Capitolo 10

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#ANASTASIA#
"Christian ti prego dimmi che tutto quello che mi hai raccontato è uno scherzo!", è un dolore grandissimo, il tradimento di Christian con Elena, non è un qualcosa che posso sopportare.
"Sono stato uno stronzo Anastasia ma credimi, era un periodo di merda, non riuscivo a trovarti, eri scomparsa, e mi sono ubriacato in questo bar; non avrei dovuto farlo, ti chiedo solo di perdornarmi, anche se è difficile".

Le lacrime scorrono a fiumi sul mio viso, senza avere la possibilità di fermarsi e io sono qui bloccata, come se tutto questo fosse solamente un sogno.
Non è una giustificazione per il comportamento di Christian, ma era ubriaco, ma tutto ciò non cambia quello che è successo, è una cosa che fa male al cuore, e tanto.

"Dove vai Anastasia?", prendo di corsa la mia borsa e le chiavi dell auto di Christian, quella donna, so dove lavora, voglio farle del male, non fisicamente ma almeno quanto ne ha fatto lei andando a letto con mio marito e chiamando a casa nostra.

Arrivo davanti al centro di bellezza di Elena, una bellezza come lei tutta operazioni e botox, mi viene lo schifo solo a guardarla da lontano; dall interno del negozio nota la mia presenza e il fatto che io sia incazzata nera con lei e con Christian.

"Oh Anastasia cosa ti porta qui?", le sbatto in faccia tutte le parole possibili ed immaginabili che possano farle del male, che è una puttana una stronzza succhia soldi, una donna completamente rifatta, che non merita l'amore di nessun uomo.

Non reagisce, non emette ne fiato ne parola; bevo un goccio di acqua dalla bottiglietta che ho con me in borsa e tutto il resto la rovescio in faccia a lei, facendo in modo che i suoi quintali di trucco, si dissolvano in pochissimo tempo.
IL suo trucco è finto e idiota quanto lei, mi fa solamente schifo.

"Tutto questo è per essere andata a letto con mio marito stronza!", tutte le clienti del salone si voltano incredule della scena, alcune si alzano schifate dalla loro poltrona e se ne vanno.
Ecco, ti meritavi questo Elena.

Non voglio tornare subito a casa, almeno non ora..mi fermo in un bar, a bere qualcosa di caldo in modo che possa calmarmi e poi posso decisamente ritornare a casa.

"Anastasia ti prego possiamo parlare?", Christian è dietro di me, ma ignoro la sua voce, le sue suppliche chiudendomi in bagno facendo una doccia, voglio chiudermi qui dentro isolando il mondo esterno.
Nonostante tutto, mi rendo conto di non poter allontanare Christian dalla mia vita, ha fatto un errore veramente grande, ma io lo amo, in grembo porto il frutto del nostro amore, nostro figlio.

Esco dal bagno con indosso l'accappatoio, Christian è seduto li sul letto che mi aspetta, aspetta una mia reazione; le mie uniche parole sono: "Mostrami cosa facevi con quella donna ti prego! Voglio sentirlo!".
"C-cosa stai dicendo Anastasia?".
"Quello che hai sentito Christian! O forse non sono veramente la donna che vuoi anche quando vai a letto? Non sono alla tua altezza? Ah no, forse non ti eccito abbastanza..".

A quelle parole vengo trascinata direttamente sul letto, con il suo peso su di me, senza avere la possibilità di muovermi; mi gira letteralmente in modo che quasi il mio sedere sia contro il suo petto.
Entra con una tale brutalità che quasi urlo, di piacere.

"Volevi sentire questo Anastasia?", è un piacere che letteralmente invade il mio corpo.
I suoi colpi sono cosi forti e dolorosi ma non posso non ritenermi soddisfatta del piacere che mio marito mi sta dando, e che io dono a lui.

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