Capitolo Tredici

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Reyna non parlò molto durante il tragitto dal Campo Militare fino al Principia mentre Hugh era più socievole e le faceva una descrizione molto dettagliata degli edifici cui passavano davanti. Arriviamo al Palazzo del Principia. L' interno era  spettacolare. I soffitti erano dipinti con coloro vivaci in un affresco che rappesentava Lupa con Romolo e Remo e il momento della fondazione di Roma. Una storia che Lupa le aveva raccontato un milione di volte. Alle pareti erano appese numerose medaglie e chincaglierie anche molto antiche. Reyna e Hugh la condussero nello studio dei Pretori.
"Salve, sono Michael Varus . Pretore di Nuova Roma" si annunciò. "E questa è la mia collega, Anna Willis. Figlia di Apollo". La ragazza bionda rivolse a Belle un sorriso cortese quanto falso. Le stavano sulle scatole tutti e due.
"Mi chiamo Isabelle Montrose" si presentò con garbo.
"Bene, Isabelle. Speriamo che tu possa essere un buon acquisto per la Dodicesima Legione Fulminata." Le auguró la figlia di Apollo. "Reyna, portala dall' augure." Ordinò il pretore e Reyna replicò.
"Ma io voglio allenarmi... tra due giorni ci sono i ludi di guerra!" .
"Reyna, mi sembra che Michael ti abbia dato un compito" la rimbrottó Anna con un ghigno. La ragazza dai lucenti capelli neri,dopo aver alzato gli occhi al cielo, fece cenno a Isabelle di seguirla. Quest' ultima ubbidí.
Mentre camminavano per le strade ghiaiose di Nuova Roma, Reyna continuava a borbottare qualcosa in una lingua che non era decisamente inglese.
"Scusa, che lingua stai parlando?"
"Latino. La lingua di Roma. Tutti i semidei la conoscono per istinto" rispose freddamente quest' ultima. Era chiaro che era incavolata come Belle quando suo fratello Christopher le aveva finito tutte le sue caramelline gommose a forma di puffo.
"Be' io sono dislessica , quindi non lo capisco molto bene" affermò guardando la ghiaia sotto i suoi piedi.
"La maggior parte dei mezzosague è dislessica. Ma tutti capiscono il latino. Il tuo è un caso particolare" osservò la ragazza con l'armatura corrucciandosi.
"Grandioso, devo fare la figura della ritardata anche fra i miei simili" pensò Belle.
"Senti, ma chi è questo augurio da cui stiamo andando?".
"L'augure-la corresse-. È Ottaviano. È appena diventato augure. Si occupa di prevedere il futuro" Reyna storse il naso in segno di disgusto.
" Ti sta molto simpatico, mi sembra di capire..." commentó ironicamente.
"Oh,sì. Mi sta molto simpatico. Esattamente come Michael e Anna" disse. Entrambe scoppiarono a ridere.
"Non devi aver paura, però"la rassicuró con il tono un po' meno duro di quando si erano conosciute.
"Sventrerá un orsacchiotto e ti farà entrare nella Legione".
Isabelle non fu del tutto sicura di ciò che intendesse dire.

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