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È sabato. Stasera ci sarà la festa. Dopo essere andata a trovare papà in ospedale e aver pranzato, decido di chiamare Federica chiedendole aiuto. Mi risponde al secondo squillo.
"Lidia!! Sei pronta per stasera? Alex e Michele ci verranno a prendere alle sei e trenta."
"Ciao Fede.. Ascolta.. Si va bene, ma potresti fare un salto da me prima di partire? Perché non ho idea di cosa mettermi e devo parlarti"
"Certo! Sono da te tra mezz'ora."
"Va bene, grazie a dopo."
Riaggancio e mi siedo sul divano accendendo la TV per far passare il tempo. Matteo oggi non c'è. È andato a casa di Silvia, quindi oggi ho la casa tutta mia.
Apro gli occhi quando Federica suona il campanello e vado ad aprirle.
"Ciao Lidia! Ho portato il mio vestito e alcuni trucchi. Per te va bene se mi preparo con te?" Chiede venendomi incontro raggiante.
"Si, non c'è problema. Entra" la incoraggio.
"Non c'è nessuno a casa?" Mi chiede.
"No. Papà è in ospedale e mamma è con lui. Matteo, invece, si ferma a dormire da Silvia." Spiego.
"Tuo papà è in ospedale? Odio perché? Ma sta bene?"
"Si, si. Ha solo fatto un'incidente e si è rotto la gamba. È più preoccupato per la sua macchina che di lui"
Fa un sospiro di sollievo e ci avviamo verso la mia camera.
"Allora, quale vestito indosserai? Io questo qui" dice tirando fuori dalla sacca un vestito rosso e scollato.
"Bello. Ma... Cioè.. Non è un po troppo corto? Neanche le mie felpe sono così corte" lei ride e, imbarazzata, lo faccio anche io.
"Sotto avrò delle calze scure nere. Non preoccuparti. Magari, con questo addosso, si farà avanti qualche bel ragazzo"
Scoppio a ridere e anche lei.
"Okay. Beh il mio è questo. Lo ho usato ieri sera per andare a cena con io fratello. Questa è la seconda volta" spiego mentre prendo l'abito appoggiato alla sedia della scrivania.
Glielo mostro e le si illuminano gli occhi.
"Wow! È bellissimo! Davvero! Non vedo l'ora di vedertelo addosso. Ma prima, ti va di andare a truccarci e pettinarci? Alex e Michele saranno qua tra due ore."
"E ci serve tutto questo tempo per prepararci?" Domando. Lei mi guarda come se avessi compiuto un crimine.
"Due ore, mi cara e ingenua Lidia, sono pochissime. Quindi sbrighiamoci e andiamo a truccarci!" Scherza prendendomi per il braccio e trascinandomi in bagno.
"Vuoi che ti trucchi io o lo fai da sola?"
Di solito, non mi trucco mai tantissimo.  Quindi non so se sarei brava a farlo da sola.
"Fallo tu se hai voglia."
"Speravo me lo dicessi" confessa con un sorriso che mette inquietudine. Lei ride e mi fa sedere sulla tazza ordinandomi di tenere gli occhi chiusi fino a quando me lo dice lei.
"Okaay.."
"Stai tranquilla, non ti farò diventare un mostro"
So che è brava, quindi mi rilasso e lascio che mi trucchi e mi pettini a suo piacimento.

"Finito!"esclama.
"Stupida piastra! Penso che mi avrai strappato mille capelli!"
"Però sono usciti bene!"
"Posso guardarmi ora?" Domando.
"NO!" Urla isterica.
"Ma come? Mi hai truccata e fatto qualcosa ai miei capelli, e ora non vuoi farmi guardare allo specchio?"
"No. Dovrai guardati quando indosserai il vestito e sarai pronta."
Io rido e mi arrendo, anche se la voglia di guardarmi è tanta.
"Lidia tu intanto puoi andarti a cambiare. Io faccio presto."
"Okay"
Vado in camera mia e mi cambio. Poco dopo Federica entra in camera. È bellissima. Si è truccata con un ombretto rosa e rossetto rosso. I capelli, invece, li ha lisciati.
"Sei stupenda." Confesso.
"Aspetta di vederti tesoro"
Ci sorridiamo. Aspetto che si cambi lei poi andiamo di sotto.
"Ora posso specchiarmi?"
"Si!" Salta di gioia e mi tiene gli occhi chiusi con una mano mentre mi posiziona avanti allo specchio.
"Pronta?"
"Si!" Dico impaziente.
Togliete mano e io apro gli occhi.
Wow. Non sembro io. I miei occhi verdi, vengono risaltati da un ombretto nero e grigio, le labbra sono di un rosso acceso come le sue e il viso viene incorniciato da boccoli dorati che mi cadono sulle spalle.
"Senza parole eh?" Mi dice lei.
"Non sembro neanche io!"
"E invece sei proprio tu. Solo un po più diversa."
"Grazie."
"Sei bellissima."
Ci abbracciamo e ci siediamo sul divano.
"Tra mezz'ora vengono a prenderci" le ricordo.
"Si"
"Ci è avanzata mezz'ora. Vedi? Non c'era fretta!"
"No. Avevo calcolato anche questa. Al telefono mi hai detto che dovevi parlarmi."
Sorrido di gratitudine e lei ricambia.
"Stasera.. Alla festa.. C'è anche Luca."
"Ah. Mi dispiace. Ma non puoi non venirci! Vedrai che ti divertirai!"
"Lo so, lo so. Ma ti devo chiedere di non lasciarmi da sola. Non sono mai andata a questo genere di feste. Non so come ci si comporta e non vorrei vedere lui con la tizia bionda dell'altra volta"
"Stai tranquilla" mi rassicura. "Non ti avrei lasciata sola neanche se me lo avessi chiesto"
Ci sorridiamo e sentiamo il clacson di una macchina.
"Questi solo loro." Annuncia Federica alzandosi.
"Sicura?"
"Si, vado a vedere. Tu comincia a prendere le tue cose."
Corro in cucina a prendere la borsa e la giacca e la raggiungo alla finestra.
"Sono loro?" Chiedo.
"Si,Andiamo dai."
"Okay. Ah Federica?"
"Si?"
"Stasera resti a dormire qua?"
Sorride e annuisce dopodiché corriamo verso la macchina. Il finestrino si abbassa e al posto del passeggero, mi accoglie sorridente Luca.

La mia tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora