Natale era alle porte.
Io amavo il natale. Tutta quell'aria natalizia che si sentiva dappertutto. I regali. La famiglia. I cenoni e la tranquillità. L'odore di pino e di felicità. Li amavo troppo.Come sempre avevo fatto i regali a tutti. Non erano un gran chè, ma almeno ci avevo messo il cuore.
...Tutto era andato per il meglio come ogni anno.
Nei giorni successivi a natale ero rilassata. Ma qualcuno ha dovuto interferire.
EmmaEmma's P.O.V.
Doveva svagarsi, non stare tutto il giorno in casa con quella specie di depresso cronico. Almeno io questo avevo dedotto dalla spiegazione dettagliata che Erika mi aveva fatto.
Mi decisi a chiamarla per invitarla alla festa di fine anno che danno nella nostra città.Ne era dipendente: non sarebbe venuta senza Mirko.
Mi convinse a farlo venire anche se non mi andava molto giù la cosa.
Speriamo bene.Erika's P.O.V.
Finalmente il "grande" giorno era arrivato: la fine di un anno schifoso e l'inizio di un altro altrettanto schifoso. Ma non volevo essere pessimista.La sera del 31 mi ritrovai stritolata da un vestito rosso, attillatissimo, che ovviamente, mi aveva consigliato Emma e delle scarpe troppo alte per essere stabile. Non mi sentivo a mio agio. Ma ci provai lo stesso.
Dopo aver ricevuto i complimenti da tutta la famiglia, Mirko compreso, ci dirigemmo verso il centro.
Non ne avevo nessuna voglia, ma la vocina nella mia testa mi diceva che mi avrebbe fatto bene uscire un pò.Arrivammo e già c'era odore di alcool. Giurai a me stessa di non fare cazzate, ma mentre lo pensavo non ci credevo nemmeno io.
Vidi Emma e Marco, il suo fidanzato, avvicinarsi a noi sorridendo.
Emma mi squadró da capo a piedi congli occhi a cuoricino.
Feci un lieve sorrisetto dolorante per compiacerla.Entrammo nel locale. L'ultima cosa che ricordo é la mano calda di Mirko che stringeva la mia è poi nient'altro, tutto vuoto.
Emma's P.O.V.
Avevo perso Marco. Probabilmente era andato a farsi una di quelle puttanelle. Un giorno o l'altro lo lascerò. Giuro.
Ero completamente sola in mezzo alla folla. Non riuscivo a identificare bene le persone, forse per via dell'alcool o forse perché quei Cazzo di faretti mi accecavano.
Ero preoccupata per Erika. Avrebbe fatto cazzate senza di me.Uscii ansimando.
Osservai ,con quella poca sanità mentale che mi rimaneva, tutto il giardino.
Sotto ad un albero c'erano 3 figure. 2 erano sedute ed appoggiate a questo, la terza gli stava davanti in ginocchio.
Mi avvicinai per mettere a fuoco le figure.
Non ci potevo credere. I 2 seduti a terra erano Erika e Mirko che si stavano limonando di brutto. Il terzo cercava di dividerli.
"Cosa sta succedendo!?" Dissi al ragazzo inginocchiato, allo stremo delle forze.
"Non ne ho idea" sembrava abbastanza lucido.
"Chi sei?" chiesi acida, balbettando.
"Conosci questi 2?" Ignorò la mia domanda.
"Si lei è la mia migliore amica e lui suo fratello "adottivo"" le mie gambe stavano per cedere.
"Bé, vedo che si sono presi una bella sbronza!" Ridacchiò dividendoli.
"C'è chi dice che quello che fai da ubriaco è quello che vorresti fare nel profondo, ma quando sei lucido non ne hai il coraggio" le mie gambe cedettero e io mi lasciai andare.
Sentii delle braccia afferrarmi e vidi Erika e Mirko con la schiena contro l'albero, addormentati. Chiusi gli occhi. Poi tutto buio.
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WoQ || that stupid name
Roman pour Adolescents"Erika dopo 10 anni si ritrova a dover affrontare il passato e capisce finalmente che non è mai passato..." Questa storia è stata pensata e iniziata da me 13enne e revisionata e finita da me 16enne. Enjoy _cyara_