"Coraggio andiamo adesso" mi sussurra Federica all'orecchio. Sono ancora seduta. Per fortuna oggi non c'è quasi nessuno al centro commerciale quindi non mi vedrà molta gente piangere. Lei si alza e mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi. Io annuisco e, asciugandomi le lacrime, accenno un sorriso. Prendo la sua mano e con una forza incredibile mi solleva da terra.
"Scusami non pensavo fossi così leggera" scherza, e insieme ridiamo.Il viaggio sembra durare un'eternità. Da quando siamo entrate in macchina nessuna delle due ha più parlato.
"Sabato vieni lo stesso alla festa vero?" Mi chiede mentre accosta davanti a casa mia.
"Non lo so Fede... Non so se me la sento"
"Ehi.." Dice dolcemente cercando il mio sguardo."Tu sei forte. Non ti sei lasciata abbattere mai da niente: Famiglia, amici, amori. Perché questa volta non riesci a superarla? Sono passati mesi ormai.."
La guardo e per la millesima volta oggi mi viene da piangere.
"Non lo so.. È che.. Lui.. Non lo so.." Abbasso la testa e mi slaccio la cintura di sicurezza.
"Te la caverai."
Le sorrido ed esco dalla macchina dirigendomi verso casa. Vedo parcheggiata la macchina di mamma quindi entro mettendo in borsa le chiavi.
"Mamma?" La chiamo sul ciglio della porta.
"Si, tesoro sono qua!" Urla dal piano di sopra.
Mi spoglio e la raggiungo in camera sua. Ho sempre amato la sua stanza. Grigia con un letto matrimoniale grandissimo e, a destra, una portafinestra che si affaccia al giardino.
"Tesoro, dove sei stata? Non mi avevi detto che uscivi"
"Si, scusa sono andata al Centro Commerciale con Federica."
"Hai comprato qualche vestito?" Mi chiede con un sorpreso interesse.
"No, solo un libro."
"Ancora?" Mi chiede. Ne ho già comprati tre questa settimana. Ma li ho già finiti.
"Beh si.." Le rispondo.
Sta mettendo via i capi stirati e le do una mano.
Prendo un maglione piegato alla perfezione blu. Ma non è di papà, ne di Matteo, mio fratello maggiore, quindi non so dove metterlo.
"Mamma, questo dove lo metto? E di chi è?" Chiedo.
Lei mi guarda e si blocca.
"Tesoro, hai pianto? Comunque quello è dello zio, appoggialo sul letto."
Io arrossisco e abbasso lo sguardo posando il maglione ai piedi del letto.
Lei si avvicina e mi tira su la testa con la mano.
"Hai pianto?" Mi ripete.
"Io... No... Ho solo.. Riso tanto, tutto qua..."
Lei continua a guardarmi e mi abbraccia. Strano, non mi abbraccia mai.
"Ti è successo qualcosa? Ne vuoi parlare?"
Mi sorprende questo suo interesse nei miei confronti, ma non so se sia una buona idea sfogarmi con lei. Di solito non mi prende mai sul serio.
"No, niente mamma, davvero." Abbasso lo sguardo sulle ultime due maglie rimaste da mettere al loro posto e le chiedo se le serve ancora una mano. Mi dice che posso andare e che adesso preparerà la cena. Fa per uscire dalla sua stanza quando si ferma e ritorna indietro per darmi un bacio sulla fronte. Sinceramente, mi spaventa un po' questo suo comportamento... Non era mai successo prima ed ora sono un po disorientata. Quando esce, sistemo il suo letto piegandolo meglio e, appena finito, vado in camera mia. Mi chiudo la porta alle spalle e mi butto sul letto abbracciando il mio Panda di peluche. Mi giro verso la finestra e i miei occhi cadono sulla foto di me e Luca incorniciata sopra il comodino. Resto a fissarla per quelle che mi sembrano ore, mentre nella mia testa affiorano i ricordi. Fanno male, i ricordi. Ti consumano perché sai che non li puoi più rivivere. Mi convinco a distrarmi, quindi comincio a leggere il libro appena comprato.Si sono fatte le 19 quando sento Matteo rientrare in casa dal lavoro. So che è lui perché ha sbattuto la porta. Papà, invece quando entra non lo senti neanche tanto fa piano. Sento i passi di mio fratello sulle scale e so che tra pochi secondi aprirà la mia porta (senza bussare, ovviamente) e mi verrà a dare un bacio a mo' di saluto. Infatti, pochi secondi dopo, come un fulmine, si precipita verso di me facendomi quasi cadere dal letto. Comincio a ridere mentre lui inizia a farmi solletico ovunque.
"Basta, smettila! Matteo! Non respiro!!" Riesco a dire mentre rido.
"Okay, okay, Lilly" Lilly. Adoro quando mi chiama così. Sin da quando eravamo piccoli, mio fratello mi ha sempre chiamata Lilly. Solo quando è arrabbiato perché prendo in prestito le sue felpe mi chiama con il mio nome.
"Come è andata al lavoro?" Gli domando.
"Bene. Stancante, ma bene. Come al solito. Te invece? Quando ricominci scuola? Non ti pare che le vacanze natalizie durino troppo?" Scherza.
"Ah-ah. Non mi sembra che dicevi la stessa cosa quando andavi a scuola tu!" Gli dico fingendomi offesa. Lui mi sorride e, prima di chiudere la porta aggiunge: "io, data la mia grande bellezza e il mio enorme talento a farti i dispetti, meritavo di stare a casa di più." Rido, ma lui non mi sente perché è già diretto in bagno a lavarsi. Guardo per un po le foto di me e mio fratello appese alle parete e sorrido. Lui, è l'unica persona che c'è sempre per me, indipendentemente da tutto. Mi fa sempre sorridere o ridere e se ho qualcosa lui è il primo a cercare di farmi star meglio. Qualche minuto dopo, mamma ci chiama al piano di sotto per dirci che la cena è pronta. Scendo le scale di corsa saltando gli ultimi due gradini e mi dirigo in cucina dove la trovo mettere nel piatto un invitante cena: pasta in bianco.
"Wow. E io che avevo fame!" Le dico stuzzicandola un po.
"Si. Ti farà bene. E poi non avevo fame stasera." Risponde lei.
"Beh, si da il caso che io avevo fame! " aggiungo e insieme ridiamo.
Noto che sul tavolo ci sono apparecchiati solo tre posti.
"Papà non viene stasera?"
"No, è via per lavoro. Tornerà domani mattina."
"Ah, va bene. Matteo è ancora sotto la docc..."
"No Lilly! Sono qua bello e puntuale come sempre!" Mi interrompe Matteo.
Mi giro e lo vedo in indosso solo l'accappatoio azzurro e i capelli ancora tutti bagnati.
"Dovresti vestirti e asciugarti quei capelli, Matteo. Vuoi ammalarti per caso?" Lo rimprovera nostra madre.
"Mammina cara, non arrabbiarti. Hai fatto una deliziosa pasta in bianco. È invitante!"
Se ci fosse una gara di chi è più bravo a leccare i piedi alla gente, mio fratello arriverebbe al primo posto! Fortunatamente, mia mamma non ci casca e sta allo scherzo.
"Figliolo caro, sappi che se ti ammali, ti nutrirai solo con il pensiero. Non ho intenzione di starti dietro perché tu non mi hai ascoltato!" E si mettono a ridere. Finita la pasta, ritorno in camera e mi preparo per andare a letto. Apro la porta, siccome non ho nessuna intenzione di ritornare al piano di sotto, urlo a mamma e Matteo la buona notte. Loro mi rispondono in coro la stesa cosa. Spengo la luce e mi infilo nel letto, prendendo prima il cellulare. Una volta coperta fino al collo, controllo se ho ricevuto qualche messaggio o chiamata. Sullo schermo appare un messaggio nuovo e vado subito a vedere chi è: Luca.#Angolino personale
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La mia tempesta
RomanceLidia è una ragazza diciassettenne che affronta la vita con più coraggio possibile. È un'adolescente follemente e ingiustamente innamorata di Luca, lo stronzo che le ha già spezzato il cuore una volta. Riuscirà a riconquistarlo o si troverà davanti...