Capitolo 6

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Salgo in macchina con le mani che tremano. Mi stiro il collo per vedere che fine ha fatto Derek e vedo che sta parlando al cellulare gesticolando e sorridendo. Una strana fitta allo stomaco è comparsa mentre guardavo che parlava al cellulare sorridendo, penso che sia solo un caso e lascio perdere. Finalmente sale in macchina, si gira e mi guarda fisso per un po', dopo mette in moto la macchina e partiamo.

"La cintura di sicurezza" dico io innervosita. Penso ancora a quella telefonata..

"No no, la odio. Mi sento soffocare"

Dico di aver capito e mi giro a guardare la strada. Forse era solo sua madre...oppure un amico. Basta, non mi interessa niente.

"Hai qualcosa che non va? Sembri seccata." mi chiede

"Sto bene" dico sorridendo. Alla fine non ha fatto niente di male e a me non importa nulla. "Quanto tempo manca per arrivare? Ho voglio di un frullato al cioccolato!"

"Cinque minuti e arriviamo" mi risponde lui ridendo.

Dopo cinque minuti esatti, arriviamo a destinazione. Entriamo insieme e lui prende posto in un tavolo messo in disparte. Lo seguo e una cameriera ci raggiunge in un secondo porgendoci i menù. Prima di andarsene dà un bacio nella guancia a Derek e gli fa gli occhi dolci, dopo si gira e se ne va ondeggiandosi su quei tacchi da dieci centimetri. Incominciamo bene il nostro incontro, se dobbiamo continuare così giro i tacchi e me ne vado!

"Cosa vuoi ordinare? Offro io." mi chiede Derek distraendomi dai miei pensieri

"Frullato al cioccolato. Grazie per l'offerta ma pago io per me"

"Strano, di solito le ragazze amano farsi offrire le cose. Anch'io prendo un frullato al cioccolato."

"Io non sono come le altre ragazze." rispondo infastidita. Già ha perso metà punti!

"Lo so." dice e chiama la cameriera per dirgli cosa vogliamo ordinare.

Dopo aver bevuto i nostri frullati incominciamo a parlare un po'. Ho scoperto che ama molto il cibo, i libri e le storie che parlano di angeli,

"Tu ci credi agli angeli?" mi chiede

"No, anche se dico sempre che mio padre è il mio angelo custode. Lo so che non sono molto coerente ma così sento di avere mio padre accanto a me. E' l'unico modo che ho per riempire questo vuoto dentro di me. Non ho mai conosciuto mio padre, quindi non ho dei ricordi di lui o degli oggetti che mi ha regalato. Non ho nemmeno un oggetto che gli apparteneva o una sua fotografia perché mia madre ha tolto tutto. Lo so che lei soffrirebbe a vedere sempre oggetti che sono legati a lui, però poteva almeno darmi l'opportunità di 'conoscerlo' meglio." sento le guance bagnate, mi affretto ad asciugarle e continuo a parlare. "Scusami, ho parlato troppo. Andiamo?".

Derek si avvicina a me e mi bacia entrambe le guance, dove prima erano scese le lacrime. Mi abbraccia e mi sussurra nell'orecchio che è normale quello che provo.

"Sono sicuro che tuo padre ti stia veramente accanto come credi" mi dice Derek con voce seria. Faccio per replicare ma lui mi interrompe continuando a parlare. "Andiamo dai"

Solo dopo che siamo arrivati al panificio vicino casa mia mi rendo conto che non abbiamo pagato i frullati!

"Derek, non abbiamo pagato i frullati! Chiameranno la polizia e ci arresteranno. Non posso farmi arrestare!"

"Tranquilla Amelie, ho pagato tutto io" mi dice ridendo e dandomi un bacio sulla guancia.

Mentre stavo per ribattere lui incomincia a correre e, in poco tempo, riesce a far partire la macchina e ad andarsene. Sento vibrare il mio cellulare e vedo che Derek mi ha inviato un messaggio.

' Fregata. Ho vinto io! Ti chiamo stasera,a dopo.'

Poso il cellulare nella borsa e mi incammino verso casa con un sorriso da ebete stampato in faccia.

Un angelo caduto dal cielo - La veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora