Capitolo 12

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Arrivata a scuola, vado al solito punto d'incontro con Anna ma vedo che questa volta con lei c'è anche Matty. Li saluto tutte e due frettolosamente e incomincio a correre per andare all'aula di biologia, oggi ho interrogazione e fortunatamente sono riuscita a studiare tutto. Con solito ritardo entra Ashley in aula e si siede accanto a me. Non sono psicologicamente pronta ad affrontare una discussione con lei, oggi ho voglia di non essere interrogata e di uscire con Derek.

"Amelie, dove l'hai lasciato quel bel ragazzo. Hai paura che si stufi di te e venga a cercare me?" La ignoro, l'indifferenza è la miglior arma, se la lascio stare si stancherà e mi lascerà in pace...almeno spero. Entra il professor Andrew e, dopo aver fatto l'appello, inizia a scherzare su chi verrà interrogato. E' un professore fuori dal normale, lui scherza con noi alunni e instaura un bellissimo rapporto con noi, infatti lo chiamiamo per nome, ci aiuta sempre e non ci demoralizza. Molto diverso da tutti gli altri professori, soprattutto dal professor Jansy. Il professor Andrew è molto alto e muscoloso, avrà circa trenta anni -davvero molto giovane-, ha i capelli ricci e castano chiaro, la barba che sta crescendo e occhi color nocciola. E' davvero molto bello, infatti, tutti gli sbavano dietro, comprese le professoresse single e un professore omosessuale che si trova in questa scuola e che si chiama Roberto. Anche se non partecipo alle sue lezioni lo conosco molto bene, ha origini italiane, è venuto negli Stati Uniti per insegnare l'italiano. Non è molto alto ma ha un bel fisico, la pelle olivastra, i capelli neri e gli occhi castano scuro. Ogni volta lo incontro in biblioteca e adoro parlare con lui, ama leggere e mi consiglia sempre nuovi libri. Fortunatamente non sono stata chiamata per l'interrogazione ma Ashley si! Queste sono piccole vittorie, così impara a lasciarmi stare in pace.Finita la scuola, salgo in macchina e accendo il cellulare. Un nuovo messaggio da parte di Derek:

'Scusami ma l'appuntamento di oggi è saltato, devo sbrigarmi delle cose. Ci vediamo domani piccola.'

Chiudo il cellulare e vado in biblioteca per prendermi alcuni libri fantasy; dopo aver preso tre libri metto in moto la macchina e vado verso casa.Arrivata a casa suono il campanello ma nessuno risponde (mamma sarà sicuramente a lavoro), perciò prendo le chiavi e apro la porta. Mi sdraio sul divano e inizio a leggere un libro, mi prendo una coperta e me l'appoggio sulle spalle. Sento la porta aprire, mi giro e vedo che è mia mamma.

"Com'è andata oggi al lavoro?"

"Tutte bene, anzi benone! Abbiamo scovato un reperto molto importante, infatti, domani dovrò prendere un volo per l'Egitto. Mi dispiace tanto, vorrei passare più tempo con te"

"Tranquilla mamma. Ceniamo insieme?"

"Ottima idea" mi dice abbracciandomi.

 Mi lascio coccolare da mia mamma per un po', è raro passare un po' di tempo con lei e ogni volta cerco di godermelo. Andiamo in cucina e prepariamo la cena: bistecca con patatine fritte! Una delizia. Ci mettiamo vicine sul tavolo e incominciamo a parlare della sua nuova scoperta e della mia giornata a scuola, le ho raccontato della scena muta che ha fatto Ashley in classe durante l'interrogazione di biologia, del mio bel voto in matematica e dei nuovi libri che ho preso in prestito in biblioteca. Verso le dieci io e mamma decidiamo di andare a dormire, domani mamma parte e vorrei svegliarmi presto per salutarla come si deve. Appena mi appoggio sul letto mi addormento subito.

Sto di nuovo sognando ma questa volta non sono più a casa mia ma in un pub, alzo la testo e vedo la scritta al neon del pub 'Il blu della notte'. Entro nel pub e cerco un calendario per vedere in che anno siamo, finalmente ne trovo uno e vedo la data '15 Aprile 1998', il mio anno di nascita. Mi giro intorno alla ricerca di Derek o di Roland, invece, trovo Roxanna. I capelli sono lunghissimi, le arrivano alla vita e sono sempre biondi, ha messo l'eyeliner e un rossetto rosso abbinato ad un vestito lungo rosso che le lascia la schiena nuda e presenta anche una profonda scollatura. La seguo, facendo attenzione a rimanere nascosta, si guarda da tutte le parti ed entra in una piccola stanza, la seguo e dentro la stanza ci sono Derek e Roland. Roxanne si siede sopra le gambe di Derek e gli accarezza i capelli con le mani. Odiosa! E' vestito solo con una maglietta a maniche corte e dei jeans, mentre Roland ha una camicia bianca e un pantalone gessato nero.

"Non ci posso credere che è incinta." dice Roxanne

"Io non volevo metterla incinta ma è successo e io la amo."

"Dovresti dirle di abortire. Sei un angelo e hai messo incinta un umana. Hai già molti nemici, vuoi davvero che poi vengano a cercare tuo figlio" dice Derek

"Un nephilm, assurdo!" sbotta Roxanne

"Una nephilm" la corregge Roland "la bambina è femmina e abbiamo deciso di chiamarla Amelie, dovrebbe nascere ad agosto. Catherine sa cosa sono ed è disposta a tenere ugualmente la bambina. Io, naturalmente, dovrò allontanarmi da loro per la loro sicurezza."

Apro la porta violentemente e corro verso Roland piangendo, mio padre è vivo. Per tutti questi anni l'ho creduto morto, piangevo ogni giorno e andavo sempre al cimitero per portargli dei fiori. Mi sono sempre chiesta perché proprio mio padre doveva morire, ho passato la mia infanzia da una psicologa per parlare del mio problema perché, ogni volta che vedevo un uomo con gli occhi azzurri e i capelli neri, piangevo da lui correndo, chiamandolo papà. Invece scopro che è vivo, lo scopro dopo diciassette anni e ora non riesco neanche ad abbracciarlo perché lui non mi vede e non puoi sentire né la mia voce né le mie braccia sul suo collo e la mia testa sul suo petto. Trai i singhiozzi sento la voce di Derek:

"Roland, ti prometto che proteggerò tua figlia."

"Te ne sarò enormemente grato. Grazie Derek"

Perciò Derek si è avvicinato a me solo per proteggermi e, sicuramente, avrà saltato l'appuntamento di oggi solo perché non mi vuole veramente. Molto probabilmente lui sta insieme a Roxanne. Mi ha mentito.


Un angelo caduto dal cielo - La veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora