#CAPITOLO6 - Drunk Night

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[Calum's Pov]

Dopo parecchio tempo tornai dai miei amici che avevo abbandonato una volta entrati da Starbucks, ma una cosa mi incuriosí, stavano salutando tre ragazze, le quali erano anche carine, e l'ultima della fila sembrava molto seccata era...cazzo, lei era indescrivibile!

Arrivai dai miei amici e subito chiesi con sguardo malizioso:
"Hey ragazzi, ma quelle?"

"Oh Calum sei tornato allora" disse Luke

"Le abbiamo appena conosciute ma eri troppo preso da quella bionda" rispose Ashton con aria snob alla mia domanda

"Posso sapere il loro nome?" chiesi guadagnandomi un'occhiataccia dai miei due amici

"E perché Hood?" chiese Luke un po seccato

"Beh, con qualcuno bisogna pur rimorchiare" dissi nascondendo a stento un sorrisetto.

"Allora auguri..perché se proprio ti abbiamo lasciato quella scazzata che si chiama.. come si chiama Luke?" domandò Ashton

"Rosa? No aspetta.. Roberta mi pare"

"Uh.. cara Roberta, sarà più divertente con te" risi guadagnandomi un'altra occhiataccia

"Se lo dici tu" disse Luke

Sbuffai e notai che non c'era Michael

"Mikey?" chiesi cambiando discorso

"È andato a farsi un giro con una delle quattro amiche.. e si è preso le chiavi, quindi tarderà"

"Ah lui già rimorchia allora"

"Sembrava preso bene" rise Ashton

"Seh.. speriamo solo che non si innamori di nuovo.. fa paura in quello stato" spiegò Luke abbastanza serio.

Concordai silenziosamente e continuai su un altro discorso...

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[Michael's Pov]

"Che ti va di fare?" le chiesi appena usciti dal locale

"Non saprei.. se bevessimo qualcosa?" propose

"Si dai. Vieni, ti porto in un posto carino" le dissi porgendole il casco per il motorino

Se lo mise.. aveva tutti i capelli che uscivano da un lato del casco...

"E poi sarei io il porcospino eh? Tu sei metà porcospino a pelo corto e metà barboncino!" commentai ironicamente mentre girai la chiave

"Tieniti a me"

Sentii le sue mani carezzarmi i fianchi, lei era così.. insolita. Quale pazza ragazza un po troietta chiamerebbe uno sconosciuto porcospino, per poi tenersi attaccata così alla sua pancia (non eccessiva ma per me comunque imbarazzante) di quest'ultimo? ... aspettate.. le sue mani non ci sono più.. rallentai per colpa del semaforo e la vidi con le braccia in aria e sorriso stampato in faccia..

"Siamo qui Australiaaaaaaa" urlò mentre ripartii

"Non urlare che le persone poi ti guardano male" dissi un po seccato ma ironico. Anche a me succedeva la stessa cosa ultimamente, però era sempre più raro.

"Mi guardano male sempre e comunque, ormai ci ho fatto l'abitudine. Ricordati questa frase nella vita, Michael.. "scegli di essere felice anziché essere normale" rispose seria

"Siamo arrivati" la avvisai, estraendo le chiavi

"Yeee alcool" disse molto a caso

Era il mio posto preferito e lei lo ammirava come una bambina appena entrata in un negozio di peluches. Si sedette su una panchina del parco deserto.

"Ma non c'è Alcool" disse facendo una faccia falsamente triste.

"Tu dici? Aspettami qua" la sfidai con sguardo malizioso.

Andai in un negozietto li vicino e presi una bottiglia di Vodka. Appena tornai si girò felice e mi strinse in un abbraccio dolce.

"Oddio grazie al cielo!" esclamò sorridendo ancora di più.

Un'oretta dopo eravamo seduti sulla panchina dall'altro lato del parco.. lei era in braccio a me perché non riusciva a stare in piedi. Sentivo le sue mani piccole e cicciottelle intorno al mio collo; l'istinto parlò per me e le mie labbra sfiorarono le sue. Un bacio dal sapore nuovo. Lei aveva quelle labbra imperfette che ho atteso per tutta la serata.. le accarezzai la guancia e lei replicò il mio bacio, si girò e si mise a gambe divaricate sopra di me..
"Alla faccia che non stava in piedi" pensai

"Bekka io non credo che.. hooohh porca puttt..." singhiozzai trattenendo il respiro nell'attimo di piacere.

Le sue labbra sfiorarono le mie, poi la mia spalla. Inumidí le labbra e mi baciò di nuovo, però alla base del collo, un altro.. uno in più.. fino a creare una scia di brividi sino al lobo.

"Un po di petting non fa male a nessuno giusto?" sussurrò con tono sensuale.

Iniziai a sentire il suoi shorts sfregare contro i miei, quel movimento lento e improvviso mi fece andar fuori di testa. La presi in braccio e la portai verso l'albero più vicino. Contraccambiai il piacere facendole sentire il mio di "calore", e non so descrivere la sensazione di essere stato io a farla gemere dopo ogni contatto con il mio corpo. Mi baciò le labbra, un bacio normale all'apparenza, un semplice labbra contro labbra... e invece no cazzo, erano le SUE labbra, che ormai avevano un sapore nostro, unico. La sua lingua iniziò dolcemente a danzare con la mia e poi guardai i suoi occhi.
In quell'istante la mia mente si annebbiò. Non potevo trarre conclusioni affrettate, era da tanto che non baciavo nessuna così, e non permettevo a tutte di farlo. Non può provare qualcosa per me, ci siamo appena conosciuti.. potrei benissimo portarla a letto dopo una serata così, me lo sono ripetuto ogni volta con più ragazze occasionali ma non l'ho mai fatto e non volevo iniziare con lei. Volevo aspettare, almeno che fosse consapevole, almeno che sia per amore.

"Che hai?" mi chiese

"Perché?"

"Mi fissavi e avevi gli occhi che brillavano"

"No nulla ero perso nei pensieri"

Si sedette in braccio a me e poggiò la testa sulla mia spalla, misi un po' di musica sdolcinata, ovviamente rock, e lasciai il telefono sulle sue gambe

"Cosa è sta schifezza che ascolti?" disse rubandomi l'oggetto dalle mani e iniziando cercando una canzone fra la cronologia su youtube. Ne cercò una nuova, non era male, anzi l'avevo già sentita era moments dei One Direction.. bravi, davvero! Vorrei solo essere anche io amato da tante ragazze come loro, ricevere lacrime, baci, foto e striscioni, ovviamente con i miei migliori amici.
La osservai di nuovo. Il suo corpo contro il mio, sentivo il suo respiro.. era così bella.
Una ciocca di capelli mezzo rosa le scivolò coprendole il volto, così la spostai leggermente e notando che aveva gli occhi chiusi. Si era addormentata con la bottiglia di vodka abbracciata al petto e il mio telefono fra le mani.
"Bekka.. Bekka svegliati che ti riporto a casa"

"Cinque minuti dai..sei così cattivo, mi scopri e metti freddo!" commentò svogliata

Infine si alzò, e la accompagnai al motorino. Le allacciai la mia giacca sopra la sua e partimmo. Ricordava a stento la strada per tornare a casa sua.
Ci perdemmo un paio di volte. Aveva un senso dell'orientamento orribile, ma alla fine arrivammo.

"Ciao" disse con occhi lucidi dall'alcool

"Spero di rivederti presto Bekka" dissi mentre mi chiudeva la porta di casa in faccia. Riaccesi il motorino e tornai a casa.

Fly Away || 5 Seconds of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora