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Scendiamo dalla macchina e mi trovo davanti un ristorante bellissimo. È enorme e pieno di luci. Fanno da cornice alla porta gli addobbi di Natale e, appena entro, mi ritrovo una fontana con una ballerina al centro addobbata con le luci natalizie.
"Wow.. È davvero bellissimo questo posto"
Matteo mi sorride compiaciuto mentre una cameriera giovane, magra, con i capelli neri lunghi, lisci e perfetti, ci viene incontro.
"Avete prenotato?" Chiede gentilmente. Ha il rossetto rosso che le fa risaltare ancora di più il suo bellissimo sorriso, e un ombretto nero che si abbina al vestito lungo e luccicante.
"Si, abbiamo prenotato circa 5 ore fa sotto il nome di Valentini"
Lei ci porta al nostro tavolo e ci sediamo.
"ecco a voi signori" e ci porge il menù.
Quando se ne va chiedo a Matteo: "non si può ordinare una pizza vero?"
Lui mi guarda male e io mi nascondo tra le spalle. "Scherzavo.."
Lui ride e io continuo a leggere il menù.  Decido di prendere un risotto alla crema di gamberi. Sembra buono. Poco dopo la cameriera-super-sexy torna e noi le elenchiamo le nostre ordinazioni.
"Allora Lilly, Ti piace questo posto?"
"Lo adoro. Sembra uno di quei ristoranti bellissimi dei film. È fantastico, davvero. Grazie di avermi portata."
"Mi mancava passare un po di tempo con te." Confessa.
"Anche a me."

"Il cibo era buonissimo" dico quando usciamo dal ristorante.
"Hai ragione. Ho mangiato talmente tanto che mi sento scoppiare. Ti va di fare due passi a piedi? C'è un parco qui vicino."
"Certo!" Lo dico con entusiasmo, come fossi una bambina.
Mi abbraccia e ci avviamo verso il parco che, da quello che mi sta raccontando, sembra fantastico. Ha ragione. Appena arrivati non sembra granché, ma quando entri, ti ritrovi davanti un giardino immenso con delle strade diverse che portano al fiume. Qua e là ci sono panchine e ogni tanto sono tentata di sedermi solo per togliermi i tacchi. Come se mi leggesse nel pensiero, mi porta ad una panchina libera e ci sediamo. Metto le mie gambe sulle sue ginocchia e la testa sulla sua spalla.
"Stai crescendo."
Lo guardo confusa e lui continua.
"Mi sembra ieri quando mamma e papà mi hanno detto che avrei avuto una sorellina. Ero entusiasta all'idea. Certo, eri.. Anzi sei tutt'ora una rompi palle, ma.. Stai diventando grande. E tra un po non avrai più bisogno di me."
"Sai che non è vero." Mi guarda sorridendomi ma non è sicuro delle mie parole.
"Matteo, tu sei il ragazzo più vanitoso e cocciuto e testardo e invadente che ci sia al mondo. Ma sei mio fratello. E tutte le volte che cado, che mi abbatto.. Ci sei sempre per aiutarmi a star meglio. Senza di te... Non lo so ma non sarei la persona che sono adesso."
Mi guarda e sembra essersi sollevato un po. Mi da un bacio sulla guancia e mi aiuta ad alzarmi mentre torniamo indietro verso la macchina. Continuiamo a parlare durante il tragitto fino a casa delle cose che più ci piacciono: libri (anche se quelli piacciono solo a me) sport (anche se quello piace solo a lui) e amici.
A casa, ci diamo la buonanotte e, dopo essermi cambiata e lavata, entro nel letto. Prendo il cellulare che avevo appoggiato al comodino e trovo un messaggio da Luca. Lo apro e dice:
Scusami, ero andato in montagna e non prendeva bene il cellulare. Ma, volevo chiederti, ci sei sabato alla festa?
Lui va alla festa. No, non ci vado. Lui ci andrà con la Bionda e io non riesco a guardarli insieme. Non riesco a vedere la sua mano intrecciata con quella di Luca quando una volta ero io l'unica che lo faceva. No. Non ci andrò. Ma se ci andassi magari ci sarà una possibilità che ritorni da me.. No. Sono un'illusa. O magari no... Quasi senza rendermene conto, digito la risposta.
Si, ci sarò.
Merda.





#Angolino personale
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La mia tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora