Passammo la serata divinamente. Per lo meno loro la passarono divinamente. Io rimasi esclusa come sempre. Ma in fondo non mi importava. Ero impegnata già in altro.
In quel periodo ero strastrastrapiena di cose per la testa. I brutti voti a scuola, le notti insonni passate davanti alla TV con un pacchetto di patatine in mano, un gruppetto di ragazzi di quinta che non mi lasciava mai in pace.
Ero stressata, ma felice.
Ero felice perchè sapevo che Mirko lo era. Non ero gelosa di Elia per quanto si potesse credere.
Lo stress non era niente in confronto al sorriso sul volto del mio WoQ. Quel nome così assurdo che mi rimbombava nella testa ogni volta che lo pronunciavo.Una sera, però, non ce la feci e sbottai.
Mirko era tornato da un uscita con Elia ed Emma e mi aveva trovato distesa sul letto di camera sua con lo sguardo verso l'alto e la musica nelle orecchie. Proprio come lui qualche tempo fa.
"Erika!? Che stai facendo in camera mia?" Sentii la domanda ma non avevo voglia di rispondere.
"So che mi senti... forza esci e và a dormire"! Mi ordinò.
"No sto bene qui" non mi fregava di lui in quel momento. Ero nel mio mondo e lui non poteva entrarci, non c'aveva mai provato...
"Erika ti prego non farmi arrabbiare, sai che ti voglio bene e non voglio litigare. Dai alzati" sbuffò. E come lui, anche io ero stufa.
"Ah sbuffi anche!? E io allora? Cosa dovrei dire?!" Mi alzai di prepotenza andandogli incontro.
"Si... sono stufo di te!"
A quelle parole un pezzetto del mio fragile cuoricino si spezzò e una lacrima rigò la mia guancia.
L'asciugai.
"E di cosa saresti stufo!? Del mio esserci sempre stata per te o del mio volerti bene?" Dissi queste parole più a me che a lui. Ma ne valeva davvero la pena? Affezionarsi a qualcuno che un giorno ti tratta come se fossi la sua ragione di vita e l'altro come se gliel'avessi rovinata?
Trattenevo le lacrime. Corsi fuori senza pensare ne al freddo ne a WoQ che mi avrebbe potuto seguire.
Ma poi WoQ? Che Cazzo di nomignolo è? Verrebbe in mente solo ad un idiota...tipo me. E sarebbe affidato solo ad un cretino...tipo lui.
Non capivo più nulla. Mi faceva una strano effetto piangere. Non lo facevo da tanto tempo. Di solito mi tenevo tutto dentro.
Mi sedetti vicino ad un albero e piansi pensando a quanto mi ero sbagliata su di lui. A quanto mi ero sbagliata su di me. A quanto mi ero sbagliata su tutto. Faceva schifo.Passarono 20 minuti buoni quando sentii dei passi avvicinarsi. Mirko. Si sedette dall'altra parte dell'albero e sospirò mentre io cercavo di pulirmi il viso dal trucco sbavato a causa delle lacrime. C'era uno strano silenzio ed il mio cuore batteva irregolarmente. Anche il mio respiro era irregolare. Il mio petto si alzava e si abbassava troppo velocemente.
Ancora.
Ancora un attacco.
Lasciai stare.
Ma lui non lo fece. Si girò dalla mia parte e solo allora vidi che i suoi occhi erano rossi dal pianto.
"Erika dov'è l'erogatore?"
"Non mi parlare." Dissi tra un respiro e l'altro.
"ERIKA DOVÉ QUEL CAZZO DI EROGATORE?!" aveva alzato il tono e aveva ragione.
"Sul mio comodino" mi limitai.
Corse in casa e tornò con la bomboletta in mano.
2 spruzzi e stavo già meglio.
"Apposto?" Chiese in tono dolce.
"Si" dissi rigida evitando il suo sguardo.
"Erika io..." lo interruppi.
"Non eri stufo di me? Perchè sei ancora qui? Mi hai aiutato e ti ringrazio, ma ora puoi anche andare." Dissi queste parole con tale freddezza che mi si gelò il sangue. Seriamente.
"Erika perfavore ascoltami. Io non volevo dire quelle cose. È stata una giornata molto pesante." Mi aveva preso le mani.
"Ah capisco. ..uscire con gli amici è stancante " dissi ironica.
"Ahah sono più le volte che quei 2 mi danno buca che le volte che ci vediamo. Vogliono sempre stare soli i piccioncini." Rise e porcaputtana mi contagiò.
Scese uno strano silenzio."Non trovi che WoQ sia un nome ridicolo?" Quasi imbarazzata per la strano pausa.
"Finalmente l'hai capito! É da 6 anni che te lo dico!" Rise.
"Quindi pensi che io sia una stupida."
"Si lo sei..." disse con un sorrisino fastidioso sulla faccia.
Gli piazzai una mano sulla faccia, ridendo, spostandogliela di lato per farlo tornare al discorso
"A quanto ne so non ti è mai piaciuto" dissi
"E chi ti ha detto questo? Tutto quello che esce dalla tua testa mi piace." Disse nascondendosi col ciuffo ricciolo. Io arrossii un po'.
Ci fu un pò di silenzio. Poi prese un respiro.
"Erika io...." si era fatto più cupo.
"Tu. ..?" mi immaginavo la fine della frase....
"...ti voglio bene!"
Fiuuu...
"Anch'io" mi buttai tra le sue braccia calde, mandando tutto a fanculo e scoppiando di nuovo a piangere senza un reale motivo.
Avevo bisogno di lui. Ora più che mai.
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WoQ || that stupid name
Novela Juvenil"Erika dopo 10 anni si ritrova a dover affrontare il passato e capisce finalmente che non è mai passato..." Questa storia è stata pensata e iniziata da me 13enne e revisionata e finita da me 16enne. Enjoy _cyara_