Uscì dalla stanza sbattendo la porta, la sua assenza mi marcò più di mille presenze. Pensai alle sue parole e rimasi scossa, quasi inconsapevole del dolore che avevo provocato con le mie parole e del conseguente dolore che lui mi avrebbe fatto provare per questo. Non lo biasimai per il modo in cui mi rispose ma non mi sentii di giustificarlo. Cosa avrei dovuto fare? Accettare un sentimento impossibile e sforzarmi così di dargli quello che lui considerava "amore" oppure vivere per sempre accanto ad un mostro? Quei pensieri mi perseguitarono fino a notte fonda, finché non sprofondati ormai distrutta dal sonno e dalle incertezze.
Il risveglio fu terribile, non chiusi occhio quella notte ma decisi comunque di alzarmi dal letto, cercando di soffocare tutti i miei dubbi sotto il getto bollente di una bella doccia calda. Mi lavai con una calma apparente, cercando di prendere tempo per assaporare al meglio quel raro momento di relax. Mi guardai allo specchio notando solo allora le occhiaie nere che circondavano i miei occhi, spenti ormai come se non avessi dormito per anni. La mia carnagione nera si stava schiarendo per la mancanza di sole ed idratazione. Stavo cadendo a pezzi, tutto quello che mi caratterizzava si stava sbriciolando sotto il mio attento sguardo. Le treccine ormai erano da togliere, mi mancavano i miei capelli, i miei afro, la mia identità, la mia vecchia vita. A risvegliarmi dai miei pensieri furono delle voci provenienti dal piano inferiore, più precisamente dal salone. Arrivarono solo dei suoni ovattati alle mie orecchie, ma furono abbastanza per accendere le mie flebili speranze.
-Dov'è la tanto attesa ragazza di cui mi hai parlato per una settimana intera? Giuro che se te la sei inventata dirò a tutti i nostri colleghi quanto sei disperato!- sentii il ragazzo ridere alla fine della frase e con lui anche Justin.
-La incontrerai presto, non temere. Ormai mi conosci, dovresti saperlo che non amo condividere le cose che mi piacciono- quella sua affermazione mi fece sentire strana, non ne capii il motivo.
-Lo so amico, solo vacci piano ok? Sembra che lei ti piaccia davvero, quindi cerca di non opprimerla troppo con il tuo fare possessivo. Capisco che tu voglia sempre proteggere le persone a te care, ma rischierai solo di fartela scivolare tra le dita comportandoti in questo modo-
-Non preoccuparti, cercherò di contenermi- Non sentii più nulla, come se avessero smesso di parlare di proposito. Cercai di vestirmi con calma, mettendo un maglione bianco e dei jeans comodi per la giornata. Desiderai con tutta me stessa poter uscire di casa, sentire il sole sulla pelle e il vento avvolgermi come in un caldo abbraccio invernale. Aprii la maniglia della porta pronta ad uscire dal bagno, quando mi si presentò davanti Justin. Non seppi cosa dire e lui mantenne la testa bassa senza guardami direttamente negli occhi. Mi sembrò perso, come assorto nei suoi più intimi pensieri. Alzò il viso solo per notare il mio abbigliamento e aggrottare in segno di confusione le sopracciglia.
-Vai da qualche parte?- dovetti reggere il suo sguardo per cercare di dare più valenza alle parole che avrei pronunciato da lì a poco. Incrociai le braccia al petto cercando di raddrizzare meglio la postura e di darmi quindi fiducia, sperando che funzionasse.
-Da quando sono qui non ho avuto l'occasione di uscire come si deve, intendo dire fare una passeggiata per cercare di liberare la mente e riflettere. Ecco, vorrei solo dello spazio e del tempo per me stessa. Voglio solo questo, ti prego- cercai di sembrare sicura di me e determinata.
-Se hai bisogno di parlare con qualcuno ci sono io, di sicuro non mi tirerò indietro- si avvicinò avvolgendo il braccio destro intorno alla mia vita e quello sinistro sulla mia guancia. Cercai di non guardarlo negli occhi, ma il suo sguardo era fuoco sulla mia pelle. Si avvicinò al mio orecchio destro: - Non hai bisogno di cercare fuori quello che potresti trovare dentro questa casa, quello che io sono già disposto a darti- lo guardai sconvolta, come se mi avesse appena confessato i suoi crimini peggiori e invece mi fece solo una dichiarazione in piena regola. Non seppi cosa rispondere e rimasi in silenzio, non c'era bisogno di parlare, tutto si spiegava da solo.----------------------------------------------------------
Note autriceEccomi ancora con un nuovo capitolo. Vi siete già fatti un'idea di che persona sia Justin? Cosa pensate volesse dire con quest'ultima frase?
Tengo inoltre a precisare una cosa: non faccio dei capitoli lunghi perché non voglio riempirvi di tanti avvenimenti privi d'importanza, ma preferisco selezionare i capitoli in modo tale da darvi delle parti importanti e interessanti. Inoltre quando inizio a scrivere sono un fiume in piena, rischierei di farvi affogare.Vostra,
Olga. (Lo so, è anche il nome della protagonista)
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La Venere nera
Fanfiction-Venduta!- Quegli occhi mi squadravano come se fossi una preda e, in realtà, forse lo ero. Niente sarebbe stato lo stesso, nulla sarebbe ritornato come prima. Mi è stata rubata l'adolescenza e ora pure la coscenza. 8/07/2021: seconda della categoria...