13."You don't love me"

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Emma's P.O.V.
Una sera stavo fuori. Sul muretto a fumare. Come sempre.
Pensavo a come era magico vivere. A come la vita fosse una cosa così strana.
Spesso mi capitava di pensare alla vita.
Non riuscivo a spiegarmi come io potevo respirare, come riuscivo a pensare, come potevo percepire le cose.
Non credo ci siano molte persone che pensano a queste cose. Ma io infondo chi ero per definirmi 'persona'.

La mia attenzione fu rubata da una figura. Stava venendo verso di me. Era alta e snella e indossava un cappuccio.
Mi chiamó per nome e riconobbi l'inconfondibile voce di Elia. Sorrisi involontariamente. Scesi dal muretto e mi avvicinai a lui.
"Ehi, come mai da queste parti?" Dissi imitando l'euforia di Erika, sulla quale io ed Elia avevamo riso e riso tanto.
Non rispose, si limitó a togliersi il cappuccio e alzare la testa.
Per un secondo rimasi col fiato sospeso. Aveva un occhio circondato da un alone nero e il labbro spaccato.
"Elia! Che cazzo è successo?!" Ero sull'orlo del pianto.
"Posso dormire da te stanotte?" Era una voce bisbigliata e fioca.
Gli baciai la fronte e intrecciai le mie dita con le sue trascinandolo in casa.

Non appena finii di parlare al telefono con Erika per raccontargli l'accaduto, mi arrivó un messaggio da un numero sconosciuto.
"Tra 10 minuti al muretto" diceva solo questo.
Forse non sarei dovuta andare, ma la curiosità era più forte di qualsiasi altra cosa in me.
Stampai un bacio a Elia che si era messo a guardare Harry Potter e uscii senza nemmeno il giacchetto.

Faceva molto più freddo di prima e intrecciai le braccia al petto per cercare di riscaldarmi.

Qualcuno mi toccó delicatamente la spalla. Mi girai. Non era Elia, ne Erika e nemmeno Mirko. Era Marco.
"Che cazzo ci fai qui?" Urlai un pó sorpresa.
"Non hai ricevuto il mio messaggio?" Che stupida dopo capodanno cancellai il suo numero.
Non volevo darlo a vedere.
"Oh si certo. Cosa vuoi?" Ero rigida. Stasera lui era l'ultima persona che avrei voluto vedere.
"Volevo chiederti scusa... Non ci sentiamo da tanto e vorrei passare un pó di tempo con te. Tipo ora. Stanotte."
La mia mano arrivó sulla sua faccia così violentemente che il rumore rimbombó in tutto il vicinato.
Mi prudevano gli occhi. Non riuscivo a credere che era così cretino. Mi abbandona per non so quanti mesi e poi mi viene a chiedere di scopare?!
Probabilmente non risulta più tanto attraente agli occhi delle sue troiette.
"Perchè? Non sai dove andare?"
Le persone tornano quando non sanno dove andare.
"No Emma. Io ti amo e voglio stare con te."
Giuro di aver sentito il mio cuore rompersi. Non gli credevo minimamente.
"No tu non mi ami." Girai i tacchi con le lacrime agli occhi.
Dietro di me senti la sua voce dire in tono basso :"troia".
Le mie certezze erano confermate. Era solo un coglione e io ero cascata nella sua trappola. Come sempre. Ma adesso avevo chiuso.
L'avevo fatto uscire definitivamente dalla mia vita.

WoQ || that stupid nameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora