Capitolo 18

16 3 0
                                    

Apro la porta della mia camera e trovo Derek sdraiato sul suo letto a guardare il soffitto ma appena sente la porta aprirsi gira di scatto la testa e incomincia a fissarmi in malo modo.
"Divertita con i tuoi amichetti?"
"Si può sapere che cosa ti è preso?"
"Niente, mi sembrava giusta lasciarti socializzare un po'."
"Reagendo in quel modo! Hai fatto la figura dello stronzo e io so che non lo sei."
"Io non ne sarei tanto sicura piccola combina guai." riconoscerei questa voce ovunque. Roxanne.
"E lei che ci fa qui? Non mi avevi portato in questo istituto per essere al sicuro?"
"Stai calma Amelie non ti farà niente, le ho già parlato."
"Abbiamo passato un bellissimo pomeriggio insieme, come i bei vecchi tempi. Non credi Derek?" gli chiede Roxanne guardandolo in modo civettuolo. Davvero vomitevole.
"Erano queste le cose importanti da sbrigare? Passare il pomeriggio con la tua ex?"
"Roxanne esci subito da questa stanza."
"Ma io..."
"Immediatamente!" detto questo Roxanne gira i tacchi e se ne va via chiudendo la porta violentemente. Non è una ragazza che prende degli ordini, però ascolta Derek...chissà perché!
"Non è come pensi. Roxanne è un angelo caduto e noi dobbiamo collaborare per tenerti lontana da alcuni vecchi nemici di tuo padre. Oggi ci siamo incontrati solo per discutere di alcune tattiche e per aggiornarci riguardo le nuove informazioni raccolte."
"Tu hai fatto una sceneggiata solo perché dei ragazzi si sono offerti di farmi da guida e di mostrarmi la scuola e ora io ti devo capire se passi un intero pomeriggio insieme alla tua ex, che per essere precisi ha cercato di uccidermi una volta!"
"Non puoi vincolarmi Amelie, non stiamo insieme." So che non stiamo insieme, so che lui per ora non può stare con me per vari motivi ma almeno poteva risparmiarsi questa frase. Non mi sono mai comportata male con lui, anzi mi sono sempre fidata e forse ho sbagliato. Forse lui non prova niente per me ma mi ha detto quelle cose per farmi stare buona, forse vuole ancora a Roxanne, forse sta ancora con lei e forse lui non è poi così sincero. Sono così stanca di tutti questi nemici, di tutti questi misteri e di tutti questi problemi. Sento gli occhi pungere e le lacrime pronte a scivolare lungo le mie guance ma resisto e decido di farlo stare zitto una volta per tutte. Come dice mia mamma <<una vera donna non è quella che sa cucinare o pulire, una vera donna è quella che sa farsi rispettare>>.
"Hai ragione noi non stiamo insieme, tu sei qui con me solo per proteggermi per volere di mio padre. Ormai sono grande e credo di non aver bisogno della tua presenza ventiquattro ore su ventiquattro, puoi benissimo controllarmi da lontano. Ora prendi subito tutta la tua roba e vattene via da questa stanza, non ho intenzione di condividerla con te, ho la mia privacy e ora ho dei nuovi amici da poter invitare e non voglio preoccuparmi di una tua possibile scenata. Starò qui come promesso senza fare i capricci, imparerò a combattere così potrai benissimo liberarti di me." le parole mi uscirono di bocca senza pensarci e, dalla faccia allibita di Derek, hanno fatto l'effetto dovuto. Così impara a fare il presuntuoso.
"Amelie io non volevo dire quello, io..."
"Io, io, io. Ma non sai pensare ad altro? Ti ho detto di andare via da questa maledetta stanza. Ora!"
"Come vuoi tu". Osservo con la coda dell'occhio Derek rimettere tutta la sua roba dentro la valigia mordicchiandosi il labbro. In questo momento ho un terribile peso sullo stomaco, mi sento un po' in colpa ma devo resistere. Non ho sbagliato io questa volta e non gli darò la completa padronanza della mia volontà. Sono abbastanza matura da cavarmela da sola. Un rumore mi risveglia dai miei pensieri. Era Derek. E se n'è andato.

Un angelo caduto dal cielo - La veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora