Capitolo 2

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 Questo capitolo è per Alice, la mia pandacorno alato e le vorrei dire che è davvero una bellissima persona. 

Buona lettura.

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<< Un minuto di silenzio per tutte quelle persone che hanno capito che bastava solamente un abbraccio>>

-cit.

'Come?' dissi quasi strillando.

'Non urlare Sam!' mi rimprovera la ragazza di fronte a me.  Ha i capelli castani con alcune ciocche chiare. Il sorriso sulle labbra carnose e gli occhi lucidi. Mi accorgo di avere la sua stessa espressione e finalmente riconosco il suo volto. Mi guardo attorno e mi ritrovo nella sua cameretta. La cameretta di Madison. Madison. La mia Madison. La felicità che sentivo inizialmente svanisce appena mi ritrovo a guardarla uscire fuori. Sono sul balconcino della sua piccola casa a guardarla andare dal ragazzo dei suoi sogni. 'Mi ha invitato a uscire! JAKE!' mi aveva detto. Le sue parole mi risuonano nella mente e quasi cado dal balcone quando sento il suono delle sirene echeggiare per tutta la strada. Urlo il suo nome ma lei è accasciata sulla strada. Lì dove un secondo fa rispirava ancora.

Mi sveglio madida di sudore. La sveglia segna le 6:05 e mi alzo per dirigermi in bagno. Mi manca i suono della sua voce. Mi manca tantissimo. Madison la ragazza più solare che conosco, conoscevo l'hanno portata via. L'hanno portata via da me. Ho bisogno di lei. Se ne è andata come mio padre.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio quando un rumore mi spaventa. Sapevo era la sveglia di Sophie che cadeva dal suo piccolo tavolino.

'Maledetta' urla e ridacchio al pensiero della ragazza dai capelli  biondi imprecare contro una sveglia. Sorrido nonostante i ricordi ancora freschi dell'incubo avuto questa notte.

'E ovviamente sei già pronta' mi dice.

'Ti aspetto in caffetteria se vuoi?' le chiedo. Mi guardo un'ultima volta allo specchio attaccato dietro la porta della camera. I jeans che indosso sono gli unici non sporchi e ovviamente i più stretti. Indosso la maglia grigia con il logo della scuola. I miei capelli hanno un colore così monotono rispetto a quelli di Sophie. I miei scuri come le tenebre e i suoi lucenti come il paradiso. Mi ricompongo e prendendo la borsa esco dalla camera.

'Va benissimo' mi aveva risposto la mia coinquilina prima che me ne andassi.

Il barista del collage è un uomo non molto vecchio. Mi rivolge un caldo sorriso appena ordino il mio caffè. Sorseggio la bevanda ormai tiepida quando Sophie arriva.

'Saltiamo le lezioni' mi tira per il polso.

'Cosa? Assolutamente no.' dico un po' troppo in fretta.

'Su avanti, è da una settimana che vai avanti così e credo fermamente che negli incubi che fai ogni notte vedi la faccia del professore di storia' ridacchia. Divento rigida per un po'. Sa dei miei incubi? Ovvio è solo a pochi metri da me quando li ho. Cerco di rilassarmi un po'. Forse era solo un esempio? Tutti hanno incubi.

'Alzati, su!' mi continua a dire. Mi alzo. 'Non pensarci troppo. Dai sei già stressata ed è passata solo una settimana.' mi convince. Mia madre paga per questo e non posso semplicemente andare da qualche altra parte. Mi ricorda la mia coscienza.

'Mi devo trovare un lavoro ' le dico. Sì è vero. Avevo promesso a mia madre che l'avrei aiutata a pagare i costi di questo college.

'Ti aiuterò, promesso. Adesso andiamo.' mi rivolge il suo miglior sorriso e usciamo insieme da quell'edificio.

'Dove dovremmo andare precisamente?' chiedo mentre lei ancora mi teneva per il polso. 'Shopping e questa sera c'è un qualcosa a casa di Austin' Austin il ragazzo dalla maglietta blu. Lo ricordo vagamente ma il colore così chiaro dei suoi capelli si fa spazio nella mia mente.

'Non studia qui?' chiedo ancora. Ero convinta che svolgesse un altro indirizzo ma lo stesso college.

'No, stupida. Se studiasse qui perché non ci farebbe visita tutti i giorni? E' il mio migliore amico.' la sento ridacchiare e finalmente togliere la presa dal mio polso.

Mi ritrovo in davanti ad una porta blu, sul pianerottolo di quella che dovrebbe essere l'appartamento di Austin. Le buste pesano un po'. Sop ha comprato mezzo h&m e altri negozi accanto ad esso. Sop non bussa e quasi sono irritata quando entra. Odio le persone così ma capisco che sono molto amici e in qualche mondo questo è il loro ''stile''. Austin è beatamente sdraiato sul divano con addosso la stessa maglietta dell'ultima volta. Quasi quasi mi chiedo se si cambia oppure il suo guardaroba è composto da solo maglie blu.

Sophie si avvicina a lui e gli copre gli occhi 'Chi sono?' esclama con voce da bambina

 'Sop, quanti dannati anni hai?' risponde lui togliendo le mani della ragazza dal suo viso

'Antipatico e puzzolente' risponde lei ridacchiando. E bellissimo vedere come bisticciano e ridacchiano. Rimango quasi imbambolata a fissarsi con ancora le buste in mano.

'Dove le poso?' chiedo timidamente.

'Mh, dove capita' mi risponde sorridendo Austin. Appoggio vicino al divano le buste e sposto il mio peso a destra e sinistra non sapendo cosa fare. La voce di qualcuno riempie la stanza.

'Dove cazzo è? Il mio blocco Austin' esclama il ragazzo tatuata entrando nel mini salotto. 'Hey, calmati amico. Mi serviva un foglio e il tuo blocco era la cosa più vicina che avevo' spiega tranquillamente.

'Ti ho già detto che non lo devi prendere' dibatte irritato ' Non lasciarlo in giro allora' dice l'altro. 'Smettetela sembrate due bambini. Ordino la pizza per il pranzo?' si intromette portando fine al loro litigio.

'Sei sempre così silenziosa?' la voce di Jai dietro le mie spalle. Mi giro  e lo guardo mentre sistema i cartoni che contenevano la pizza.

'Mh, non ho niente da dire' ammetto. Cosa molto vera però. Cosa dovrei dire? Non li conosco, solo Sophie dato che è la mia coinquilina ma è comunque da pochissimo tempo che 'Hai sempre quell'espressione pensierosa' mi dice distraendomi dai miei pensieri 'Non è vero' dico per non rimanere senza parole. Ridacchia e accenna un sorriso. 

Il sorriso più caldo che avessi mai visto.

N/A:

Ecco qui.

Spero davvero vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento:)

FIX ME || Jai Brooks (in pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora