Dopo quella sera tutto tornó come prima.
Continuavamo a ricordarci di quello che era successo la 15esima mattina di novembre: quando per poco non rovinavamo tutto, attraversando la soglia dell'amicizia per entrare in un mondo che porta via tutto. L'amore.C'era solo un piccolo problema. Io e la mia curiosità. Io e la mia testardaggine.
Le odiavo.
Ogni sera, dopo che io e Mirko ci eravamo dati la buonanotte, camminavo furtivamente verso la sua camera e aprivo un piccolo spiraglio senza farmi notare. Riuscivo a vedere solo il suo letto e lui che ci era sempre disteso sopra. Di solito guardava il soffitto con le cuffie negli orecchi, ma negli ultimi tempi leggeva e a volte disegnava sulla sua scrivania, che io non riuscivo a vedere, ma lo avevo capito dal rumore delle matite che scorrevano sul foglio.
Stranamente non si era mai accorto di me.
Era diventata una droga.
Ogni giorno, in un modo o nell'altro, riuscivo a "spiarlo" per almeno una decina di minuti. Aspettavo il colpo di scena come nei film. Ma non arrivava mai e io, un pò delusa, lo lasciavo solo.Una sera, qualche giorno prima di natale, ero tornata tardi dopo un uscita con Emma e il suo ragazzo (io come sempre facevo il terzo incomodo) e durante la giornata non avevo avuto l'occasione di fare 007 , così andai in camera mia e come sempre, al posto del pigiama, mi misi solo una maglietta di Mirko. Gigantesca per me. Sgattaiolai tra i corridoi e feci il mio solito rito. Notai che non era disteso, ma stava disegnando.
Non avevo mai visto uno dei suoi disegni, ma da tutte le volte che avevo sentito la matita scorrere sul foglio, dovevano essere davvero tanti. Ero curiosa. Troppo. Mi azzardai ad aprire di più la porta. Ero una testa di Cazzo. La matita smise di fare rumore e sentii come uno spostamento lento. Ero spacciata. Mi avrebbe scoperto e si sarebbe arrabbiato. Rimasi immobile con la maniglia della porta abbassata e il cuore a mille.
"BUUUH!" Mirko apparse dalla porta e io sobbalzai.
"MIRKO!" urlai sperando che i miei non mi avessero sentito. "Ehm ti posso spiegare..." abbassai la testa.
Lui mi mise 2 dita sotto il mento e mi fece incrociare il suo sguardo. "Cosa mi devi spiegare? Che da 1 mese mi spii tutti i giorni, violando la mia privacy?" Sul suo volto non c'era rabbia, era sereno e sorrideva leggermente come un padre con il figlio.
Lui sapeva già tutto e non mi aveva mai detto niente. Si lasciava spiare. Come se lo volesse.
"Mi dispiace, ma in questo mese sei cambiato e io mi preoccupavo per te. Tu non mi dici più nulla e sono arrivata pure a questo." Mi levai un peso.
"Ok non fa niente, ora vai a letto. Buonanotte!" Stava per chiudere la porta, quando io lo fermai.
"Aspetta! Cos'è che disegni? Posso vederlo?!" Sorrisi da bambina.
Lui era titubante e stava attento a non aprire troppo la porta alla mia vista, come se dentro quella stanza ci fosse un tesoro preziosissimo.
"Ti prego! Non metterò in disordine nulla" cominciai a fare labbruccio e occhi dolci. Funzionó.
"E va bene, ma solo i disegni che ti mostro io. Non azzardarti a toccare altro!" Era severo.
Annuii.
Finalmente dopo 4 anni vidi quella stanza.
Era abbastanza buia. C'era una finestra, ma le serrande erano chiuse. C'era molto ordine e ogni cosa era al suo posto tranne la miriade di matite e pennarelli sparsi su tutta la scrivania. Alzai lo sguardo. Il soffitto era completamente nero e c'era disegnato il sistema solare e tantissime stelle.
"È bellissimo!" Dissi con lo sguardo alto.
"Grazie" sorrise.
"L'hai fatto tu?" Sgranai gli occhi.
"Non proprio" rise.Mirko mi porse 4 fogli. In uno c'era disegnato un cavallo nero molto realistico. Era stupendo. Il secondo era un occhio. Un occhio arrossito dal pianto. L'ultimo era un bambino, molto semplice. A lato aveva una ragazza piu alta che lo teneva per mano'. Sorrisi. Mia madre.
"Bene, il tuor è finito signorina, la accompagno nella sua stanza!" Disse.
Risi e feci per girarmi quando i miei occhi si posarono su un'altro disegno appaggiato sulla scrivania. Era un primo piano di una ragazza. Bionda e con gli occhi verdi. Sorrideva appena e guardava di lato. Era bellissima.
Mirko mi aveva superato ed era gia arrivato alla porta. Quando si accorse che non ero dietro di lui, ma che stavo fissando quel disegno, scattó in avanti e mi afferrò un polso strattonandomi verso la porta. "Mirkoo! Mi fai male!" Urlai. "Scusa. Buonanotte" mi lasció il polso a testa basta e fece per chiudere la porta, ma la bloccai col mio piede. "Chi è quella ragazza che hai disegnato?" Chiesi stranita da quel suo comportamento "nessuno, una ragazza. Vai ora è tardi!" Si affrettò. Sconsolata, impaurita e col polso dolorante tornai in camera mia.Mi sedetti pesantemente sul letto mentre ancora mi massaggiavo il polso dolente. Distolsi lo sguardo dal mio polso e vidi la ragazza del disegno riflessa nella specchio davanti al mio letto.
Ero io.
La ragazza che Mirko aveva disegnato ero io.
STAI LEGGENDO
WoQ || that stupid name
Teen Fiction"Erika dopo 10 anni si ritrova a dover affrontare il passato e capisce finalmente che non è mai passato..." Questa storia è stata pensata e iniziata da me 13enne e revisionata e finita da me 16enne. Enjoy _cyara_