Capitolo 1

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Guardo fuori dalla finestra e vedo che un temporale sta per abbattersi a Chicago. È proprio in giornate come queste, così buie e fredde, che vorrei stare a casa, sotto le coperte con una bella tazza calda di cioccolata in una mano e un libro fantasy nell' altra; invece sono qui, in classe, ad ascoltare il mio professore d'informatica che parla di ROM e di RAM. Il professor Jansy è un tipo molto scorbutico, basso, cicciottello e con gli occhiali alla John Lennon; è divorziato -non si può dar torto a sua moglie- e non ha neanche un figlio. Ritorno a guardare fuori perché non riesco a fissare quell'uomo per più di un secondo, mi mette i brividi. Noto che ha incominciato a piovere, mi piace la pioggia, mi dà un senso di pace interiore che molto raramente riesco a trovare. Sento che qualcuno pronuncia il mio nome.

«Amelie, ritorna alla vita reale!», mi giro e vedo che è la mia migliore amica Anna, è così bella e...normale. Lunghi capelli color rame le cadono sulle spalle, grandi occhi verdi da cerbiatta, piccole lentiggini le coprono il naso e le guance, un fisico da togliere il fiato (tipico delle ballerine di danza classica) e una personalità solare. Tutti i ragazzi le vanno dietro e tutte vogliono esserle amica, non capisco perché lei abbia scelto proprio me come migliore amica siamo l'opposto. Io non amo ballare, preferisco andare in un posto isolato e guardare il cielo, non sono popolare perché tutti mi ritengono strana eppure siamo qui, più unite che mai.

«Sono ritornata alla vita reale! Purtroppo... Perché urli?» Dico io con la mia solita calma.

«Guarda chi mi ha inviato un messaggio!»Risponde lei piena di entusiasmo, è Matty il ragazzo che di Anna. È il tipico giocatore di football, tutto muscoli e niente cervello ma se a lei piace me lo farò piacere anch'io.

«Dobbiamo incontrarci in cortile tra 20 minuti, come sto?»continua.
«Stupenda come sempre! Appena ti vedrà rimarrà a bocca aperta» è la verità, Anna fa questo effetto ai ragazzi.

Finalmente è suonata la campanella, non ho capito niente d'informatica e domani abbiamo il compito...bene!

Prima di andare all'appuntamento decidiamo di andare in bagno per rinfrescarci un po', almeno per sembrare più presentabili. Anna inizia a mettersi l'eyeliner e il rossetto rosso. Anche in questo siamo diverse: io preferisco essere acqua e sapone mentre lei non riesce ad uscire da casa senza un velo di trucco. Ora che siamo tutte e due davanti allo specchio posso vedere meglio le nostre differenze. Io sono più alta e meno piatta, ho enormi occhi azzurri ghiaccio e capelli lunghi fino alla vita e neri come il carbone. Non ho un viso a cuore come Anna, il mio è più tondo e non ho uno sguardo "sexy" come quello di Anna ma ho uno sguardo dolce...come una bambina. Nella spalla destra ho una voglia che assomiglia molto ad una bruciatura, può essere considerato come un difetto da molte persone ma a me piace perché mi rende speciale. Abbiamo entrambe diciassette anni ma io sembro più grande rispetto a lei. Finito di sistemarci andiamo alla macchinetta per prendere un caffè, li adoro!(specialmente dopo una lezione con il professore Jansy). Mentre sto per uscire fuori Anna mi ferma e, con un sorriso a trentadue denti, si mette ad urlare nel corridoio che ha una sorpresa per me.

Un angelo caduto dal cielo - La veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora