già ci saluta. 'Scrivimi o chiamami' dice prima di riprendere a correre. Confusa e pensante della proposta di Matt, riprendiamo a camminare. 'Non ci posso credere' la mia coinquilina ha la bocca a forma di una O e gli occhi confusi quanto i miei.

 'A cosa?' oso chiedere.

 'La cerimonia di una confraternita ti segna a vita, non credo che quel Matt voglia solo un'amicizia' esclama Sop diventando quasi seria. Volevo negare questa affermazione che mi aveva appena detto ma di confraternite e cose del genere  non me ne intendo molto. 

'Cosa ne sai tu?' chiedo svagando sull'argomento. 

'Beh, sono delle  Kappa Alpha Beta' mi risponde felicemente.  Mi scioccai per un secondo. Kappa Alpha Beta? Chissà com'è una cerimonia di una confraternita.




N/A

Mi dispiace, davvero per non aver aggiornato ma per un periodo non ho avuto il wifi ma sono felice di dirvi che chiamerò questa settimana la #fixmeweek visto che per questi 7 giorni posterò 7 capitoli  !

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FIX ME || Jai Brooks (in pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora