5.ouija

19 3 0
                                    

I giorni successivi furono come tutti i precedenti, ma con un pizzico di imbarazzo in più.
Era tornato tutto normale. Almeno pensavo.
Notavo qualcosa di diverso in lui, certo era sempre quel ragazzo chiuso e oscuro, ma in quei giorni lo era ancora di più.
Non mi guardava mai negli occhi ed evitava contatti fisici, come per evitare che io intuissi qualcosa, ma cosa!?
Mi faceva rabbia non poter dare una spiegazione al suo comportamento e, alla fine, arrivai anche a spiarlo. So che era sbagliato violare la sua privacy, ma io dovevo sapere.
Così ogni sera, quando lui si era già chiuso nella sua stanza, lasciando solo uno spiraglio della porta aperto, lo osservavo silenziosamente. Avevo notato che stava disteso sul letto con le cuffie nelle orecchie, guardando il soffitto di quella camera così strana, così diversa dalla mia che io ancora non ero riuscita a ispezionare.

Precisamente 2 settimane dopo "il fatto" , una sera, tornando a casa dopo un'uscita con Emma, una mia nuova amica, vidi Mirko seduto comodamente sul divano intento a cambiare i soliti 5 o 6 canali di musica.
Appena vide che lo stavo raggiungendo gli scappò un sorriso e tese la guancia per farsi dare un bacio. Io rimasi un pò colpita dal quel suo comportamento così dolce, dopo quelle settimane passate nel freddo più totale.
Risi, scacciando i miei pensieri, lo accontentai, mi sedetti accanto a lui e chinai la testa senza diminuire troppo le distanze
Lui se ne accorse.
"Che succede?" Chiese. Sobbalzai.
"N-nulla perchè?" Tremavo.
"Andiamo non ci credo, non ti va di appoggiarti alla mia spalla come una volta?" Sul suo volto era nato un sorriso malefico. Forse sapeva che per 2 settimane lo avevo spiato e voleva farmela pagare(?).
"E se non mi andasse?" Ora lo guardavo e con gli occhi lo stavo sfidando come quella mattina, credendo di provocarlo. La sua risposta mi deluse un po.
"Ok se non ti va..." tornò a guardare la tv, fregandosene.
Io sconfitta e forse anche un pò bisognosa di quel contatto, mi appoggiai a lui e lo abbracciai da lato. Mirko ricambiò. Era 2 settimane che aspettavo di riabbracciarlo. Ero tornata a casa.

Passò quasi una mezz'ora e noi, nonostante mia mamma ci avesse chiesto alcune cose, eravamo ancora abbracciati e non solo, l'abbraccio si era intensificato.
"Come stai?" Mi chiese di punto in bianco lui.
Io prendendomi tutto il tempo del mondo, feci un grande respiro, mi rannicchiai accanto a lui e chiusi gli occhi.
"Adesso bene" sorrisi involontariamente. Stavo veramente bene. Ero a casa, dopo tanto tempo.

"Ti va di vedere un film?" Chiese lui improvvisamente.
"Si, ma dipende che film..." lo guardavo sperando dicesse my little pony o peppa pig o i teletabbies e non uno di quei film horror che ho sempre voluto vedere, ma non ne ho mai avuto il coraggio.
"Mmm... vediamo" sorrideva maligno "Ah! Ecco! Ouija!" Disse con tono spaventoso.
Io rabbrividii, mi faceva cagare in mano quel film anche se non l'avevo mai visto.
"No ti supplico, no! Ti prego farò qualsiasi cosa!" Mi ero inginocchiata e lo stavo supplicando.
"Qualsiasi cosa dici eh!?" Sorrideva, ancora, maligno.
"Ok ok guardero sto maledetto film! " dissi per paura della sua tortura.
Sorrise soddisfatto.

Iniziammo il film.
"Però tienimi la mano WoQ" la mia espressione era un misto di paura e di sorpresa al sentirmi dire quella parola che non usavo dai tempi dei tempi. "Ti ho detto che odio quel nome" sorrise, mi mise un braccio intorno alle spalle e mi avvicinò a sè. Io mi avvinghiai a lui impauritissima.

Per tutta la durata del film io ero tipo con la sua mano davanti alla faccia e lui che rideva compiaciuto.
Il film finalmente finì.

Mirko sbadigliò e si distese sul divano "notte".
"Nonononono signorino adesso io dormo con te, perchè da sola non c'è la faccio!" Avevo il broncio.
Lui sorrise e fece segno di distendersi accanto a lui. Sul divano. La mia schiena contro il suo petto. Vicini. O gesu!
Stanca mi buttai senza pensare.
Lui ci mise una coperta sopra e poi spostò le sue mani sui miei fianchi. Persi un battito.
Riuscivo a sentire il suo petto sulla mia schiena e il suo respiro sul collo. Altro battito.
"Buonanotte" sospirai.
"Aspetta!" Mi girai verso di lui.
"Prima devi darmi un bacino qui" si indicò la guancia. Risi accontendandolo.
"Un bacino qui" si indicò la fronte e lo accontentai.
"E un bacino qui" indicandosi il naso e di nuovo lo accontentai divertita.
Era uno strano giochino che facevamo da piccoli. Io lo adoravo. E probabilmente anche lui. Sorrise soddisfatto e mi abbracciò. "Buonanotte Poni!"
"Buonanotte WoQ"

WoQ || that stupid nameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora