Capitolo Tre

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"Clem, pensi che potremmo arrivare fino a quell' isola a nuoto?" domandò alla sua migliore amica che nel frattempo scrutava l' orizzonte alla ricerca dell' isoletta.

"Quale isola?".

"Ma come, non la vedi? é proprio lì, davanti a te!" le disse indicando ciò che lei poteva scorgere in lontananza. "Io non vedo proprio niente. Mi sa che tu..." ma Isabelle non finì di sentire quello che Clementine aveva da dire poichè si era già immersa completamente e nuotava velocemente verso l' isola a grandi bracciate. Dopo una trentina di metri percorsi risalì in superficie per riprendere fiato e notò con piacere che Clem l'aveva seguita ed era un paio di metri indietro rispetto a lei. Riprese a nuotare finchè non finì il fiato e dovette riemergere. E il tutto ricominciava. Tra lei e Clementine era diventata una specie di tacita gara anche se, ripensandoci, Clementine non sapeva nemmeno dove fosse il traguardo. L' amicizia tra Isabelle e Clementine, in fondo, era sempre stata una gara. Si sentivano avversarie e alleate al tempo stesso. Forse era per questo che la loro coppia funzionava efficacemente. Se, per esempio, entrambe dovevano svolgere un disegno per il professore di arte assegnato per la settimana successiva, giocavano a chi lo faceva meglio ed in questa maniera si miglioravano a vicenda.

Finalmente giusero alle spiagge bianche dell' isolotto e si sdraiarono sulla sabbia, stremate. "Perbaccolina" ansimò Clem. "Che ti avevo detto Clementine?" la rimbeccò la ragazza dai capelli rosa. "Sì,sì avevi ragione. E non mi chiamare Clementine". Clem odiava il suo nome. Diceva sempre che era "uno spocchioso nome da vecchia borghese dell' Ottocento". Isabelle fu la prima ad alzarsi. Volse le spalle allo splendido mare californiano per osservare l' isola. Dopo la spiaggia iniziava il bosco. "Clem,andiamo" disse. "Andiamo dove?" chiese la mora rizzandosi a sedere. "Nel bosco naturalmente" le rispose con tono ovvio l' altra. "Tu sei matta da legare. Non sappiamo cosa ci possa essere là dentro" . "Perchè siamo venute qui allora, se non per esplorare l' isola?". "Ah, non lo so, io ti ho seguita e basta..." bofonchiò Clementine. La ragazza dai capelli ricci e castani  non era mai stata coraggiosa, temeraria o impulsiva "Appunto. E lo farai anche questa volta perchè io entrerò in quel bosco con o senza di te" affermò decisa. "Uffa. E va bene, verrò". Insieme si addentrarono nel bosco, costeggiando la riva di un piccolo torrente. Attorno a loro regnava il silenzio che era rotto solo da qualche cinguettio di uccelli e dagli sbuffi irritati di Clem di tanto in tanto. Si fermarono solo una volta davanti ad una caverna. Erano sbigottite. La grotta aveva una porta.

Cosa ne pensate?






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