Sento dei suoni indistinti intorno a me, come se fossi ad un concerto con altre migliaia di persone. Fateli smettere, vi prego. Anzi, fatele smettere. Sono distesa su un letto ma non riesco a muovermi né tanto meno ad prire gli occhi, é come se fossi incollata al materasso. Inizio a gridare con tutto il fiato che ho in gola come se questo potesse farmi alzare. Tutto inutile. All'improvviso mi sento oppressa, circondata da un centinaio di persone.
-Tranquilla tesoro, tra poco starai meglio.- una voce candida arriva alle mie orecchie. Delle dita mi sfiorano il viso e altre mi tolgono i vestiti. Vengo presa in braccio e cullata in un abbraccio, magari avessi una mamma. Sento il mio corpo bagnarsi improvvisamente di alcune goccie di acqua calda, mentre vengo massaggiata e lavata da altre mani. Ma dove diamine sono finita?
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-La ragazza è stupenda, credo proprio che supererà il record di Sarah.- apro gli occhi lentamente dopo aver udito quelle parole. Che stiano parlando di me? Non importa, sono stata rapita e devo trovare un modo veloce per andarmene da qui. La stanza in cui mi trovo è piccola, giusto lo spazio per il letto, un comodino, un armadio e una piccola finestra dalla quale entra quella poca luce che illumina la stanzetta. La finestra. Mi dirigo a passo veloce verso di essa quando mi accorgo di avere improvvisamente freddo. Cavolo, ma sono nuda! Ora come faccio? Sento una porta aprirsi e dei passi avvicinarsi.
-Buon giorno tesoro, allora ti sei svegliata!- è la stessa voce candida e dolce. Accidenti, ma come si fa ad essere così felici?
-Dove. Sono?- scandisco bene ogni parola per fargliele capire al meglio, affinché non ci sia alcun fraintendimento.
-Tranquilla, tra poco tornerai a casa.- la signora ha sempre il sorriso sulle labbra, come se stessimo parlando di caramelle.
-Casa? Io non ce l'ho una casa. La strada è la mia casa, quindi riportatemi indietro!- urlo. Io non voglio tutto questo.
-Tranquilla, tesoro. Starai meglio nella nuova casa dove andrai oggi.- ma di cosa stiamo parlando? Quale nuova casa?
-Lei è completamente pazza.- faccio per scappare quando mi ricordo di essere ancora senza vestiti.
-Non credo potrai andare da qualche parte nuda.- wow, delle volte mi sento meglio a sapere che c'è gente più stupida di me nel mondo.
-Indossa questi, anche l'intimo mi raccomando.- mi fa l'occhiolino accennando a l'ultimo indumento che mi passa. Ma che hanno tutti?
-Io quel coso non lo metto.- ho tra le mani un reggiseno in pizzo bianco trasparente con le rispettive mutande. Non credo di aver scritto in faccia "sono una spogliarellista, potete fare di me quello che volete".
-Devi metterlo perché tra poco c'è la sfilata, non si discute su questo.- assume per la prima volta un tono serio, quasi inquietante.
-Non mi lascerete andare, vero?- la mia voce si affievolisce sul finale.
-No, noi vi vendiamo e voi diventate di proprietà del nuovo padrone.- vendono essere umani, com'è possibile?
-E ora non fare più domande, hai bisogno di essere al top per farci guadagnare di più e poi da queste parti non si è mai venduta una Kajira nera. Sarai perfetta. Il nostro milione.- ancora quell'espressione. Prima l'uomo inquietante e ora anche questa donna altrettanto inquietante. Perché mi definiscono il loro milione? Non so più che pensare e, soprattutto, cosa fare. Verrò venduta al miglior offerente come un oggetto. Forse verrò pure violentata, chi lo sa. Una cosa avevo chiesto a Dio, di lasciarmi vergine e in possesso di me stessa e delle mie virtù. Neanche questo è riuscito a fare.
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La Venere nera
Fanfiction-Venduta!- Quegli occhi mi squadravano come se fossi una preda e, in realtà, forse lo ero. Niente sarebbe stato lo stesso, nulla sarebbe ritornato come prima. Mi è stata rubata l'adolescenza e ora pure la coscenza. 8/07/2021: seconda della categoria...