Capitolo 13

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Mi sveglio e guardo l'orologio: sono le sei e mezza. Mi preparo velocemente e decido di andare da mia nonna, ha da tanto che non vado a trovarla e mi sembra giusto andarci. La nonna si trova in ospedale per gravi problemi al cuore e hanno trovato dei problemi anche ai polmoni, sono pieni di liquido e, ogni volta che glielo levano, esso ricompare e riempie tutti i polmoni. La nonna ama le ciambelle, così decido di portarglieli e, forse, alla vista di tali prelibatezze sorriderà. Ha da tanto che non vedo la nonna sorridere, ho sempre amato il suo sorriso perché, anche se aveva una certa età, riusciva sempre a farla sembrare più giovane. Ho dei bei ricordi legati alla nonna: ogni domenica andavamo al parco e mi comprava sempre un gelato e un libro, andavamo sempre nei centro commerciali per comprare qualcosa al nonno e, nel frattempo, anche a me comprava qualcosa.

Arrivo in ospedale e mi incammino verso la sua stanza, c'è una puzza terribile di disinfettante e di anziani malati, spero che dimettano subito alla nonna.

Entro nella stanza e vedo la nonna e il nonno che parlano e ridono, si vede che sono molto innamorati e io vorrei tanto avere una storia d'amore come la loro. Si sono conosciuti durante la seconda guerra mondiale,in Italia, nonno era un soldato mentre nonna era un'infermiera. Nonno era stato ferito gravemente ad una spalla e, casualmente, fu nonna a prendersi cura di lui per due mesi (in realtà nonna aveva visto da lontano il nonno e si offrì come volontaria per curarlo, credo che questo evento vale come amore a prima vista e no come stalking).

A guardarli ora non sembrerebbe che quei due vecchietti abbiano affrontato la seconda guerra mondiale sembrano così fragili,specialmente mia nonna, vorrei tanto dare ad entrambi un po' della mia energia. Nonno è diventato magrissimo, con tutti i capelli e i baffi bianchi,ha molte rughe e anche delle borse nere sotto gli occhi (sicuramente non dorme da qualche sera) e gli occhi rossi per il pianto, non è molto bello vedere la donna che ami in ospedale con gravi problemi. Ormai il nonno non mangia e non dorme più, quando non è in ospedale con sua moglie si siede sul bordo del letto della sua stanza, si prende la foto del suo matrimonio e incomincia a piangere; abbiamo provato a convincere il nonno a stabilirsi da noi ma dice che vuole rimanere a casa sua ad aspettare che sua moglie venga dimessa dall'ospedale.

La nonna è messa proprio male: a causa dei suoi problemi continua a dimagrire, infatti è sottopeso e si possono vedere tutte le ossa, non riesce ad esprimersi molto bene per colpa di tutti i farmaci e accusa sempre una forte sonnolenza. Una volta la nonna era molto bella: aveva i capelli biondi e ricci, con i suoi occhi azzurri sapeva incutere timore e non aveva paura di nessuno. Con il fisico che aveva avrebbe potuto fare benissimo la modella ma lei preferì rimanere una normale infermiera. Molte volte la sua bellezza veniva paragonata a quella di Marilyn Monroe, la nonna si sentiva molta lusingata ma non si dava mai delle arie, infatti, da piccola mi diceva sempre che non era la bellezza la cosa importante e che dovevo studiare per poter avere una mente aperta in modo da non poter essere influenzata da nessuno. Anche se è molto malata la nonna conserva il suo spirito combattivo, in ospedale l'hanno nominata 'La nonna di ferro' e ogni volta che sente questo soprannome inizia a ridere.

"Amelie, tesoro entra pura. Scusami tanto ma non avevo sentito la porta aprirsi." mi dice la nonna picchiettando con la mano sul suo letto.

"Ciao nonno, ciao nonna. Come ti senti oggi?"

"Ciao piccola mia" mi dice il nonno abbracciandomi.

"Ciao tesoro. Oggi mi sento meglio! Potrei benissimo ritornare a casa ma tua mamma e tuo nonno non vogliono. Sicuramente tua madre avrà convinto i medici a non farmi uscire"

"Ma che dici nonna! Pensa a riposarti, hai questa fortuna e non la sfrutti?"

"Io non sono abituata a stare ferma, ho bisogno di muovermi"

"Infatti oggi ti ho portato a fare una passeggiata" dice il nonno sorridendomi e facendomi l'occhiolino.

"E quello me lo chiami muoversi? Mi dispiace George ma questa volta mi hai delusa."

Rimaniamo per un po' a fissarci e poi il nonno inizia a ridere, seguito da me e la nonna.

"Guarda cosa ti ho portato"

"Ciambelle! Oh la mia dolce nipotina, quanto ti voglio bene."

"Ti voglio bene anch'io nonna. Ora scusatemi ma devo andare, devo fare un saggio su Shakespeare." Saluto il nonno e la nonna con un grande bacio ed esco dall'ospedale.

Finalmente un po' di aria fresca, prendo il cellulare per controllare l'ora e vede dodici chiamate perse e quindici messaggi, tutti da parte di Derek. Che cosa ho combinato? Decido di richiamarlo e al secondo squillo risponde.

"Si può sapere dove sei stata? Ti ho mandato quindici messaggi e ti ho chiamato per ben dodici volta. Sono morto dalla preoccupazione. Incosciente!"

"Come scusa? Non sei mica mia madre, non c'è bisogno che ti preoccupi così tanto. Me la so cavare da sola, non ho dei nemici che vogliono uccidermi"

"Si...ma...io"

"Derek stai tranquillo. Sono una nephilm e so cosa fare"

"Che cos'hai detto? Come lo sai?"

"Sapessi...non ho più bisogno della tua protezione, puoi benissimo infrangere la promessa che hai fatto a mio padre."

"Amelie, aspetta. Tu non capisci..."

"Capisco e come. Addio! Razza di bugiardo" dico singhiozzando e chiudo il cellulare. Posso benissimo farcela da sola, per prima cosa dovrò parlare con mia madre e dovrò cercare di capire dove si trova mio padre.

Un angelo caduto dal cielo - La veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora