Capitolo 7

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Appena arrivata a casa, salgo le scale e vado nella mia stanza. Mamma si trova al lavoro in questo momento, insegna archeologia al college e si occupa di piccoli scavi, infatti, molte volte non può dare il suo contributo via web-cam ed è costretta a partire. Accendo il pc e incomincio a preparare la ricerca di storia, ho già scritto 2 pagine ma me ne mancano ancora 3...stupendo!

Ho appena finito di fare i compiti, vado in cucina a prepararmi un toast e vedo che già sono le dieci. Mamma non è ancora tornata, scommetto che hanno trovato qualche reperto importante, e Derek non mi ha ancora chiamata. Sapevo che non dovevo illudermi. Tutti uguali. I ragazzi sono tutti uguali.

Mentre aspetto la mamma decido di prepararle la cena, ritornerà a casa stanca e mi sembra ingiusto farle fare tutto da sola.

Guardo di nuovo l'orologio e vedo che sono quasi le undici, rinuncio alla chiamata di Derek, vado a prepararmi lo zaino e a prepararmi per dormire.

Vengo svegliata dal campanello, guardo la sveglia sul mio comodino e noto che sono le due del mattino. Infastidita mi alzo e vado ad aprire la porta, sicuramente sarà mamma, forse si sarà dimenticata le chiavi. Guardo dallo spioncino e vedo che è Derek. Coma sa dove abito? Apro la porta e vedo che rimane a fissarmi per un bel po'.

"Cosa ci fai a casa mia? A quest'ora poi. E come sai dove abito?"

"Me l'ha detto Anna. Non sapevo cosa fare e ho deciso di venire da te. Bel pigiama!" mi dice spostando il suo sguardo sul mio pigiama con i gattini. Perché me lo sono messo proprio stasera?

"Ehm....grazie" dico arrossendo...ecco, ci risiamo.

"Posso entrare?"

"Certo."

"Che bella casa, davvero accogliente. Hai fame?"

"Cosa? Cioè sì, un po'."

"Immaginavo, anch'io ho sempre fame quando mi svegliano la notte. Ti andrebbe un dolce al cioccolato?"

"Si, amo la cioccolato. Scusa ma cosa vorresti fare?" chiedo con curiosità. E' venuto solo per mangiare? Potrebbe andare da Matty, non da me.

"Voglio preparare un dolce con te" mi risponde lui ridendo. Rimango a fissare i suoi occhi per un po', sono molto ipnotici.

"Nessuno è mai venuto a casa mia, alle due di notte, per preparare un dolce. Nessuno lo farebbe" dico ridendo.

"Io sono diverso. Un po' come te"

"Non so se sia un complimento o un insulto..."

"Un complimento. Non è bello essere come gli altri. Non credi?"

Rimaniamo a fissarci per un po', poi lui si avvicina a me e mi mette una mano sulla guancia. Le nostre labbra sono così vicino che si sfiorano e sento che il suo respiro si intreccia con il mio.

"Dovremmo iniziare a cucinare" mi dice

"Ehm...sì. Vado a prendere l'occorrente"

Una punta di delusione si è insediata nel mio stomaco. Che cosa ha intenzione di fare?

Mentre prepariamo il dolce sento il cellulare di casa squillare. Forse è la mamma. Finito di parlare ritorno da Derek e vedo, con stupore, che sta lavando i piatti. Ha già messo il dolce nel forno e ha sistemano il tavolo. La mamma dice sempre che uomini così sono veramente rari e che non bisogna farseli scappare. Rimango a fissarlo per un po' e arrivo alla conclusione che, nel vocabolario, accanto alla definizione della parola misterioso c'è una foto di Derek. Si gira verso di me e incomincia a ridere.

"Ti piace il panorama, vero?"

"No, sono solo meravigliata dal fatto che sai pulire i piatti. Ti credevo più scansafatiche."

"Che bell'opinione che hai di me! E poi non ci conosciamo bene ancora, non puoi sapere come sono veramente." Touché. Mi ha stesa, non so come rispondergli (e non è da me). Chiudo la bocca e mi avvicino a lui per aiutarlo. Mentre laviamo i piatti incomincia a buttarmi la schiuma e a darmi pizzicotti e io, ogni volta, ricambio. Non so come ma ci ritroviamo in soggiorno, coperti di schiuma, e concentrati nel darci pedate. Nel giro di pochi secondo, Derek mi prende in braccio e mi butta sul divano, si butta sopra di me e rimaniamo così...a guardarci negli occhi.

Incomincia a baciarmi e io ricambio, mi morde il labbro guastandolo e io lo lascio fare. Le sue mani scendono fino ad arrivare nei miei fianchi e poi risalgono, toccando la mia pelle nuda. Gli tolgo la maglietta e incomincio ad accarezzargli il petto, poi le spalle e infine le scapole. Sotto le mie dita sento delle sporgenze, continuo ad accarezzarle e capisco che non sono frutto della mia immaginazione. Giro Derek e vedo due cicatrici, delle specie di fessure in rilievo. Cerco di urlare ma non ci riesco, sento una mano nella mia bocca, la guardo e riconosco che è di Derek. Cos'è? E cosa vuole da me?

Un angelo caduto dal cielo - La veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora