Capitolo Ventitrè

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"Sei sicura di averlo lavato bene?" chiese la figlia di Bellona.

"Oh Dei, Reyna! Me l' avrai chiesto una decina di volte!" ribattè la semidea dai capelli rosa.

"Isabelle, non ho mai visto un' arma così. Ma ne ho sentito parlare. È una vecchio stile, modello greco. Quello è bronzo celeste. Il bronzo celeste è un metallo molto più raro dell' oro imperiale. Sei molto fortunata ad averla" le spiegò.

"Dì un po', ma quand'è che hai deciso che è mia?" domandò Belle. "Be' l' hai trovato tu, Pink Lady" disse con tono ovvio. Isabelle fece un' espressione schifata. "Già. Non me lo ricordare". L' altra scoppiò a ridere. "Comunque io ho già una mia arma. Tu no" le fece notare.
"E quindi è con immenso piacere che mi cedi quella trovata negli escrementi di pegasi" concluse Isabelle, con la sua solita delicatezza.
"Senti, Nyna, e se magari questo pugnale appartiene a qualcuno?".
Reyna la guardò, scettica.
"Prima di tutto, non chiamarmi Nyna. In secondo luogo, se questa appartenesse a qualcuno, sta pur certa che lo saprebbe tutta la Legione" Affermò la figlia di Bellona.
"Magari il proprietario ha voluto tenere nascosta la propria identità..." rimuginó la giovane dai capelli rosa.
"In tal caso non credo che verrebbe a riprendersela.Penso che preferirebbe tenere segreta la sua identità piuttosto che riprendersi il pugnale. Sai, Certi legionari del Campo Giove sono coinvolti in giri molto loschi".
"Oso solo immaginare quali" disse l' altra , pensando subito ad Ottaviano.
"Già" concordó la figlia della Dea della Guerra.
"Secondo te dovrei tenerla?" Chiese indecisa la ragazza dai capelli rosa guardando il pugnale intarsiato di candide perle.
Reyna annuì risoluta. "In alternativa puoi sempre ributtarlo nella cacca di unicorno" aggiunse.
Con questo solenne consiglio, si avviarono verso le stalle, dove avrebbero continuato a spalare.

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