8.messy

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Emma's P.O.V.
Decisi di non dire nulla a Erika di quella sera. Mi potevo immaginare la sua reazione isterica.
Marco era scomparso. Non l'ho piu sentito da quella festa. L'avevo chiamato più volte ma non rispondeva.

Un pomeriggio decisi di uscire per una passeggiata anche se fuori si moriva di freddo. Non mi importava.
Volevo togliermi di mezzo. Senza Marco non avevo nessuno. Con Erika non mi sentivo da un pò e mamma... mamma non c'è mai stata.

Uscita, feci per andare verso il parco, ma qualcosa, o meglio, qualcuno, attirò la mia attenzione. Era un ragazzo seduto sul muretto del mio quartiere. Aveva una sigaretta in bocca e mi guardava.
I capelli neri, scompigliati e gli occhi verdi. Mi assomigliava.
Qualcosa mi diceva che l'avevo già visto.

Mi avvicinai a lui mentre si toglieva la sigaretta dalla bocca e la lanciava sull'asfalto.
Mi sedetti accanto a lui e presi una sigaretta dalla mia tasca chiedendogli da accendere.

"Vuoi qualcosa? Droga? Un favore? Che ti serve?" Grugnò
"No. Assolutamente no. Magari più avanti. Nulla." Risposi, facendomi ridere.
"Allora perchè sei qui?" Mi guardava, quasi impaurito.
"No, perchè TU sei qui, sotto casa mia!?" Lo squadrai.
"Nulla, fumavo" sbuffò.
"Ti conosco?" Chiesi incuriosita.
"Non credo che tu ti ricordi di me... sono quello che ti ha riportato a casa il primo gennaio, quando eri ubriaca fradicia"

Tutto riaffriorò nella mia mente.

"E come hai fatto a scoprire dove abito? Come facevi a conoscere..." Mi bloccò.
"Devo andare" scese dal muretto e si allontanò tranquillamente, senza mai girarsi indietro.
Io rimasi immobile, con la sigaretta spenta fra le dita e la faccia ferma in una smorfia di stupore e curiosità.

WoQ || that stupid nameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora