Capitolo 19

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Decido di disfare la mia valigia, così potrò tenere la mente occupata e non penserò a Derek, a Roxanne e...ok ci sto di nuovo pensando. Sistemo i miei vestiti nei cassetti, uno per le magliette, uno per i jeans e i pantaloni e uno per i pigiami; appendo le mie giacche, sistemo il bagno e decido di appendere sul muro delle foto per rendere più mia questa stanza. Dopo aver finito mi guardo intorno per vedere il risultato, ora questa stanza ha più personalità ma è ancora incompleta ma non so cosa manca...più colore! Forse in segreteria avranno qualche magazzino dove tengono vari tipi di vernici, visto che tutte le stanze occupate sono colorate. Apro la porta e mi ritrovo davanti Daniel, spaventata dalla sua improvvisa apparizione sussulto.
"Scusami non volevo spaventarti, volevo solo scusarmi per come sono sbottato quando abbiamo parlato di Dalila. Io e lei..."
"Tranquillo Emily mi ha già detto tutto, non c'è bisogno che ti scusi" "Ehm...dove stai andando di bello?"
"Volevo andare in segreteria per chiedere se hanno della vernice per colorare un po' la mia stanza. Così sembra un ospedale, non trovi?" chiedo ridendo
"Effettivamente hai ragione. Vieni con me e ti porterò nel mondo incantato delle vernici" mi risponde ridendo. Ci incamminiamo insieme e parliamo del più e del meno, ridendo e camminando in modo buffo. Alla fine scopro che Daniel non è così scontroso come sembra; ama la letteratura inglese, suona il pianoforte, fa molte escursioni, passeggiate e adora la scherma. Ha molti amici in questa scuola ma certe volte preferisce stare da solo per poter scrivere alcune poesie.
"Sai in realtà ti immaginavo diversamente"
"Diciamo che mi piace sorprendere la gente, a te no?"
"E' brutto essere monotoni."
"Quello che penso anch'io. Se vuoi posso aiutarti a dipingere la tua stanza, sempre se ti va?"
"Mi saresti d'aiuto." gli dico sinceramente. Mi fa bene stare in sua compagnia, mi fa sempre ridere e non mi fa mai innervosire...a differenza di qualcun altro! Arriviamo in un piccolo magazzino, già da fuori si sente l'odore di vernice. Entriamo e vedo un arcobaleno dipinto e, in ogni colore, vi sono scritti dei nomi. Nel viola c'è il nome di Emily, nel verde quello di Alberto e nel celeste quello di Daniel.
"Scegli il colore che ti descrive e scrivi il tuo nome per far sapere a tutti la vera natura della tua anima." mi dice Daniel guardandomi con un sorrisino. Continuo a guardare questo enorme arcobaleno, pieno di tutte le sfumature esistenti di colori.
"Vorrei utilizzare due colori: il giallo e l'arancione."
"Allegria e ottimismo. Se sono veramente questi i colori che ti rappresentano vorrei stare sempre in tua compagnia." mi dice Daniel guardandomi fisso negli occhi, in questo momento ha gli occhi di un verde irreale. Delle voci di sottofondo mi distraggono, una voce è femminile e l'altra è...Derek!
"Potresti prendermi questi due colori per favore? Io dovrei andare a controllare una cosa." mi allontano di corsa fumando di rabbia. Eccoli lì, insieme sotto il sole a parlare, e mi sembrano anche molto vicini. Mi avvicino piano piano e mi nascondo dietro un cespuglio cercando di non fare rumore e sforzando di più la vista e l'udito.
"Ma ti piace?" questa è Roxanne!
"Non sono affari tuoi, noi siamo qui solo per discutere su come proteggerla." forse l'ho trattato male oggi, vuole veramente proteggermi e sta facendo di tutto per assicurarsi che io sia sana e salva. Mi incammino verso di lui per porgergli le mie scuse, ma vengo bloccata dal bacio che Roxanne gli ha dato...e lui non la sta respingendo. Rimango in piedi nell'ombra a fissarli ma dopo un po' di tempo decido di ritornare da Daniel. Alla fine io sono solo la stupida figlia del suo caro amico da proteggere. Non ho bisogno di lui! Me la sono sempre cavata da sola e ora non c'è bisogno che lui rovini tutto. Sono autonoma.
"Scusami se ci ho messo tanto tempo. Hai preso tutto?"
"Si, e ho anche scritto per te sull'arcobaleno." vado a guardare il fantastico murale e noto l'enorme scritta sopra il giallo e l'arancione: <<Amelie: allegra, ottimista e fantastica. Il buio viene sconfitto dalla sua luce>>.
"Daniel è bellissimo. Grazie, davvero!"
"E' la verità. Grazie a te non penso a Dalila, o almeno non costantemente. Ci conosciamo da qualche ora e già mi fai questo effetto, tu risplendi di luce veramente e, con semplicità, riesci a rimuovere il buio che intrappola una persona." non pensando a niente corro ad abbracciarlo. Lui rimane un po' sorpreso dal mio gesto ma, subito dopo, ricambia l'abbraccio e mi stringe fortissimo. Mentre rimaniamo così abbracciati mi sussurra all'orecchio: "Luce, che ne dici se iniziamo a dipingere la tua stanza?"
"Mi sembra un'ottima idea...e adoro il nomignolo Luce"
"Perfetto perché d'ora in poi ti chiamerò così"

Appena arrivati nella mia camera iniziamo a coprire il letto e tutti i mobili, a levare le foto e a metterci dei grembiule per non sporcare i vestiti di pittura. In un primo momento dipingiamo in modo tranquillo, ma dopo un po' iniziamo a buttarci vernice e a sporcarci tutti. Dopo aver finito ci giriamo intorno per ammirare il nostro capolavoro.
"E' venuto bene, sono un grande pittore"
"La migliore sono io, mi dispiace Daniel ma io ho un tocco più leggero".Levo il lenzuolo con cui ho coperto il letto e mi ci siedo e Daniel mi raggiunge, avvicinandosi a me.
"Abbiamo passato una bella giornata, vero Luce?"
"Si" è talmente vicino che riesco a sentire il suo respiro, continua ad avvicinarsi alle mie labbra...ma veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla mia porta. Mi alzo dal letto imbarazzata e vado ad aprire la porta.
"Senti Amelie, non è che posso riportare il mio letto qui? Non sei veramente al sicuro se io non sto con te ventiquattro ore su ventiquattro." appena Derek entra nella stanza e vede Daniel seduto sul mio letto si irrigidisce e inizia a fissarlo.
"Si è fatto tardi, domani abbiamo lezione di storia e dobbiamo alzarci presto. Notte Luce." detto questo Daniel mi dà un bacio sulla guancia ed esce via, chiudendosi la porta.
"Scusami Luce, non volevo rovinare il vostro momento speciale."
"Derek non iniziare!"
"Mi spieghi perché eravate qui da soli? E perché ti chiama Luce? Se non ricordo male il tuo nome è Amelie."
"Mi ha aiutato a dipingere la stanza e quello è un nomignolo. Perché ti sto dando delle spiegazioni? Che stupida!"
"Concordo, sei veramente stupida."
"Zitto e vai a baciarti con Roxanne come questo pomeriggio. Ora scusami ma devo andare a dormire, domani ho lezione." lo spingo via e chiudo la porta. Pulisco la mia stanza, mi lavo e mi metto nel mio letto, Guardo il soffitto e, mentre penso a tutta la giornata, il sonno mi prende e mi porta via con sé.

Un angelo caduto dal cielo - La veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora